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- Autenticità -
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Cos'è l'autenticità? Cosa vuol dire essere autentici in ambito esistenziale?

Con questo termine si indica tutto il comportamento umano che viene basato su emozioni positive del soggetto, cioè tutto quello che il soggetto raggiunge e costruisce per il suo piacere e la sua felicità.

Il comportamento autentico è un comportamento non filtrato e non costruito, ma è un comportamento spontaneo, dove per spontaneità non si intende solo un comportamento istintivo ma anche riflessivo che rispecchi l'io del soggetto.

Un soggetto che crede nel matrimonio e seleziona il partner dei suoi sogni farà un matrimonio autentico, una persona che si sposa con qualcuno perché spinta da genitori, dalla paura di rimanere sola, dalla credenza ubbiosa che tutto ciò che conti sia solo sistemarsi o qualsiasi altro fattore non positivo produrrà un matrimonio non autentico.

Siccome non necessariamente una scelta è totalmente basata su emozioni negative o positive si può parlare di analisi di autenticità per evidenziare quanta componente sia autentica e quanta no.

Auspicare ad un'autenticità totale potrebbe trasformarsi in un'illusione, così come chi afferma che non si può essere autentici in questo mondo è in errore.

Si può essere autentici in contesti selezionati e costruiti, volete un esempio? Immaginate di aver trovate un partner simile a voi, compatibile e con lui potete essere liberi e spontanei perché a lui va bene così, vi accetta e gli piacete in quel modo, quella è una dimensione autentica e come quella se ne possono trovare e costruire diverse.

L'autenticità non può essere pretesa, solo un folle pretende che tutto il mondo lo accetti e non dica nulla sulla sua spontaneità, l'essere umano è "condannato" ad adattarsi e adeguarsi al mondo, ma sarebbe stupido pensare che questa sia l'unica via possibile, infatti l'uomo intelligente costruisce dei ripari di autenticità, dove può essere libero di esprimersi, dove può essere se stesso nella sua spontaneità.

L'autenticità si potrebbe vedere come quel "sentimento interiore" dove il soggetto si scruta dentro e si chiede "ma questa è una cosa che voglio realmente, fa parte di me?".

Pesa molto di meno una fase non autentica se sappiamo che comunque più tardi o in separati momenti avremmo spazi di autenticità dove esprimerci.

Prima di proseguire è necessario fare chiarezza su tre punt aibbastanza controversi dell'autenticità:

- conflitti interiori;

- condizionamenti negativi ;

- omologazione, detti anche condizionamenti positivi.

Iniziamo con l'analisi dei confliffi.

Facciamo un esempio di emozione non conflittuale, immaginate di voler conoscere una persona, vi piace ma al tempo stesso quell'evento vi fa paura.

Immaginate ora che la paura sia così intensa da non portavi a conoscere quella persona, questo scenario è autentico? La risposta è no, perché se ogni azione guidata dall'emozione venisse chiamata autentica in pratica il concetto di autenticità finirebbe per essere sinonimo di conazione, di motivazione, ogni essere umano agisce perché spinto da un'emozione.

L'autenticità va vista come uno comportamento che è possibile quando il soggetto non ha conflitti interiori e riesce ad avere il comportamento o la scelta migliore per il suo benessere, quindi scelte che lo portino laddove trova piacere o laddove fugge/elimina il dispiacere.

Il conflitto è qualcosa che ostacola l'autenticità, qualcosa che va rimosso il prima possibile, smussando e cambiando la personalità in modo da eliminare tali conflitti, questo percorso viene descritto e spiegato meglio nell'individuazione, quel percorso dove la persona fa in modo di scoprire ciò che per lei è autentico e al tempo stesso rimuovere tutti questi conflitti interni che gli farebbero da ostacolo.

Analizziamo ora il condizionamento negativo, anche i condizionamenti negativi così come i conflitti sono emozioni negative che creano conflitti ma anche spinte a fare, anche questi vanno eliminati altrimenti l'autenticità potrebbe essere minata da queste emozioni negative inibitorie e conflittuali.

Rimane ora solo l'omologazione, l'omologazione definisce, che lo si accetti o no, la personalità del soggetto. Non siamo solo innatismo, anzi l'innatismo è una minima parte, la nostra personalità, ciò che ci piace, ciò che crediamo, si forgia nella nostra esperienza e per quanto possa essere spiegabile con l'esterno fa parte della nostra natura autentica, perché ci piace, perché diventa parte di noi. I condizionamenti positivi fanno parte dell'autenticità del soggetto, ecco perché l'autenticità è possibile, ecco perché la gioia autentica è possibile.

Come si conosce la propria autenticità? Con un percorso di crescita e in particolar modo di individuazione, si legga crescita per approfondire.

 

 

Una vita autentica arriva quando il soggetto si risveglia dal torpore dei condizionamenti e delle ubbie ricevute e si guarda dentro, capendo chi è, cosa gli piace e cosa non gli piace, inseguendo così una vita che rispecchia il suo io.

 

 

L'autenticità non è solo della fanciullezza

Diverse persone che non riescono a trovare o comprendere una dimensione autentica si illudono che l'unica autenticità possibile sia la fase del bambino, che ancora privo di eccessivi condizionamenti riesce ad esprimersi in modo autentico. Quella è si una dimensione autentica, ma non è l'unica possibile. Chi fa queste affermazioni le fa perché non riesce a trovare persone con cui essere autentiche oppure perché fatica a liberarsi dai sensi di colpa e dai condizionamenti o perché ancora fatica a trovare chi è e cosa gli piace.

 

Un esempio di omologazione/condizionamento positivo

"C'è un bambino che gli viene chiesto di nuotare ma lui inizialmente risponde che odia il nuoto ma la mamma vuole che lui faccia nuoto e il bambino inizia a nuotare. In realtà nuotando il bambino scopre che non c'è nulla da odiare, crescendo capisce che è uno sport come un altro e quindi il nuoto rimane indifferente. Il percorso di questo bambino continua fino all'agonismo e quando vince una gara di nuoto e si sente bene.
Si sente bene non perché ha vinto lui, ma perché la mamma è contento e di riflesso lui si sente bene. La sua educazione l'ha portato ad essere condizionato così e ciò che prova è reale. Questa è un'esperienza autentica, ed è possibile proprio perché il nuoto di fatto è neutro ma in alcune circostanze produce piacere, un'esperienza autentica che è maturata dal suo rapporto con la madre.

Il soggetto quindi se lasciato libero e se non avrà di meglio da fare è probabile che continuerà ad inseguire tale sensazione, proprio perché è piacevole e fa parte di lui.

 

Il paradosso dell'autenticità nella schiavitù, crescere qualcuno e fare in modo che provi piacere ad essere sottomesso, uno schiavo, a soffrire, questa è la realtà umana più cruda e difficile da accettare e che crea difficoltà di comprensione e non accettazione verso alcuni fenomeni apparentemente inspiegabile.

FINO A QUI

(opprimere il sentimento che si avverte quando dall'esterno ci sono spinte affinché si sia diversi da ciò che si desidera e piacere essere, fare, reprimere quando non possiamo essere ciò che vogliamo, vengono inibite dall'esterno quelle spinte.

collegamento con spersonalizzazione

rendersi conto che ciò che si vuole fare presenta dei conflitti, come fare?

hai due opzioni incatenare l'altro per farlo andare bene a quello che vuoi, punendolo, condizionandolo e obbligandolo ad essere quello che cerchi o lasciarlo libero e trovare piacere in tutto questo, lasciando che il resto sia al massimo indifferente

entelechia, ciò che siamo e che può essere cambiato ma comunque il punto di riferimento per vivere un'esistenza autentica

interazione autentica, comportarsi con gli altri senza far alcuna adattamento, essere se stessi e quindi prendere o lasciare, fingere valore e avere un comortamento che non dia fastidio all'altro, sforzarsi di piacere, perché?

andare nella direzione autentica, quando ci si sta dirigendo verso l'esistenza che si vuole avere

la lotta più difficile è quella fra se stessi e i condizionamenti ricevuti e il giudizio degli altri, un giorno capirai che solo arrendendoti vinci, arrendersi alla propria natura, a chi si è, cosa si vuole dalla vita

il problema del trovare piacere nell'essere apprezzati dagli altri, il soggetto quindi è autentico se finge di essere quello che non è per provare questa forma di piacere?)

Si definisce autentica quella scelta che un soggetto compie seguendo ciò che piace in un'ottica di realizzazione, costruendosi così una vita e una realtà secondo i propri gusti e non quelli dettati da paure o imposizione altrui.

L'autenticità sta nella realtà che ci costruiamo, lavoro, hobby, luogo in cui vivere e nei rapporti che ci costruiamo.

Comprendere l'autenticità è relativamente semplice ed è sufficiente chiedersi, per quale motivo lo sto facendo? Motivi sulla base di emozioni positive o emozioni negative?

Quando ci sono emozioni negative a non fare si parla di inibizioni e non ha nulla a che fare con l'autenticità, questo vuol dire che qualcosa è autentica anche se ci sono emozioni negative che spingono a non fare e a inibire il comportamento, sarebbe inautentico se quelle emozioni negative spingevano verso l'azione.

Quando un obbiettivo è mosso sia da emozioni negative che positive come si definisce? Autenticità parziale.

Elenco:

- autenticità totale o piena;

- autenticità parziale, un obbiettivo è mosso sia da emozioni negative che positive;

- inautentico, solo emozioni negative;

- autenticità alternata, uno stesso obbiettivo è mosso a volte da emozioni positive a volte negative.

- autenticità conflittuale, sono quegli obbiettivi e scelte costellate da inibizioni ed emozioni negative.

 

 

Se ad una persona chiediamo, perché stai con il tuo partner e questa risponde, perché se lo lasciassi soffrire, ho paura di non trovare nessun altro, ho paura di rimanere solo per troppo tempo, ne ho bisogno perché senza inizierei ad avere delle mancanze. Scopriremmo che il rapporto non è autentico, in questo specifico esempio non c'è nemmeno una singola componente positiva ma si è mossi solo da bisogni che l'altro soddisfa. Questa situazione è frequente perché sebbene all'inizio un rapporto poteva essere autentico totale (mosso solo da innamoramento) o autentico parziale dove c'erano bisogni ma anche l'innamoramento, quando questo innamoramento finisce e non ci si lascia è perché si è rimasti per l'appunto invischiati in questo stato di inautenticità e bisogni.

Ma i desideri del soggetto che fine fanno? Rimangono o sepolti sotto una valanga di compromessi o vengono soddisfatti altrove, facendoci comprendere come a volte in una stessa persona possano essere portati avanti sia obbiettivi non autentici che autentici.

Grossomodo si potrebbe affermare che più il soggetto scende a compromessi, più diminusice l'autenticità iniziale, sempre se ci fosse.

 

Quando la propria autenticità rischia di apparire strano agli occhi degli altri è necessario fare una scelta morale efficace che la valorizzi. Cosa vuol dire? Che le persone sono spiazzate culturalmente da ciò che non comprendono e non è normale ma questo viene meno se l'altra persona spiega e fa comprendere, redendo chiaro il diverso.

Si può essere diversi e non strani nella propria autenticità se ci si spiega e ci si fa conoscere.

 

 

L'autenticità non è limitarsi a seguire le emozioni, autenticità è scoprire cosa piace e inseguirlo, cosa altamente difficile da fare quando uno stesso scenario ad esempio piace ma fa paura, più una situazione è conflittuale più è difficile per il soggetto comprenderla e poi "viverla" proprio per i conflitti che questa presenta.

Pensiamo ad una persona che desidera avere una cerchia sociale ma le persone la spaventano, ha paura del rifiuto, per questa persona l'autenticità potrà arrivare solo dopo che avrà lavorato su se stessa, comprendere cosa vuole è solo il primo passo.

Questo ci porta a concludere che l'autenticità è anche crescere e migliorarsi, limitarsi ad esistere con i conflitti difficilmente porterà ad una realizzazione autentica.

Questo vuol dire che parte del percorso di individuazione non passa solo per scoperta e realizzazzazione, ma anche per cambiamento e miglioramento della personalità privandosi di tutti quegli elementi e sensibilità negative che farebbero vivere con conflitto i propri piaceri.

Perdere un piacere perché si sta puntando a privarlo di un conflitto non è una perdita è un investimento per il futuro, ma se la persona si limita a perdere ed evitare senza investire per migliorarsi allora si che è una perdita e basta.

"Vi è mai capitato, ed in quali modi, di sfidare volontariamente le vostre paure.

Ad esempio mandando un mazzo di fiori ad una ragazza molto "gettonata" con allegato un bigliettino riportante il vostro nome, "costringendovi" in tal modo ad intavolare un dialogo con lei (cosa che non sareste mai riusciti a fare incontrandola in maniera non programmata).

Oppure accettare (pur potendovi esimere) un incarico lavorativo che vi ponga al centro delle attenzioni.

O ancora andare ad una festa alla quale potevate tranquillamente (ed avreste voluto) non partecipare, con lo scopo di costringervi a socializzare?"

 

FINO A QUI

Una persona che fa quello che desidera e dice quel che pensa nei rapporti è autentica,

Il problema della percezione, il soggetto potrebbe percepire qualcosa di distorto e avere delle reazioni che ne alterano il comportamento, l'autenticità passa anche per una comprensione della realtà priva di errori.

(l'effetto Lucifero ha una duplice natura, la persona malvagia che tira finalmente fuori se stessa la sua idiosincrasia distruttiva, la persona che viene spinta a fare qualcosa di malvagio ma che non farebbe altrimenti)

C'è autenticità quando facciamo qualcosa per piacere ma collegato al giudizio degli altri? La risposta è si, se quel tratto fa parte del soggetto ed è attribuile quindi alla sua personalità.

Quando il giudizio degli altri non è più fonte di autenticità? Quando per inseguire questo piacere si entra in conflitto con i propri, ad esempio "l'approvazione di nostra madre ci produce piacere, ma per essere approvati da lei è necessario fare un percorso che non rientra nella propria personalità".

Questo in cosa si traduce? Che si può seguire il piacere del giudizio solo quando questo non entra in conflitto con la restante parte di noi, ma una persona saggia a prescindere e per altri motivi tende nella sua esistenza a ridurre questa sensibilità al giudizio sia in positivo che negativo, ma per chi non intraprendesse questa strada si può essere autentici solo nell'inseguire obbiettivi che danno piacere dal giudizio altrui ma non entrano in conflitto con le altre parti di sé.

 

(collegamento con individuazione, quando una persona finge qualcosa per integrarsi con gli altri è da considerarsi inautentica?

collegamento con spersonalizzazione

collegamento fra inautentico e abnegazione

per essere autentici è necessario che il soggetto investa risorse affinché acquisisca un margine di libertà sufficiente dal quale poter poi essere se stesso, pensate al fatto che una persona desidera fare un'attività che richiede una spesa, se il soggetto non ha questa possibilità economica non potrà seguirla

autenticità e l'errore del bambino interiore, le persone quando pensano al bambino pensano a quell'età dove non avevano responsabilità, ma nel caso dell'autenticità si pensa al bambino non per tornare ad una dimensione illusoria ma a ciò che piaceva e che durante il percorso si è lasciato perdere

 

pressione sociale e l'assenza di inautenticità, l'esempio della laurea, la persona potrebbe vedere la laurea come una condizione necessaria per non sentirsi indegno perché crede che gli altri o specifici gruppi di persone giudichinoi negativamente chi non lo è, a prescindere che questa sia una visione distorta o meno la persona a causa di questa spinta potrebbe investire in una esistenza non autentica, comprendere che anche investendo in altro potrà avere giudizi positivi trovando un compromesso migliore in direzione della sua esistena autentica

)

Usato erroneamente come sinonimo di vero o come qualcosa di più giusto, questo termine richiama semplicemente il concetto di non contraffazione, cioè qualcosa che è stato prodotto dall'autore e non da altri.

In ambito esistenziale non si parla di contraffazione ma di alterazione, cioè si definisce autentico un comportamento che nasce solo dal desiderio e non viene prodotto o alterato dai bisogni, specialmente se provengono dall'esterno come ad esempio pensieri e credenze che spingono il soggetto a fare qualcosa altrimenti ci saranno conseguenze negative.

Questo vuol dire che l'esistenza di una persona sarà autentica se questa sarà basata prevalentemente sui desideri del soggetto, anche se questa persona qualche volta avrà avuto un comportamento non autentico.

 

 

Un esempio di azione autentica è l'inseguire un lavoro che si basa sulle proprie inclinazioni, qualcosa che piace, viceversa non sarà autentico un lavoro scelto solo per bisogno di lavorare o per il giudizio dei genitori.

Minore è autentica l'esistenza di una persona maggiore sarà lo stress che deriverà dal fatto che la persona sia costretta a sopportare una vita che non si è scelta per piacer ema per altri motivi.

Non è autentica nemmeno quell'esistenza a cui una persona è arrivata irrazionalmente, ad esempio scegliendosi un partner che pensava fosse quello giusto quando non lo era.

 

I motivi dell'avere un'esistenza non autentica sono tre:

- errori razionali;

- manipolazione e costrizione altrui;

- assenza di piacere e passione nelle attività piacevoli tale da costruirci qualcosa sopra, l'esempio del non avere nulla che interessi a livello lavorativo.

 

 

ho 21 anni e oggi finalmente mi sono reso conto che nella vita ho sbagliato tutto.
Per anni i miei genitori mi hanno fatto sentire "sbagliato" se non facevo cose como a loro mi facevano sentire in torto, in colpa o in dovere.
Per non provare quei sentimenti allora obbedivo.
Quando non facevo cose comode a loro addirittura io mi sentivo in colpa.
Perdevo lavori per loro, amici e fidanzate per loro.
Se avevo solo 10 euro in tasca e me lo chiedevano mi sentivo ADDIRITTURA in torto a non daglierli!
Oggi ho capito che tutta quella vita che ormai non vivo piu mi ha segnato. Ho capito che dovevo far cio che era giusto per me e se per loro non andava bene, pace!
Ho capito che quando avevo i miei impegni non li dovevo lasciare per i miei genitori o amici che in quei momenti mi sfruttavamo.
Ora che penso piu a me ed ho imparato a dire finalmente, no non posso, sto meglio.. O quando mi riempiono dei loro guai ho imparato a non ascoltare e dire, non mi interessa cio che mi dici..
Sembrerà egoista come cosa ma io ho fatto 21 anni di vita PER loro e non per me!
Mio padre oggi è 1 anno quasi che non lo sento piu e con mia mamma ci vivo ma la vedo solo la sera quando torno a casa.
Mi sono accorto che farsi in 10 per una persona che ti vuole sfruttare alla fine rimani a pezzi.. Non ricambiano mai e se rifiuti ti fanno anche sentire in colpa! E questo mi ha cambiato carattere, è come se mi hanno incurcato in testa di spaccarmi per gli altri tralasciando me stesso con conseguenti problemi di carattere.. In prima persona ho provato la bassa autostima, depressione, solitudine.. Ora che sto iniziando a pensare piu a me e fregarmene degli altri o almeno, per chi se lo merita sembra che sto facendo la cosa giusta.. mi sento meglio... E voi, che dite?

 - problematiche nell'individualismo.

 

I desideri ci rendono autentici e i bisogni non autentici? Specialmente quando sono bisogni costruiti e alimentati da altri.

 

Qual è il rapporto con la manipolazione e l'individualismo?

 

Autenticità e recitazione

 

Essere se'stessi ma per essere noi stessi fino in fondo, dice Almodovar, bisogna avvicinarsi al sogno che avevamo di noi stessi..
uno che voleva scalare l'Everest magari farà trekking..
uno/a che si vedeva grande e famosa pittrice dovrebbe fare almeno piccole mostre o simile..
chi ama cucinare dovrebbe sentirsi più autentico quando cucina,
chi ama nuotare quando nuota, chi ama scrivere quando scrive ecc. ecc o più semplicemente potreste sentirvi autentici al 100% quando parlate con vostra nonna o quando giocate con il gatto..
Io mi sento autentica sempre ma specialmente quando abbraccio gli alberi  e quando scrivo

 

 

La persona che sceglie, anche quando si tratta di bisogni potrebbe illudersi di essere autentica,

 

Autenticità in rapporto allo scopo.

 

Autenticità e indottrinamento, i doveri? Convincere che ad alcuni obbiettivi sarebbero succedute cose "positive", finti traguardi.

 

Cercasi autenticità, secondo me o la si trova subito , o da giovani, dopo è dura, per il motivo semplice che poi gli avvenimenti si attorcigliano, si mischiano e non si capisce piu niente ne di se stessi, ne della vita in generale

 

 

Il problema della scelta autentica ma irrazionale

 

Il problema delle inibizioni interne, le paure varie

ultima modifica il: 18-06-2020 - 10:00:08
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