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Cosa è la routine?

 Nel linguaggio comune con il termine routine si intende una ripetizione giornaliera di attività senza che avvengano cambiamenti significativi. La routine in italiano si traduce con il termine consuetudine, ma routine ha assunto il significato più lampante del comportamento che si ripete giorno per giorno.

Ad esempio si parla di routine quando una persona giorno dopo giorno va a lavoro, prende il figlio da scuola torna a casa, cucina, lava e il giorno dopo lo stesso.

Per alcune persone la routine potrebbe essere una prigione da cui desiderano uscire almeno parzialmente, ad esempio accetterebbero una parte della loro esistenza routinaria se un'altra parte fosse ricca di imprevisti e di avventure, viceversa altre persone persone invece preferiscono e ricerca la routine e la certezza di prevedere cosa faranno ogni volta.

La visione e percezione della routine da parte di un soggetto ci rivela chi abbiamo di fronte. C'è chi si crea una rotuine perché con la sua fragilità ha troppa ansia per gli imprevisti, mentre c'è chi la crea in un'esistenza piena indicando felicità e saggezza. C'è chi la rifiuta perché è sentimentale e ha bisogno di cose differenti che la sorprendono, che non si aspetta. Guardare alla routine che un soggetto ha creato e perché l'ha creata può dirci molto della sua personalità.

Ma come si crea esattamente una routine? La routine si basa prevalentemente su tre cause:

- abitudine con stimoli fissi, ci sono elementi che ricordano al soggetto un'attività piacevole da svolgere. Ad esempio appena ci si alza dal letto si associa il caffè a quanto ci aiuti a stare meglio nella prima parte della giornata;

- doveri ripetuti, se ogni giorno abbiamo paura che qualcuno venga a casa e trovi la casa sporca ogni giorno ci daremo da fare per pulirla, farà parte della nostra routine per dovere;

- progetti detti anche obiettivi a lungo termine. Il soggetto si pone degli obiettivi che richiedono azioni giornaliere e avendo la motivazione per farli questi diventano di fatto parte della routine fino a quando non saranno raggiunti e completati.

 

Non è detto che ci siano per forza tutte e tre queste cause, ogni soggetto ha una combinazione unica, ci potrebbe essere una persona che ha una routine basata esclusivamente su doveri, chi su un mix equivalente di abitudini, doveri e progetti, poi ci potrebbe essere chi invece ha solo abitudini e doveri e così via.

 

 Analizzare la routine di un soggetto ci fa capire si quali cause si fondi, ma analizzare una routine ci fa capire anche quando questa manca, ad esempio scoprendo un soggetto che non porta avanti nulla con costanza è perché non ha obiettivi a lungo termine o motivazione a sufficienza per farli.

 

 

Leggiamo ora questo racconto dal web per capire meglio il concetto di routine e gli errori concettuali che si fanno a riguardo:

"Invidio le persone che hanno una disciplina,che si svegliano presto,fanno un sacco di cose,vivono in modo sano.

Io invece dormo tantissimo e mangio schifezze.

Vorrei tanto cambiare ma non ce la faccio,mi sembra che privandomi dei miei vizi mi faccio del male,come se la vita senza vizi fosse ''fredda'',non so come spiegare altrimenti questa sensazione.

Inoltre ho paura che le persone disciplinate siano represse,e che quindi alla fine non ne vale la pena di diventare come loro.

Secondo voi sbaglio? Io spero molto di sbagliarmi,perchè è proprio questo quello che non mi permette di cambiare ,la paura che diventare disciplinati significhi diventare repressi e non godersi la vita.

Per esempio leggo in giro per internet la community dei Nofap,loro dicono che hanno risultati eccezionali praticando l'astinenza,ma a me sembrano degli esaltati da come scrivono.

Però d'altro canto un ''decadente'' come me non è che viva tanto bene,cioè dove voglio andare senza una disciplina? I soldi non piovono dal cielo,il fisico non è scolpito di default,le ragazze non vengono a trovarti a casa (anche se non sono molto interessato a trovarmi una ragazza)."

 

Il primo errore concettuale è quello di aver nominato la disciplina quando non c'entra nulla, ciò che il soggetto desidera è la forza di volontà di riuscire a raggiungere specifici obiettivi, costruendo quindi una routine che lo porti in tale direzione.

Il timore che il soggetto ripone è parzialmente esatto, commettendo l'errore di pensare che tutti siano così. Di cosa ha paura il soggetto? Il soggetto ha intuito che alcune routine si fondano sul dovere, che alcune persone sono così motivate perché mosse dalla paura delle conseguenze e hanno quindi un'esistenza routinaria negativa, se così si può definire.

Ma non tutti sono così, ci sono persone routinarie che basano ciò che fanno su motivazione positiva, cioè su abitudini o progetti che gli danno una grande forza e che non è fonte di dolore ma al contrario fonte di piacere.

Probabilmente questo soggetto in tutta la sua esistenza non è stato in grado di costruirsi abitudini positive e virtuose che lo portassero a migliorare o non è stato in grado di capire e fare proprio il concetto di anticipazione e visualizzazione nei progetti a lungo termine.

Facciamo un esempio di abitudine positiva o progetto.

Tutto questo lo intrappola nell'irrazionale fobia verso la routine, pensando che questa sia solo una cosa negativa da divere con dolore e frustrazione.

 

Per concludere l'articolo è necessario ricordare che le routine sono basate su tre possibili elementi differenti, non esiste una "disciplina" ma esistono degli elementi su cui costruire una routine e la relativa costanza, conoscere e comprendere questi tre elementi diventa fondamentale per capire gli altri e per costruire una propria routine o modificarla.

Ad esempio un soggetto potrebbe sfruttare il senso del dovere per fare una routine chiedendo ad un esterno di metterlo in posizione di ricatto, potrebbe capire come si costruiscono progetti e come si diventa costanti, potrebbe scoprire come nascono le abitudini e quindi cercare di inseririle nella propria vita. 

Tutto inizia con la conoscenza e comprensione di ciò che è alla base di ogni routine per poi capire come prendere questi mattoni e applicarli su di sé.

 

La sensazione di non volere nessuno nella propria routine perché si vedono come possibili ostacoli

Può capitare che alcune persone costruiscano una routine talmente piena e piacevole da vedere gli altri come ostacoli alla propria vita, interferenze a giornate già piene. Non si sta parlando di introversione ma di una vita piena che vede in eventi casuali interferenze non gradite. 

Questo ci fa capire quale importante indicatore sia questo, ci sono persone che per assurdo non vedono l'ora di ricevere inviti, chiamate, problemi, richieste di aiuto proprio perché vedono in tutto questo un modo per riempire buchi delle loro giornate e poi invece ci sono persone che hanno costruito routine così piene e piacevoli che vedono invece in quello una problematica, un nemico, un ostacolo.

ultima modifica il: 05-01-2019 - 15:43:54
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