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- Catastrofismo -
riabilita aiuti

Il catastrofista è colui che per una percezione distorta degli eventi vede un danno maggiore di quello che è in realtà.

Si legga rischio.

 

DA RIVEDERE

catastrofismo e rigidità mentale, la persona con i suoi schemi di pensiero salta a conclusioni senza avere una mentalità elastica per una realtà complessa.

Catastrofismo e ignoranza, il soggetto salta a conclusione senza considerare che potrebbe star facendo deduzioni in scenari dove mancano informazioni significative

Catastrofismo e deduzioni errate.

 

Tentare di comprendere perché il soggetto veda uno scenario così negativo in modo distorto.

 

ca

 

no il catastrofista è colui che prevedendo il futuro finirà in modo distorto per dedurre che le cose andranno peggio quindi prevede un fallimento, una serie di errori, che peggioreranno la situazione ma che non sono basati su alcun fondamento?

[da inserire il collegamento con apprensione]

Pagina di disambiguazione pessimismo.

 

Si definisce catastrofista un soggetto che senza alcuna base crede che accadrà la supposizione peggiore fra quelle presunte. Rendersi conto di quale può essere l'eventuale scenario peggiore ha una sua utilità preventiva fino a quando una persona sa comunque riconoscerne le probabilità che questo accada e quindi dargli comunque un peso e una considerazione probabilistica. Quando questo non accade, come ad esempio negli insicuri, ecco che il soggetto diventa un catastrofista che senza alcuna base o dimostrazione inizia a preoccuparsi nei confronti dello scenario peggiore che ha intravisto perché lo percepisce comunque una minaccia.

Esistono diverse varianti di catastrofismo, le maggiori sono due:

- catastrofista consapevole statisticamente, conduce delle analisi abbasta accurate e si rende conto che la catastrofe simulata ha una bassa probabilità di manifestarsi ma nonostante questo non riesce a non percepirla emotivamente come una minaccia, non riesce ad uscire dalla dimensione di responsabilità del "e se accadesse? Non posso non fare nulla per non fermarla" o "comunque non riesco a cancellarla dalla mente e tento di prevenirlo come metodo rassicurante";

- catastrofista ignorante statisticamente, analogamento al punto precedente con la differenza che il soggetto non si rende conto che sta arbitrariamente pensando che qualcosa accada senza alcuna dimostrazione.

 

Il termine catastrofista rende l'idea di un soggetto che si orienta verso lo scenario peggiore in quanto soggetto fragile, cioè l'essere catastrofisti si può intendere come un metodo difensivo per essere preparati o tentare di evitare ciò che non si affronta con difficoltà, cioè guardare al peggio è un modo per riuscire ad affrontare meglio una cosa che se arrivasse all'improvviso sarebbe di fatto impossibile da affrontare. L'essere catastrofici quindi ci suggerisce una persona che ha delle fragilità tali in quel versante che l'hanno spinto a preferire investimenti a vuoto pur di non rischiare di rimanere preso alla sprovvista, per questo anche soggetti che hanno una consapevolezza statistica finiscono comunque per preferire questo scenario, la loro insicurezza nasce dal fatto che la sola possibilità che accada è sufficiente a far scattare timori riguardo ad una situazione delicata per il soggetto.

 

La correlazione fra catastrofismo e ansia

Simulare questo scenario genera una dose d'ansia se il soggetto non riesce a rendersi conto che non accadrà.

 

 

Qual è la differenza fra drammatizzare e la visione catastrofica? Si legga ingigantire per approfondire.

 

DA RIVEDERE/CANCELLARE

 Cos'è la catastrofe nella quotidianità? Cosa si intende per evento catastrofico?

Per catostrofe si intende uno degli eventi peggiori in termine di danno ma soprattutto sofferenza percepita che una persona può esperire o pensare.

E' fondamentale sottolineare sofferenza percepita perché ogni persona ha la sua personalità, le sue paure, la sua sensibilità quindi per ogni persona la catastrofe potrebbe essere qualcosa di diverso.

Un evento rilevante a carico della catastrofe è quello dell'ansia catastrofica in cui alcune perosne non si limitano a simulare il futuro mantenendo una validità o oggettività di fondo seguendo la logica causa effetto ed attenendosi ai fatti ma creano ulteriori supposizioni su eventi completamente scollegati e senza alcun collegamento che possa essere ritenuto valido o rilevante statisticamente, facciamo un sempio:

"Fra tre giorni Luca ha un esame e fa un pensiero che gli a scattare l'ansia "l'esame potrebbe andare bene ma può andare male e questo mi fa paura, mi manda in ansia", poi c'è Gino che ha anche lui lo stesso esame che fa questo pensiero "e se mi viene un infarto durante l'esame? E se il professore quel giorno è di cattivo umore e se la prende con me?" cosa vediamo? Che mentre la prima persona guarda agli eventi più rilevanti, quelli che riguardano la logica causa effetto l'altra persona fa delle deduzioni arbitrarie.

La catastrofe è un metodo che si differenzia da quello ansioso perché la persona non si limita a simulare gli eventi futuri ma aggiunge possibilità che non rientrano nella logica causa effetto.

Sia l'ansioso che l'ansioso catastrofico hanno la stessa sensibilità di base, ovvero la sola possibilità che un evento negativo possa accadere gli trasmette questa sensazione negativa che non sono in grado di spegnere con la loro saggezza, ma l'ansioso catastrofico aggiunge arbitrariamente eventi.

L'ansia catastrofica può esistere in due tipologie diverse di persona, una tipologia di persone che si rende conto che le sue deduzioni, le sue simulazioni sono quasi impossibili da realizzare, ma la più minima possibilità che accada gli trasmette queste sensazioni che le fanno appunto stare in ansia, l'altra tipologia di persone che potremmo definire a consapevolezza zero non è in grado di comprendere la differenza fra evento statisticamente rilevante e non, quindi è in balia di queste sensazioni e l'evento lo spaventa a prescindere che sia o meno probabile.

Ma che la persona si renda conto della probabilità dell'evento o meno perché l'ansia catastrofica scatta? La risposta la troviamo su due versanti, il primo è che questo metodo della catastrofe viene appreso, probabilmente sia a livello conscio che inconscio dove queste persone sono state esposte a genitori o persone vicine a loro che usavano questo metodo e lo hanno ereditato, l'altra spiegazione è da ritrovarsi nell'intrusività, la persona potrebbe essere talmente sensibile a queste "paure" che queste compaiono quasi automaticamente quando pensa al futuro.

Questo spiegherebbe perché la catastrofe ha una sua logica, cioè non assistiamo al fatto che tutte le persone hanno lo stesso pensiero castrafico o tutti gli eventi catastrofici anzi al contrario queste catastrofi seguono la logica della personalità, sul vissuto, sulle loro paure, sensibilità credenze apprese o sensazioni inconscie, la catostrofe non è casuale o innata ma ha la sua logica.

Questo ci porta a concludere che esistono due tipologie di ansie catastrofiche una che potremmo definire intrusiva l'altra che potremmo definire come un metodo volontario, tutte queste tipologie possono presentare diversi errori come "l'ignoranza statistica arbitraria" o "la non conoscenza statistica e della logica causa effetto" in tutti i casi comunque la persona non arriva a partorire delle catastrofi casualmente ma al contrario queste sono il prodotto di specifiche credenze interne o metodi appresi, addirittura potrebbe essere il frutto di sensazioni inconscie anch'essere risalenti ad un periodo precedente.

L'ansia catastrofica è ancora più destabilizzante e sofferenze dell'ansia non catastrofica.

 

Appunti:

- qual'è la correlazione fra paranoia e ansia catastrofica?

DA RIVEDERE

Cos'è la catastrofe? Cos'è la simulazione catastrofica? Nella quotidianità la catastrofe viene definita con una frase più riduttiva quella di "pensare subito al peggio", ma è una frase riduttiva perché si parla genericamente di "pensare" quando ciò che si fa nello specifico è simulare, e per peggio si intende alle ipotesi per cui i danni sono di rilevante intensità, correllabili alle proprie credenze, cioè per una persona una catastrofe potrebbe essere che qualcuno veda la sua casa sporca, altri invece ci riderebbero sopra.

La visione catastrofica è un effetto collaterale dello stesso meccanismo di difesa che mettiamo in atto per evitare di soffrire, meccanismo che in alcuni casi non solo perde di efficacia ma diventa disfunzionale.

Le persone non si rendono conto di questo perché quando questo "pensare al peggio" funziona non lo considerano, questa simulazione che fanno funziona, ogni essere umano simula eventi ed è per questo che ci distinguiamo dagli animali, ma è il come usiamo questa simulazione che fa la differenza.

A questo punto conviene tirare in ballo la paranoia, per fare una distinzione che ci aiuti nella comprensione. Come si può leggere nell'articolo dedicato la paranoia è una simulazione tesa ad eliminare il futuro da stimoli paurosi, ci difendiamo dalle nostre paure, l'errore di fondo nella paranoia è non spegnere le paure e prendere per vere simulazioni piene zeppe di illusioni ed errori di ragionamento.

Ecco che la simulazione, come viene usata? In modo disfunzionale. Ecco che la simulazione catastrofica funziona in modo complementare alla paranoia, la persona non parte da una paura per vedere se questa ci sarà nel futuro, in questo caso la persona parte dal futuro e inizia a simulare con le varie euristiche tipo quello della disponibilità, cosa può accadere, esempio, ho visto un incidente aereo, devo salire su un areo ecco la simulazione catastrofica mi porta la possibilità del "potrei morire sull'aereo".

A parte la mancanza di consapevolezza statistica, e un'immaturità e passività emotiva, la simulazione catastrofica a differenza della paranoia che entra immediatamente in loop, porta ad una evoluzione, la persona sviluppa nuove e continue paure, per ogni cosa c'è un potenziale rischio e questo a sua volta potrebbe essere sufficiente perfino ad inibire ogni movimento della persona perché ovunque vada può succede qualunque cosa, uscire dalla sua zona di comfort o controllo illusorio accende la simulazione catastrofica.

Ma da dove nasce questa simulazione catastrofica? La risposta ancora una volta cade sul fallimento educativo, in cui oltre un generico PDNC che potrebbe evolvere spontaneamente verso la visione catastrofica, per cui una mancata desensibilizzazione porta la persona ad assistere a continui eventi che la traumatizzano, come detto prima a leggere continuamente al telegiornale di incidenti con numerose vittime etc.. o ad un più diretta continua pressione delle figure parentali da cui lo stesso infante inizia a difendersi e l'unica cosa che può fare è continue simulazioni per evitare di compiere quelle azioni a cui poi sarebbe susseguita una punizione o sofferenza.

 

Ricapitolando la catastrofe viene simulata su base emotiva, su mancanza di dati oggettivi, senza alcuna considerazione oggettiva o statistica della situazione, a volte anche qualcosa visto nei film, o ascoltato nei racconti può divenire base per queste simulazioni, anzi le stesse euristiche portano queste persone a fare ragionamenti che quindi sono distorti, sono fuori dalla realtà oggettiva.

Come detto in precedenza la catastrofe è complementare alla paronia, due simulazioni in cui la paranoia si differenzia perché dalla paura si cerca di fare simulazioni per vedere se questa possa comparire in tale scenario futuro, mentre nella catastrofe al contrario è dall'evento che la persona simula qualsiasi evento "negativo" possa accadere.

Pensiero catastrofico intrusivo.

 

 

 

Prendiamo un esempio per differenziare simulazione paranoica  e simulazione catastrofica. Cercate di distingue se è paranoia o catastrofe.

"Qualche anno fa (avevo 16 anni) ero in moto nel mio paese e stupidamente cominciai fermo in un parcheggio mentre un mio amico mi filmava, a fare un burnout(consiste nel far girae la ruota posteriore da fermo producedo cosi' una forte fumera, lo fanno i piloti di moto quando vincono una corsa non so se hai presente) "abbastanza appariscente" diciamo che c'era una cortina di fumo nel parcheggio e una puzza di gomma bruciata da morire oltretutto ho dovuto buttare via la gomma talmente era consumata dopo il burnout , comunque, era notte dunque si affacciò alla finestra uno e mi urlò dietro, io scappai come se mi avessero puntato un fucile, [INNESTO DELLA PAURA] fatto cio' constrinsi il mio amico a cancellare il filmato di me con la moto e non usai più la moto per 1 settimana(è una mia grade passione), andai subito su interet a cercare le eventuali conseguenze legali del mio gesto di disturbo della quiete pubblica ecc ed evitai di parlarne troppo in giro per paura che colui che mi aveva urlato vennisse a scoprire chi ero , oltretutto ero terrorizzato che mi denunciasse e un sacco di altre cose, in pratica non dormii per una settimana.  Avevo immagini di me che mi arrestavano, tutti che sapevano che io avevo sbagliato e mi giudicavano. Non accettavo queste idee, mi facevano stare male e io dovevo fare tutto il possibile affinchè questo non si verificasse, quando passò tutto [QUI INIZIA L'ELABORAZIONE PER LA STABILIZZAZIONE] mi resi conto che a nessuno poteva fregare nulla del mio gesto e che colui che mi ha urlato in realta' e' tornato a dormire".

 Fra innesto della paura e catastrofe cosa c'è? La risposta è paranoia, con componente di preoccupazione dove la persona afferma di fare di tutto per evitare.

Cosa manca per la visione catastrofica? Invento il continuo di questo esempio aggiungendo una modica.

Innanzitutto al persona a differenza di ciò che è accaduto non trova un metodo stabilizzante (che invece nell'esempio trova) passa un mese e per caso è in giro in moto, lo fermano i carabinieri e nel lasso di tempo che questi si avvicinano lui per un normale controllo, lui già si immagina in manette perché lo hanno finalmente catturato per quell'evento accaduto giorni prima. Finquando il principio di realtà (in questo caso positivo) non smonterà la sua simulazione disfunzionale, soffrirà intensamente.

 

 

Con cosa conviene sostituire la simulazione catastrofica? 

In questo caso non è possibile trovare un sostituto ad un metodo che non funziona, perché è l'identità della persona ad essere immatura e fondata su un fallimento educativo, in questo caso è la "RINASCITA" , la maturità a spegnere questo genere di simulazioni, a differenza della paranoia per cui andando a spegnere le specifiche "paure" si può fare qualcosa in modo rapido ed efficace, anche se rimane l'immaturità una volta tolte le paure, non c'è più spazio per la paranoia. per la simulazione catastrofica c'è poco da fare, si può stabilizzare volta per volta una simulazione (specialmente in terapia) ma rimanere immaturi equivale ad essere statisticamente vittima di nuove simulazioni catastrofiche perché virtualmente ogni momento può succedere di tutto, e siamo bombardati da eventi che possiamo simulare in un attimo, finendo per credere ciecamente a qualcosa che non accadrà "praticamente" mai.

ultima modifica il: 18-10-2018 - 16:26:44
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