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- Neurotipico -
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Cosa vuol dire essere neurotipici? 

Nel linguaggio comune è iniziato a diffondersi questo termine, specialmente fra le persone sociofobiche, con l'intento di definirsi neurodiversi, cioè facendo riferimento alle persone normali come persone neurotipiche e spiegando la loro diversità con una "formazione psichica differente" analogamente a quanto viene fatto con lo spettro autistico. 

Questa considerazione è completamente errata e per spiegarlo potremmo fare un esempio. Pensiamo al computer, quando ad un computer eliminate un pezzo o lo danneggiate state facendo un danno detto hardware, cioè state creando una situazione fisica differente che potrebbe portare questo il computer a funzionare più o non funzionare più come prima. Una persona autistica è una persona che viene considerata neurodiversa perché a causa di malformazioni genetiche ha una "macchina cervello" differente che non è in grado di recepire e far funzionare in modo efficace un sistemo operativo sociale che è stato scritto per una macchina diversa, con funzionamenti diversi.

Ma autoconvincersi di essere diversi come cervello dona alla persona un enorme senzo di giustificazione e deresponsabilità che possono dirsi "sono nato così, quindi accettatemi e basta". La realtà è profondamente diversa perché nel sociofobico come in qualsiasi altra persona con caratteristiche di personalità fragili non c'è alcun danno harware, non c'è alcuna differenza nel funzionamento neurologico e l'unica cosa che ha un problema è il software cioè ci sono stati problemi nel momento in cui nella persona veniva "caricato il sistema operatio sociale e il sistema operativo della vita" ed è quindi imputabile al come la persona è stata cresciuta, cosa è stato "introiettato" in modo distorto o disfunzionale, cosa è venuto a mancare etc... Sono persone che o da sole o con l'aiuto di uno psicoterapeuta/psicologo possono andare a riscrivere il software (anche se qui è più difficile di quanto si farebbe con un pc dove resetti e reinstalli) andando a sistemare quegli errori fatti durante lo sviluppo dato che la macchina è esente da qualsiasi malfunzionamento, ma se queste persone si convincono di essere diverse ecco che questo non avviene.

A generare ulteriore confusione c'è stato probabilmente la ridefinzione di "spettro autistico" dove avendo aumentato i bordi che non sono più propriamente definito ha dato modo a persone di ritrovarsi erroneamente in queste nuove visione di diversità neurologica e relative conseguenze.

La normalità in senso di adattamento e capire la realtà sociale è un traguardo che si raggiunge a qualsiasi età, non è un percorso esente di difficoltà, ma è possibile specialmente con l'aiuto di una figura in grado di sostenere un percorso del genere.

 

Ci sono alcune persone come Galimberti che descrivono chiaramente questi percorsi, lui ad esempio li chiama "neuroapatie" affermando come lacune nella crescita (specialmente in ambito familiari) creino questi soggetti non più in grado di recepire e capire parte della realtà con ciò che ne consegue. Galimberti ha una visione irreversibile mentre l'AB crede che sia possibile colmare e sistemare qualsiasi caratteristica di personalità se la persona investe nello studio (di sé e di come cambiare) e nel mettersi in gioco nella realtà.

ultima modifica il: 28-02-2016 - 7:22:57
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