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- Disfattismo -
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Cos'è il disfattismo? 

Si definisce disfattista colui che lancia una critica negativa senza fornire un'alternativa o un piano migliorativo ma puntando solo alla rimozione.

Il disfattismo non va confuso con il pessismo o con una previsione di fallimento o una constatazione di problematiche reale.

Il disfattismo è tale perché paradossalmente anche se la critica è positiva punta a distruggere senza che ci rimanga nulla, quando da alcuni punti di vista qualcosa che c'è e che non funziona al meglio è comunque, nella maggior parte dei casi, meglio che non avere nulla.

Il disfattismo non va confuso con il sabotatore, qualcuno che tenta di distruggere o eliminare qualcosa che non accetta e che vede come un danno a sé, non è una questione di come è fatto ma proprio che la persona vi si oppone perché percepisce come un pericolo.

 

Il disfattismo tende ad essere confuso anche con il pessimismo esterno, dove la persona pensa di non poter fare qualcosa a causa di eventi esterni che lo impediscono, solitamente questa visione è una giustificazione, un modo per diminuire la dissonanza che esisterebbe nell'accettare la tremenda realtà di non avere valore e non essere in grado.

 

 

Dove sta l'errore nel disfattismo? Quando qualcosa non funziona o presenta problemi, non conviene quasi mai distruggerla e basta, conviene o migliorarla, correggendo l'errore, o al limite proporre un rifacimento, un'alternativa dimostrando che convenga ripartire da zero piuttosto che sistemare, in ogni caso il soggetto presenta un'alternativa e non si limita a dire distruggiamo e basta.

Nel disfattismo tutto questo non accade, il soggetto si limita a distruggere o proporre di distruggere ciò che non va.

Quando una persona propone un piano d'azione, definirà disfattista colui che si limita a dire "no così non va bene" senza però proporre modifiche o alternative.

 

 

 (collegare con ottimismo)

DA RIVEDERE

A livello etimologico il termine disfattismo deriva dalla parola "disfare" che è composto dal prefisso "dis" che accompagna il termine fare che significa che qualcosa che è stato fatto per diversi motivi è finito per essere annullato e distrutto. Il burro si è disfatto ad esempio vuol dire che se la forma che aveva ora non c'è più in quanto si è sciolto, oppure la valigia che era fatta con gli indumenti che erano dentro è stata aperta ed è stato rimesso il contenuto fuori.

Disfare ha quindi un'accezione variabile, in alcuni casi il disfare è necessario per raggiungere degli obbiettivi, se la valigia non fosse disfatta ogni volta le persone non potrebbero usarne il contenuto, ma nel caso del burro questo potrebbe essere un problema in quanto una  volta sciolto potrebbe guastarsi o non essere più possibile usarlo in quanto non ha una forma comoda da riporre in frigo.

Disfattista a contrario del termine disfare ha acquisito un significato univoco e dall'accezione negativa e va ad evidenziare quei soggetti che per comodità preferiscono distruggere le proposte del fare di altre persone persone senza porre alternative alcuna perché in quella "distruzione e inazione" si trovano a loro agio e hanno anche modo di sentirsi giustificati.

Quindi è disfattista il politico che si limita a criticare gli altri senza proporre alternative, è disfattista il giovane che si limita a lamentarsi che in Italia non funziona niente così da poter non fare (in questo caso è come se disfacesse quelle possibilità che ci sono, non le prende nemmeno in considerazione) perché le opzioni che ha non lo aggradano.

Il profilo è quello di una persona che ha delle possibilità e non le coglie e al tempo stesso precipita nell'inazione e nell'assenza di alternative da proporre o seguire.

Attenzione a non confondere il disfattista con la figura dell'inibito o del bloccato, per essere disfattisti è necessario che ci sia un rifiuto, che ci sia un tentativo di distruggere o invalidare qualcosa che si ha a disposizione senza però fare nulla per migliorare o comunque da seguire come alternativa.

Al profilo del disfattista si oppone la figura del costruttivo, cioè un soggetto che distrugge solo laddove ha intenzione di costruire qualcosa di meglio o comunque senza distruggere si limita a costruire e migliorare ciò che già esiste.

La figura del disfattista è quindi orientata all'esterno, alle possibilità che si hanno intorno e al fare degli altri.

 

 

Si legga pessimismo per la pagina di disambiguazione.

ultima modifica il: 12-04-2019 - 18:01:40
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