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- Mentore -
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Chi è un mentore? Cosa fa un mentore?

(le persone confondo il mentore, una figura di crescita lenta, con il cicerone, qualcuno che ci guida momentaneamente in un'esperienza breve e limitata, come una vacanza)

Si definisce mentore una figura di riferimento per quanto riguarda la formazione. Affinché si tratti di mentore è necessario che il soggetto stimi, scelga e ricerchi questa figura ogni qualvolta ha bisogno di aiuto, vuole imparare qualcosa, vuole essere direzionato, etc...

Viene da sé che il mentore diventa una figura formatrice ideale, proprio perché è il soggetto stesso ad averlo scelto e a porre attenzione volontaria nei suoi confronti, ascoltandolo e prendendolo come modello.

Il mentore solitamente viene scelto per la carica emotiva che sprigiona, seguendo le regole del carisma e della retorica.

Questo fa si che è altamente probabile che il soggetto assorba la disciplina e la dottrina del suo mentore.

La figura del mentore non è statica per tutta l'esistenza, il soggetto può cambiare mentore per diversi motivi, si accorge che il suo mentore non è all'altezza, non lo stima più, non gli è più simpatico, etc..

Il mentore si può suddividere per comodità in diverse categorie in base alla diversa fenomenologia di scelta:

- mentore naturale, avviene quando le figure genitoriali o più vicine al soggetto si rivelano essere anche ottime per il soggetto. Pensate al bambino che stima il padre, il padre si propone come figura disposta a spendere tempo con il figlio ed ecco che il figlio vedrà suo padre come un mentore, qualcuno che ricercherà, a cui farà domande, qualcuno che prenderà come modello da seguire.

- mentore artificiale, avviene quando il soggetto intorno a sé non trova elementi stimabili o disponibili alla formazione, ma avverte la necessità comunque di trovare una figura di riferimento e la ricerca altrove, al di fuori della famiglia o addirittura al di fuori del luogo e tempo in cui si trova, seguendo uno youtuber, un mentore online, un filosofo del passato, etc...

- mentore casuale, simile al punto precedente con la differenza che il soggetto si "innamora" del mentore casualmente. Non lo stava cercando, non aveva figure di riferimento, ma quando lo trova, la stima è tale che lo prende come punto di riferimento per fare un percorso di crescita. Come se in parte il bisogno c'era ma il soggetto non sapeva neppure di averlo o di poterlo soddisfare. il mentore casuale lo troviamo ad esempio quando il soggetto è alla ricerca di qualcuno di modellare e si rende conto che chi ha di fronte lo stima, facendo nascere un rapporto più profondo di "ti copio il modo di fare".

 

 

Un soggetto ha tante più probabilità di essere scelto come mentore da qualcuno quanto più appare sapiente in un settore o più settori, gli stessi che interessano al soggetto.

La tecnologia odierna ha fatto si che numerose persone divenissero mentori asimettrici, scrivendo libri, facendo video, si costruisce un seguito senza conoscerlo o interagirci direttamente.  

 

 

 

Questo ci porta a considerare la differenza pratica di un mentore con cui interagiamo e uno a cui possiamo attingere informazioni in modo indiretto.

L'esperienza è totalmente differente, le sensazioni e anche il risultato.

 

C'è differenza fra mentore e allenatore? Si, il mentore può fare anche da allenatore ma il suo ruolo per definizione è quello di formatore.

C'è differenza fra mentore e maestro? Si, il maestro è colui che eccelle in un settore, avere un mentore che è maestro in qualcosa vuol dire poter apprendere da un'eccellenza. 

 

Non è un mentore se non c'è la scelta attiva del soggetto, la stima e l'attrazione verso quel formatore. 

Questo è fondamentale perché continuamente ci troviamo in situazione organizzative dove c'è un soggetto più esperto di noi da cui possiamo apprendere, ma questo soggetto è da intendersi come un formatore e non un mentore se non ce lo siamo scelti ma è dettato dalla situazione.

Ad esempio veniamo affiancati da qualcuno nel lavoro, ma questo qualcuno non ci piace e non lo stimiamo.

 

Il paradosso del mentore e dell'assenza di scetticismo

Il problema del mentore è che un soggetto che non ha una visione scettica potrebbe prendere per oro colato ciò che dice il mentore convincendose immediatamente, rendendo ancora più rischioso quello che è un problema della formazione in generale.

Il potere del mentore, dato dalla stima che il soggetto prova su di lui, potrebbe essere usato per indottrinare e creare un a disciplina ortodossa piuttosto che discutere, mettersi in discussione e formare un soggetto scettico.

 

 

Si legga insegnamento per l'elenco di disambiguazione.

 

 

"Due insegnanti supplenti alle scuole medie, molto brave, molto in gamba, hanno risollevato la situazione di un'intera classe che sprofondava nell'ignoranza a causa di tutti gli altri docenti assolutamente incapaci.
Purtroppo sono durate poco, erano appunto supplenti, hanno lavorato con noi solo per qualche mese, ma ancora adesso, a distanza di anni, ricordo con piacere le loro lezioni e tutto quello che hanno saputo dare a noi ragazzi in termini di umanità e rispetto."

 

 

ultima modifica il: 02-10-2019 - 17:23:26
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