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Cos'è l'impotenza?

 

Si legga potere e autoefficacia.

 

 APPUNTI:

- l'impotenza si apprende dall'esperienza che il soggetto non è in grado di gestire senza fare errori, portandolo a conclusione che non si possa fare. 

 

 

DA RIVEDERE 

 

L'impotenza descrive il fenomeno in cui il soggetto crede di non poter fare nulla, un termine che va tradotto con "non ho la potenza". Questo fenomeno si manifesta nel momento in cui un soggetto dopo aver fatto determinati tentativi ed aver fallito consciamente conclude che non lo può fare cosa che percepisce anche a livello conscio sentendo di essere "incapace" in quanto questi fallimenti lo condizionano in tal senso.

L'impotenza è quindi una conseguenza del comportamento che la persona stessa mette in atto vedendo in quei fallimenti la dimostrazione che non può farlo.

Sarebbe sufficiente capire il concetto di autoefficacia, di cambiamento e crescita persona per rendersi conto di quanto questa conclusione sia fallace, ma la persona non ci arriva e quindi finisce per avere un comportamento più simile a quello animale che umano.

Per avere chiaro il concetto di impotenza è sufficiente capire a fondo il concetto di potenza, che è alla base della vita stessa dell'essere umano che sceglie nel corso della sua esistenza dove divenire potente, dove poter esercitare cambiamenti, dove poter esprimere le sue possibilità.

La logica è quella della conoscenza, del sapere, del capire la realtà e poter divenire in grado di esercitare un cambiamento in essa.

Questo è ciò che distingue l'essere umano dagli animali, la consapevolezza della potenza, della comunicazione e dello scibile umano che al giorno d'oggi può dare a chiunque i mezzi necessari per fare qualsiasi cosa se si ha la motivazione e la pazienza di investire tempo e risorse per imparlarlo e apprenderlo anche con l'aiuto di altre persone.

In termini tecnici la potenza si traduce nella consapevolezza che tramite tempo, energie e studio ci si può adattare in qualsiasi contesto si desideri.

A chi sfugge questo concetto potrebbe scattare l'impotenza appresa, concetto scoperto e dominato così dallo psicologo Seligman che dimostrò come gli animali in una data situazione finivano dopo una serie di tentativi per condizionarsi e di fatto convincersi che non c'era possibilità alcuna di ottenere qualcosa o superare una tale avversità e nel corso della loro esistenza non facevano più alcun tentativo, senza scomodare questo psicologo possiamo trovare esempi eclatanti nei video degli animali che tenuti per anni legati ad una catena smettono di tentare di allontanarsi anche quando la catena è ormai sganciata e in teoria potrebbero andarsene.

Se a questi animali non vengono spinti e non vengono fatti "Svegliare" da un esterno potrebbero passare la loro esistenza intera lì dove erano legati anche se la corda che li teneva vincolati non c'è più.

Questo fenomeno accade proprio perché invece di capire la situazione (l'animale non può farlo ma l'umano potrebbe) ci si butta in una serie di azioni senza avere la consapevolezza di ciò che si sta facendo e perché non potendo far altro che concludere in caso di fallimento che quella cosa non può farla.

Questo fenomeno viene buttato nel calderone della "bassa autostima", cioè nel linguaggio comunque viene etichettato come "bassa autostima" andando ad alimentare la confusione che c'è su questo concetto.

Ogni qualvolta ascolterete persone dire "ci ho provato e non ci sono riuscito, vuol dire che non posso farlo" probabilmente si ha di fronte una persona che sebbene sia umana è più vicina al mondo animale, in quanto non capendo il concetto di potenza è finita per condizionarsi e sentirsi impotente.

Una persona consapevole ha due opzioni di fronte a sé nel momento in cui sceglie di percorrere un sentiero:

- ricerca l'adattamento e ci riesce, cambia cresce e diviene operativa in quel settore;

- ricerca l'adattamento ma non riesce, non ha abbastanza motivazione, non riesce a capire le basi, manca di altre abilità correlate, non ha sufficiente risorse etc.. e conclude con "so che è una cosa possibile, che potrei arrivarci ma nel mio caso non ci riesco o per lo meno non ci sono ancora riuscita per le difficoltà che sto incontrando".

Questa seconda conclusione è notevolmente differente da "non posso farlo", il soggetto qui sà che può farlo ma ancora non è arrivato al cambiamento e alla crescita necessaria per farlo.

 

L'impotenza a livello psicologico in conclusione sottolinea quel fenomeno fallace dove un soggetto conclude erroneamente che una cosa non può farla o non può farla più dimostrando di non aver capito la logica di cambiamento, conclusione che viene avallata dal condizionamento e dai sentimenti generati da que fallimento ripetuto che ancora di più rafforzano quell'idea di "non posso farlo, sono incapace".

Questo articolo non desidera essere alimentare ottimismo e illusioni, sebbene "tutto sia possibile" c'è comunque la realtà della concretezza a rimetterci i piedi per terra, ovvero il fatto che a livello esistenziale convenga comunque investire nel divenire potenti laddove sia concreto farlo.

Ci sono difficoltà, avversità e altri elementi che potrebbero rendere un percorso statisticamente improbabile per non dire quasi irrealizzabile, questo si traduce nel ricordare che ci sono scelte di potenza razionali e scelte di potenza irrazionali e anche se tutto è possibile per ogni singolo caso ci sono comunque strade più percorribili e altre non percorribili che portano un soggetto consapevole a dire "questo non è che non posso farlo, potrei ma probabilmente mi conviene puntare ad altro".

Impotenza appresa "sono brutto nessuno mi vuole e mai nessuno mi vorrà" quando in realtà c'è un soggetto disadattato che non si rende conto che invece crescendo e cambiando c'è il modo di poter trovare un partner senza difficoltà.

Si legga autostima.

 

DA RIVEDERE

[una delle cause dell'impotenza è il pudore]

Nel linguaggio comune il termine impotenza tende a produrre fraintendimento a causa dei diversi significati attribuiti, elenchiamoli:

- impotenza per intendere la disfunzione medica di un organo, come quelle erettile nell'uomo;

- impotenza per intendere l'impossibilità ovvero una persona che non ha alcuna possibilità di fare qualcosa, ad esempio di fronte ad un evento irreversibile;

- impotenza per intendere il concetto di inabilità, la persona crede di non saper fare qualcosa e si sente inabile;

- impotenza per intendere l'assenza di potenza, cioè l'assenza di potere operativo in una particolare situazione, la persona crede o sente che non ci sia nulla che si possa fare in un determinato contesto.

 

L'AB sceglie di ridefinire il termine impotenza sulla base esclusiva del quarto significato essendo gli altri significati già descritti in modo chiaro e univoco da altri termini. In questo modo con il termine impotenza si fa riferifmento ad un fenomeno prevalentemente inconscio e frutto di un condizionamento che porta una persona (ma anche un animale) a credere e sentire che in quel contesto non ci sia nulla da fare.

C'è un famoso esperimento a riguardo chiamato esperimento dell'importenza appresa in cui è stato dimostrato che sia gli animali e che le persone possono essere condizionate a pensare in modo definitivo che in una data situazione non ci sia più alcun modo di uscirne o risolverla e portando la persona in uno stato di rassegnazione.

In un animale il risultato è praticamente scontato e anche facile da capire, un animale non ha una coscienza tale da superare quello che è il suo più grande motore comportamentale ovvero l'istinto, nell'essere umano invece potrebbe uscirne e se non lo fa è perché gli esseri umani presi in esame sono persone fragili e istintive e che tendono a comportarsi come animali.

L'interpretazione che l'AB da a questo esperimento è che le persone diventano impotenti quando sono istintive e chiuse mentalmente, cioè invece di pensare "le soluzioni che sto provando non stanno funzionano, ci sono soluzioni che non sto prendendo in esami e che potranno funzionare" si lascia guidare da istinto ed euristiche che lo conducono ad una certezza che li fa sprofondare nella rassegnazione e nell'impotenza. 

Questo punto è fondamentale per capire il ruolo che potrebbe avere il fallimento educativo in alcuni soggetti portati in giovane età a pensare che per alcune cose sono impotenti e che quindi manifestare una condotta simile a quella della bassa autostima ma che ha cause e dinamiche differenti.

La persona nella sua impotenza non arriva al concetto di attitudine o abilità, non riesce ad andare oltre il "ho tentato e non sono riuscito" e quindi istintivamente e presuntuosamente si ritrova in una dimensione di "io non posso".

L'impotenza svolge un ruolo cruciale per spiegare perché alcune persono nonostante non abbiano alcun fenomeno psicologico inerente ad una bassa autostima tendino a non agire, sentendosi o credendosi impotenti. Quello che accade è che una persona, volta per volta e specialmente se istintiva avverte delle emozioni negative che le suggeriscono chiaramente di non agire perché tanto non può agire, come se fosse un "fallimento preannunciato".

 

L'impotenza appresa potrebbe essere un ostacolo nei percorsi di crescita dove persone che maturano per la prima volta una visione delle abilità e 

 

 

COSA NON È l'impotenza appresa

Questo fenomeno basato sul condizionamento è stato ripreso e utilizzato per spiegare fenomeni più articolati che non c'entrano nulla con il fenomeno in sé, dalla rete ecco un esempio:

"Marco un tempo lavorava come impiegato in un’azienda, svolgeva bene il suo lavoro ed era gratificato dalla sua occupazione. A seguito di alcuni importanti problemi personali è costretto ad abbandonare il lavoro. Trascorrerà quindi un periodo di tempo durante il quale si occuperà dei suoi problemi, riuscendo a superarli.

A quel punto ricomincia a cercare un lavoro, invia curriculum, effettua diversi colloqui, ma nessuno va in porto. Questo stato di cose va avanti diversi mesi, senza successo.

Un giorno viene a sapere che l’azienda nella quale lavorava cerca nuovamente un impiegato che svolga le stesse mansioni che svolgeva lui prima di abbandonare il lavoro. Decide però di non presentarsi alla candidatura, convinto del fatto che oramai si trattava di un’occasione persa e che mai lo avrebbero ripreso. In realtà il datore di lavoro dell’azienda, memore delle capacità lavorative di Marco, sarebbe stato ben disposto a riaccoglierlo nello staff."

 

In questo racconto c'è una persona che non necessariamente è finita nella dinamica dell'impotenza appresa, non si può sapere se la persona è entrata in un vortice di bassa autostima, cosa tra l'altro più probabile. Se qualcuno ti chiama per assumerti e tu rifiuti vuol dire che la questione "io non posso essere assunta" viene automaticamente smontata, ma la persona potrebbe aver sviluppato delle credenza tali da spingerlo a pensare che non sia più in grado di svolgere quel lavoro.

Un esempio di impotenza appresa potrebbe essere rappresentato dal fatto che Marco ad un determinato punto si rassegni, smetta di mandare curriculum perché quei rifiuti l'hanno condizionato e l'hanno portato nella sua limitatezza a pensare "io non posso farlo".

Una persona più consapevole sull'ambito delle abilità e delle possibilità umane e che non cade in errore da chiusura si rende conto che se in un determinato momento non si ottengono risultati è perché c'è un problema di adattamento, è quindi necessario cambiare se stessi, cambiare il proprio modo di operare crescendo per ottenere risultati, se la persona nel suo disadattamento continua ad agire come un animale ovvero "a caso e senza pensare" non potrà altro che finire nella stessa situazione di condizionamento e istinto che accade agli animali, rassegnandosi pensando di non poterlo farle.

ultima modifica il: 30-12-2018 - 12:02:52
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