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Cosa vuol dire essere stupidi? Chi è uno stupido?

(come reagire ad una persona che ha commesso un errore deduttivo o che dimostra credenze non valide? Diplomazia

il test del re Valamiro, chiedete a qualcuno chi fosse il re Valamiro, tranne qualche esperto di storia, nessuno vi saprà rispondere, non vuol dire che chi non la sia stupido)

Elenco di disambiguazione nell'articolo ignoranza.

Si definisce stupida una persona che in un preciso momento ha detto qualcosa di non valido e che contiene errori a causa di fallacie deduttive o premesse non valide, cioè una persona che ha appena manifestato una visione distorta. Non è quindi la persona ad essere stupida, non esiste una caratteristica di stupida o una persona definibili stupida, ma è stupido un passaggio deduttivo messo sotto analisi, cioè dare dello stupido alla persona vuol dire che è stupido ciò che ha appena detto, ciò che sta pensando o dicendo.

 

Nel linguaggio comune il termine stupido ha acquisito innumerevoli significati producendo una confusione elevata, l'AB per questo produce un elenco di disambiguazione per portare chiarezza:

 

-impreparato, persona che in particolari contesti non si è preparata e quindi non ha avuto modo di essere efficace, ad esempio uno studente che nel corso degli anni scolastici ha dimostrato di avere un metodo di studio efficace e di aver sviluppato un particolare adattamento nelle varie materie verrà considerato comunque impreparatoquel giorno che non saprà rispondere a una interrogazione. L'essere preparati o meno è collegato alla mancanza di previdenza, che consiste nel preparsi in anticipo per fronteggiare un problema che richiede l'acquisizione di specifiche conoscenze o strumenti. Nell'impreparazione si sottolinea come una persona può anche essere intelligente ma se non acquisce gli strumenti e le risorse necessarie comunque non potrà fare granché;

sprovveduto, sottolinea come una persona anche se non può prevedere con certezza può comunque provvedere nel senso di stabilire scenari possibili di rischio e fare qualcosa per diminuirne l'impatto nel caso accadessero, uno sprovveduto è colui che nonostante sapeva che poteva accadere non ha fatto nulla. Ad esempio è sprovveduta una popolazione che vive in una zona ad elevato rischio sismico e non si dota delle misure preventive necessarie, non può prevedere il terremoto ma sa che può accadere e chi non fa nulla a riguarda è uno sprovveduto;

- allocco,  colui che crede a discorsi plausibili e proprio perché sono plausibili non li mette in discussione;

-ingenuo, Termine che evidenzia il modo di pensare di chi guarda la realtà senza avere tutti gli strumenti per farlo. Di chi ad esempio non ha un metodo scientifico, non è abbstanza scettico, non ha metodi deduttivi efficaci. L'ingenuità pone l'accento solo sul come una persona si approccia al mondo e tenta di conoscerlo, ad esempio si parlerà dell'ingenuità del bambino. L'ingenuità può produrre solo due risultati, il primo è l'idiozia in quanto il soggetto partorirà una visione distorta della realtà, il secondo è invece una conclusione valida nonostante l'ingenuità. Statisticamente parlando l'ingenuità porta più a distorsioni non che a visioni valide, di conseguenza l'ingenuità è da considerarsi come la causa primaria dell'idiozia. Quello che si può notare è che quanto più un soggetto vive in un posto culturalmente ricco quanto più è probabile che nonostante l'ingenuità, capisca le cose, anche per esperienza, per vicinanza, per stimoli, viceversa più si è isolati più l'ingenuità genererà un'idiota;

-disadattato, a livello generale evidenzia un soggetto che non è riuscito ad adattarsi sviluppando una percezione o abilità  distorte che lo porteranno a fare azioni non solo inefficaci ma con ripercussioni negative, il disadattato apparirà come una persona dalle "convinzioni strane" che fa "azioni strane" un soggetto che sbaglia senza rendersene conto e che più fa più si danneggia;

-stupido, una persona che commette un errore di pensiero, quindi in quel momento non è intelligente. Non è quindi la persona ad essere stupida in senso universale ma sarà stupida quando pensando commetterà errori. Giudicare "stupido" vuol dire quindi comunicare in modo rapido che ci sono state delle fallacie, esempio "ciò che hai detto è stupido,hai commesso prima questa fallacia, poi questa, etc..", che le informazioni usate sono errate o che ci si è lasciati sopraffare dalle emozioni;

- scemo, termine meno generico dell'essere stupidi, evidenzia in particolar modo la persona che usa credenze erronee, dimostrando di aver commesso numerosi errori di acquisizione e di avere quindi una nulla o scarsa intelligenza acquisistiva.  Per quanto una persona possa possedere credenze erronee sarebbe sufficiente non usarle immediatamente ma rimetterle in discussione prima di usarle per evitare di cadere nel fenomeno dello "scemo", questo ci ricorda che è scema la persona che non solo ha aquisito credenze distorte ma che le usa senza rimetterle in discussione, non ha propensione allo scetticismo. Essere scemi vuol dire che a causa delle credenze erronee e della presunzione/assenza di scetticismo la persona non capirà la realtà, avrà problemi a rappresentarsela in modo valido e farà probabilmente scelte e deduzioni errate a causa del suo essere convinta di cose non valide;

- imbranato, la manifestazione di chi è scemo o stupido, le sue azioni lo porteranno a fare errori che lo faranno risutlare come un imbranato agli occhi degli altri. L'imbranato è anche chi, non avendo sufficienti informazioni, agisce lo stesso colmando le lacune con azioni casuali o con inaziani che nel complesso lo fanno apparire appunto imbranato perché non è efficace, non è abbastanza abile;

- cretino,  uno che fa qualcosa per il suo male senza rendersene conto. Tecnicamente parlando è un soggetto che nel suo giudizio di sinderesi, tentanto di stabilire cosa sia bene e male, commette degli di pensiero (stupidità) che lo porteranno a prendere delle scelte che lui crede siano un bene ma che si riveleranno un male. Ad esempio è un cretino chi scegli il partner credendo che siai l migliore ma da cui divorzierà dopo sei mesi;

- ignorante, definisce l'assenza di conoscenza. Solitamente viene usato con tono dispreggiativo quando la persona non si rende conto della sua ignoranza;

- tonto, utilizzato da quelle persone che hanno una visione "genetista e celebrale" della personalità. Prendendo per analogia il ritardo mentale si spiegano gli errori o il disadattamento umano con una versione di "simil ritardo" dove la persona pensa che si è nati con dei problemi biologici che sono causa diretta o comunque hanno avuto un ruolo cruciale nello spiegare diversità e problemi che la persona manifesta in età adulta. Non essendoci un ritardo mentale evidente e conclamato allora si usa questo termine perché si pensa che la causa sia simile. Le persone quindi danno del tonto a qualcuno quando non riescono a comprendere la dinamica di adattamento e disadattamento pensando che sia un problema biologico, non comprendono le cause della stupidità, della distorsione, degli errori mentali, pensando che ogni volta che una persona agisce in modo sbagliato allora ci sia qualche causa genetica dietro;

- deficiente,  una persona che ha un reale deficit cognitivo a livello biologico per disabilità o altri motivi medici viene definito deficiente, ad esempio una persona con sindrome di down;

- sciocco, con questo termine ci si riferisce al fenomeno in cui una persona intenzionalmente in alcuni settori desidera affrontarli con maggiore leggerezza, non curandosi degli errori o addirittura facendoli apposta per gioco, per infastidire l'altro, e così via. La metafora è quella del "c'è sostanza ma manca il sale" cioè ad aggiungere sale ad un piatto basta poco, quindi la persona che fa la sciocca se volesse smetterebbe immediatamente di farlo, cosa che non si può fare se al soggetto invece manca l'adattamento e di conseguenza l'intelligenza sufficiente per avere uno specifico comportamento efficaci. Quindi frasi come "non fare lo sciocco" fanno riferimento al fatto che si scorge che l'altra persona per diversi motivi sta facendo errori intenzionali, sta avendo un comportamento inferiore alle reali capacità di azione e comprensione; 

 

-impacciato, questo giudizio arriva nel momento in cui la persona è potenzialmente adattata ma le emozioni stanno impedendo alla persona di usare la sua conoscenza e le sue facoltà mentali al meglio, producendo rallentamenti o errori dati appunto dalla scarsa lucidità. Ad esempio un professore potrebbe giudicare impacciato uno studente che all'interrogazione si agita ma che in altri contesti come i compiti scritti ha dimostrato di avere un adattamento che fatica a tirare fuori quando ci sono le emozioni di mezzo e altri problemi;

- goffo, con questo termine si pone l'accento sul fatto che una persona nel suo percorso di autoefficacia e sviluppo dell'adattamento attraverserà una fase goffa, fatta di azioni appena sufficienti, errori vari, specialmente per un esterno che è ad un livello di adattamento superiore. Il goffo si distingue dall'imbranato per una questione di efficacia, l'imbranato è chi non sa fare, il goffo è chi sta imparando a fare e sebbene possa fare degli errori indica di saper fare qualcosa, di essere all'inizio; 

- melenso, il giudizio riguardo alla velocità di risposta per una questione di essere più lenti a processare le informazioni. Il melenso è chi per una questione di cognizione ha una velocità inferiore alla media. Il paradosso della riflessività, una persona potrebbe fare pensieri più approfonditi e per questo ricevere un giudizio negativo pensando che sia lento o ci sia qualche conflitto emotivo interno, quando il soggetto sta solo facendo più passaggi mentali per una risposta migliore, sta costruendo una risposta migliore. Il paradosso del melenso.

- imbecille, termine utile per evidenziare un singolo errore in un soggetto che grossomodo è capace. Ci ricorda quanto il giudizio capace e incapace sia limitato, imbecille ci fa capire che un soggetto anche se capace può comunque fare errori, l'imbecille è un soggetto capace che fa un errore;

- idiota, giudizio specifico che si dà ad un soggetto dalla scarsa saggezza e comprensione del mondo, (persona con basso QCM). Più che parlare di idiota conviene parlare di idiozia, cioè il contenuto distorto che un soggetto crede.  Sarà idiota quindi una persona che compie errori collegati al fatto di non aver capito come gira il mondo intorno a lui, non capisce come sono gli altri, errore che non avrebbe fatto se invece avesse capito come vanno le cose. Le sfumature di idiota in base al QCM.  La differenza fra idiota e rude? Il termine idioizia pone l'accento sul fatto di aver sviluppato una visione distorta della realtà, il concetto di rude di essere rimasti indietro nella comprensione del mondo, di come ci si comporta, mostrando un comportamento più animale non che altro.  Il peso dell'idiozia, l'idiozia non necessariamente ha un peso, a volte essere idiota in qualcosa può non fare la differenza nel complesso e non pesare eccessivamente sulla qualità esistenziale del soggetto. L'idiozia è il giudizio negativo sull'igenuità, cioè di un soggetto che non avendo compreso il mondo, non avendo fatto un percorso manifesta una visione errata e distorta. Idiozia e provincialismo;

- stolto, la stoltezza pone l'accento sull'idiozia del soggetto e al tempo stesso il non rendersene conto perché il soggetto è presuntuoso, è convinto, non ha una visione scettica di sé, di quello che dice, di quello che fa, quindi appare una persona convinta della sua idiozia, che non la mette nemmeno per un secondo in discussione. Lo stolto sarà quindi l'idiota convinto di capire il mondo, convinto di non avere errori, che ciò che dice o fa è giusto quando in realtà non ha capito parte o gran parte della realtà;

- mentecatto, assumere droga, malattia denerativa, incidente, il soggetto perde facoltà mentali a causa di un danno neurologico;

- troglodita, qual è la differenza con rude? Usato per intendere come una persona si trovi indietro rispetto al progresso culturale e scientifico che il presente offre. Troglodita chi non vuole usare uno smartphone, crede che la donna sia un oggetto, ha taboo sul sesso. Un soggetto rude è proprio colui che non ha ricevuto educazione su alcune cose, le vive in modo animale o vi è bloccato perché non le capisce. Il troglodita invece ha ricevuto una educazione vecchia, se tornasse indietro con il tempo sarebbe perfettamente adattato al tempo che vive ma vive quell'educazione in un momento storico in cui altre persone sono andate avanti;

- stolido, la persona che non riconosce la sua ignoranza, agisce pensando di sapere tutto, quando in realtà ha molte lacune che generanno errori, incomprensioni. Mentre lo stolto vive basandosi su cose distorte, sbagliate, lo stolido ci mostra come anche il non sapere tutto o abbastanza, produce errori nell'azione. Lo stolido è il comportamento disfunzionale di un soggetto e la sua incontezza.

 

Se l'intelligenza ha tre caratteristiche, si può usare un termine per ognuna delle tre. Stupido diventa un termine generico per intendere l'errore, ma conviene usare tre termini per ognuno di questi errori?

 

 

Il termine stupido viene usato erroneamente per definire anche altri due fenomeni:

- stupido per definire una persona diversa dal proprio modo di vedere la realtà, di agire e dal proprio punto di vista;

- stupidità per intendere una persona che non comprende ciò che le diciamo, qui le persone usano un termine negativo anche come meccanismo difensivo e di deresponsabilizzazione in cui con questo giudizio negativo scaricano la responsabilità all'altro dimostrando la loro ignoranza nel campo della comunicazione o comunque nascondendo i loro errori, se parli con una persona e questa non ti comprende gli stupidi sono due e non uno. Il fenomeno conviene descriverlo come incomunicabilità che deriva da una responsabilità di entrambi, dove l'oratore pecca nella dialettica mentre il ricevente pecca in perspicacia ed entrambi hanno comunque a prescindere commesso l'errore di non chiarirsi sui termini usati in quel dialogo. Questo giudizio è un meccanismo di difesa, dare dello stupido, cioè giudicare negativamente l'altro, aiuta a nascondere a se stessi di essere concausa e coresponsabili del problema.

Una volta chiarito cosa non è la stupidità possiamo analizzarla e la prima cosa che si osserva è che alcune persone nonostante vadano a trovare questi errori deduttivi usanino poi questo giudizio non in modo analitico ma come punto di partenza per fare una stima sulla persona.

 

 

Prendere un termine a caso e usarlo come "termine madre" per un dualismo riduttivi in cui da una parte c'è lo stereotipi positivo e dall'altro negativo, i più diffusi sono probabilmente "stupido e intelligente" dove la persona categorizza rigidamente fenomeni complessi e variegati solo con queste due etichette affibiandole alle persone. , con questo giudizio si va a fare una stima delle caratteristiche del soggetto ovvero una sintesi rapida per avere una etichetta da affibiare alle persone che hanno vicine. Le persone usano metodi euristici in base ai quali determinano se uno può può essere definito intelligente (sempre seguendo la logica della stima e dell'etichetta) o non intelligente ovvero scemo. Questo termine viene usato per indicare il fenomeno del giudizio basato su un dualismsemplificato, sono categorie che le persone usano celermente in base a determinati parametri per etichettare le persone ma che non si basano su un'analisi valida della realtà complessa, non esiste la persona "scema" o la persona "intelligente", esistono personalità complesse che in alcuni frangenti potrebbero avere delle lacude e del disadattamento;

 

Immaginate di conoscere una nuova persona e dopo poco questa dice qualcosa che la fa apparire ai vostri occhi come una persona che ha palesemente concluso una castroneria, cioè ha dedotto in modo completamente fallace. A livello analitico una persona può soltanto dire "ho di fronte a me una persona nuova che sta palesando una fallacia in uno specifico settore" ma per alcune persone questo le spinge euristicamente a pensare che la persona sia così anche in altro e da qui definirla immediatamente stupida a livello generale. 

Qui si entra nel discorso della stima, cioè le persone a partire da pochi o più elementi pensano di capire l'insieme di una persona generalizzando e cadendo in errore. 

 

Se si prendesse una persona e la si rigirasse da capo a piedi si troverebbe una percentuale variabile di stupidità, persone che hanno un minimo a persone che hanno un massimo, per questo chi entra nell'ottica di stima di stupidità non sta capendo chi ha di fronte, sta solo generalizzando a partire da quello che ha visto senza sapere cosa c'è realmente dentro.

Cosa succede quando una persona che giudica qualcuno come stupido lo vede comunque eccellere in un campo? Le persone tendono a  cambiare il giudizio da stupido a "genio" (detta anche persona geniale su alcune cose) con accezione negativa, cioè una persona che eccelle in qualcosa nonostate però venga ancora considerata stupida nell'insieme . Questa visione si sviluppa mediamente in età scolastica dove la mggior parte delle persone si rendono che soggetti che erano "intelligenti a scuola" potevano comunque essere stupidi in altri campo, sopratutto a livello sociale ma anche in altri contesti.

Queste stime di stupidità iniziano ad avere un minimo di validità dopo anni di conoscenza e interazione dove si conosce talmente tanto dell'altro che si può iniziare perfino a quantificare quante cose siano state dette in modo stupido e quante no. 

La definizione più diffusa di stupidità recita che "lo stupido è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita", questa è la conseguenza di non capire la realtà, la persona deduce cose errate che la portano a vedere cose che non esistono a fraintendere completamente quello che è successo, quindi nel momento in cui va ad agire sulla base di quello che vede ecco che sistematicamente farà degli errori che produranno dei svantaggi a sé e agli altri.

Questa definizione analizza le conseguenze della tesi proposta dall'AB ovvero che non c'è una persona stupida nell'insieme ma c'è una visione stupida che genererà delle conseguenze.

Conviene tenere a mente l'esistenza di questa stima di stupidità in quanto le persone lo usano anche se non valido, in modo da riuscire a rendersi conto cosa una persona sta giudicando e perché, il che si traduce che quando qualcuno esprime questo giudizio diventa necessario tentare di capire a cosa si stia riferendo esattamente, se ad un'analisi di stupidità o ad una stima di stupidità.

 

 

Mma a livello tecnico perché queste stime non sono valide? Per due motivi:- le persone tendono a cadere nell'errore di pregiudizio e nel giudizio affrettato, nel primo caso etichettano una persona come stupida e nonostante possano passare anni continuano a considerarla tale senza pensare che possa essere cambiata, nel secondo a partire da un giudizio negativo di disadattamento estendono questo episodio all'intera personalità etichettandola come stupida;

- le persone potrebbero fraintendereun qualcosa detto in uno stato di emotività come qualcosa che è stato frutto di deduzioni, vedendo fallacie che in realtà non esistono.

Per non parlare del fatto che alcune persone potrebbero usare questo giudizio come meccanismo difensivo verso le persone che invidiano o che percepiscono come superiori.

 

La stima di stupidità insieme al concetto di vile sono due giudizi utili se formulati senza alcun errore di giudizio, cosa assai rara, questo porta alla necessità di prendere questo argomento in modo delicato e analitico perché quando ascoltate qualcuno darvi dello stupido o dare dello stupido ad altre persone date per scontato che probabilmente questa persona è caduta in uno o più errori di giudizio o lo sta usando come arma e non perché è stato un reale giudizio. Se chi vi da dello stupido, argomentando vi fa notare un errore fatene tesoro, specialmente se si tratta delle fallacie cognitive perché sono le cose più difficili da autoindividuare, il vostro pensiero è deduzione come potete smascherare quegli errori se li commettete anche quando vi autoosservate?

Il metodo migliore per risolvere le proprie fallacie è quello di studiare la deduzione, studiare i bias, le euristiche e le fallacie, una volta che li si conosce è facile riconoscerli anche su se stessi e poter intervenire, ma comunque un feedback esterno è comunque un aiuto in più.

 

 

 

Un racconto dal web che aiuta a fare chiarezza:

"Mi capita a volte che qualcuno che mi vede per la prima volta "intuisca" la mia tontaggine e che con domande strane si rivolga a me, magari con una specie di sorrisino sulle labbra. Altrimenti si tratta prorprio di schernirmi implicitamente per una presunta sfigataggine mia, di persona timida e taciturna.
Affari loro ok, ma nella maggior parte dei casi rimango li e magari rispondo pure per senso di inferiorità- senza mandarli a quel paese e perdendoci tempo altrimenti ben più utile.
È anche che ogni volta che mi si palesa davanti un essere umano io lo contrappongo automaticamente alla mia solitudine, sperando sempre nella possibilità di un`amicizia
Intelligenza sociale questa sconosciuta..."

 

Il termine esatto non è tonto ma idiota, probabilmente questa persona viene giudicata dall'esterno può essere giudicata in quattro modi:

- disadattata, che è il giudizio più probabile dove traspare il disadattamento sociale;

- impacciata, se questa persona tenta di fare qualcosa in modo goffo e fra un blocco e un altro;

- tonta, se la persona che la giudica è ignorante e non riesce a capire il concetto di disadattamento e quindi se lo spiega con un "simil ritardo mentale";

- idiota, se la persona si rende conto che questa persona non possiede determinate adattamenti che invece rispecchiano la persona normale.

APPUNTI:

- [trovare le proprie stupidità e cambiare per non ricadere negli stessi errori o accantonare credenze non valide]

- l'intolelrantee che usa il termine stupido in modo improprio per riferirsi al diverso che non accetta;

 

ultima modifica il: 03-07-2020 - 21:43:52
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