Home
Psicologia
Raziologia
Puzzle della Comunicazione
Diario
Test
Info & Contatti
 
- Bullismo -
riabilita aiuti

Cos'è il bullismo?

Si definisce bullismo qualsiasi atto protratto da un singolo o da un gruppo che sia motivato dal piacere di dominanza (orgoglio) nel sovrastare e/o far soffrire qualcuno che viene percepito come "possibile preda facile da dominare.

Una realtà scomoda è che l'essere umano, specialmente nella prima parte dell'esistenza, tende naturalmente ad essere bullo perché l'orgoglio è una pulsione umana.

Il bullismo fino a qualche decennio fa era un fenomeno relegato prevalentemente all'ambito scolastico, ma osservabile anche in ambienti lavorativi dove c'era un soggetto che per la sua inferiorità e inabilità tendeva ad essere prese di mira, basta guardare un film di Fantozzi per capire di cosa si sta parlando.

Il bullismo però tende ad essere continuamente frainteso, dove un soggetto afferma di essere bullizzato quando in realtà non lo è affatto. Questo come si spiega? Con due motivi:

- invidia, diverse persone invidiose tendono ad offendere, insultare e dire bugie verso il soggetto che gli produce inividia. Intentano storie false, fanno girare voci. Sono spinte dal fatto di voler distruggere o danneggiare qualcosa che giudicano migliore di loro. Il soggetto che riceve questa invidia addosso potrebbe parlare erroneamente di bullismo, ma tecnicamente parlando in realtà l'invidia è all'esatto opposto del bullismo, se qualcuno ci invidia ci sta riconoscendo una superiorità, il bullissmo si basa sul prendere in giro chi si percepisce inferiore;

- giudizio trasparente, diverse persone quando ricevono un giudizio negativo potrebbero provare dolore ed emozioni negative, invocando erroneamente il bullismo. Ma non c'è bullismo, se a qualcuno non piacciamo e ce lo dice in trasparenza e noi ci offendiamo o ne soffriamo, l'altro non ci sta bullizzando, è solo una questione di sensibilità persona. Questi giudizi sono prevalentemente giudizi di valore o morali, dove l'altro ci dice ciò che pensa, se ci approva, se ci apprezza, ttc..;

Con i tempi di internet questa confusione è praticamente esplosa, chiunque si espone in rete finisce per avere visibilità arrivando a una quantità di persone elevata, persone che sono distanti e protette dall'anonimato, persone che riversano con maggiore facilità senza inibizioni il loro giudizio e pensiero.

Le persone che si espongono tendono a ricevare quasi matematicamente invidia e giudizi sul loro conto, chiamare questo fenomeno bullismo è un errore.

Il nome che ha preso questo fenomeno è hating e le persone che ne fanno parte "haters", letteralmente persone che odiano.

 

Attenzione a non confondere il bullismo con il fenomeno scatenato dal fatto che semplicemente non piacciamo a qualcuno o al moralismo che qualcuno tenta di dispensarci, sopratutto in rete. 

Il bullismo viene erroneamente pensato come qualcosa che si origina solo da problemi famigliari quando in realtà il bullismo nasce per piacere e i problemi famigliari potrebbero alimentare tale condotta come il soggetto tentasse di compensare la sofferenza in famiglia con il piacere dato dal sovrastare gli altri e usarli anche per sfogare la propria rabbia repressa, non solo una famiglia problematica non è in grado die ducare il figlio, trasmettendogli quel modello e quella conoscenza che gli dà modo di essere temperante, di regolare questi suoi impulsi e pulsioni interiori.

Il bullismo può esistere anche solo come forma di piacere.

Perché il bullismo è un fenomeno in aumento? Perché l'educazione sta divenendo sempre più liberale e meno inibitoria e quindi così come gli adolescenti fanno sesso in modo più libero e precoce manifestando la loro pulsione sessuale fin dai primi momenti la stessa cosa accade per la pulsione e il piacere dato dal dominare.

La dinamica è quella in cui l'individuo più debole viene preso di mira dagli altri, dove per debole può essere sia fisicamente ma anche psicologicamente ad esempio una persona timida o una persona che sta avendo problemi di socializzazione e quindi appare senza amici e indifeso, etc..

Nell'età adulta il bullismo viene meno perché il soggetto impara a incalanare la sua dominanza in frangenti socialmente più accettati e proficui come ad esempio fare carriera e capisce che schiacciare gli altri è anche disfunzionale in un'ottica organizzativa e di prospettiva sociale.

Il collegamento con l'orgoglio.

 

 

Il paradosso del "se tutti quanti ti giudicassero in modo trasparente, ti sentiresti bullizzata?".

Disitnguere un giudizio reale, anche se detto poco diplomaticamente, da un giudizio negativo falso dettato dall'invidia.

In quest'ultimo caso, è ancora bullismo?

 

DA RIVEDERE

perché "un facile modo di provare piacere nello schiacciare e dominare un altro" e quello che è invece un soggetto che sfoga la sua rabbia su un soggetto debole cioè fa confluire la sofferenza che prova a causa ad esempio dei dissidi famigliare e che sfoga tramite la dominanza verso un soggetto più debole. Quest'ultimo fenomeno si spiega con il fatto che se desideri "spaccare il mondo" per sfogare la rabbia che provi inevitabilmente te la prenderai con quelle cose più deboli e facili per sfogarsi e inevitabilmente questa sarà una valvola di sfogo dove confluirà anche la dominanza.

In sintesi il bullismo evidenzia le dinamiche umane di dominanza nella fase specifica dell'infanzia.

Smettiamola di vedere i bambini come qualcosa di puro, sanno mentire, sanno capire la differenza fra giusto e sbagliato e se non inibiti non hanno particolari problemi nel fare la cosa sbagliata se questa la reputano conveniente, provano piacere nel dominare gli altri, provano piacere sessuale, sono egoisti etc..

 

Questo vuol dire che ci sono tre tipologie di comportamenti infantili:

- bambini moralmente inibiti, hanno ricevuto un'educazione tale che gli impedisce di attuare questa componente di dominanza verso i più deboli proprio perché sono stati educati a non farlo;

- bambini moralmente disinibiti ma senza problematiche evidenti che inseguono in modo lineare il piacere della dominanza e quindi anche nel prendersela con il più debole del gruppo ma senza alcun accanimento evidente (anche se il bambino che lo subisce ne soffre così tanto che potrebbe vedere un accanimento nei propri confronti");

- bambini moralmente disinibiti e con problematiche che lo spingono a trovare maggiore piacere per "distrarsi dal dolore" e quindi accentuano le dinamiche di dominanza perché diventa anche una valvola di sfogo per la rabbia.

 

Attualmente c'è una confusione sul bullismo proprio perché non si accetta e non si capisce il secondo punto, le persone non riescono a vedere i bambini per quello che sono realmente (adulti potenziali) e sopratutto oggi che sono molto più precoci e "svegli" grazie alle nuove tecnologie che iperstimolano e aiutano a sviluppare più velocemente la loro personalità e la loro istruzione. Anche la morale e l'educazione sta venendo meno generando bambini sempre più disinibiti e quindi aumentando la frequenza delle dinamiche di dominanza.

Questo spiegherebbe perché diverse persone si siano rese conto ed affermino frasi come "prima non era così o almeno non era così diffuso" ma non perché ora si è più "dominanti" ma perché ora si è più disinibiti e meno educati.

Esistono quindi due tipi di bullismo, uno naturale basato sul secondo punto e uno da sfogo indiretto basato sul terzo punto.

Affinché si tratti di bullismo è necessario che ci sia un soggetto che soffra e si senta dominato/inferiore ed uno che lo domini per piacere o per sfogare la propria sofferenza, dal vivo questi elementi sono lampanti ma in internet è più complicato e la leglislazione non si sta muovendo efficacemente in tal senso e rischia di far ricadere nel cyberbullismo comportamenti che non c'entrano nulla con questa dinamica di dominanza come ad esempio l'insulto online, l'esprimere la propria disapprovazione, etc..

La reiterazione era un punto fondamentale per capire il bullismo e di conseguenza differenziare anche in internet il cyberbullismo, ora invece nel cyber bullismo leggiamo:

"Scompare la reiterazione. Però nella formulazione della legge scompare uno degli elementi tipici delle condotte dei bulli, reali e virtuali, come il concetto di reiterazione. All'articolo 2-bis, la legge infatti mira a prevenire, reprimere e punire "qualunque comportamento o atto, anche non reiterato, e perpetrato attraverso l'utilizzo della rete telefonica, della rete internet, della messaggistica istantanea, di social network o altre piattaforme telematiche."

 

Si può arginare il bullismo? Si insegnando ai bambini che il piacere della dominanza è qualcosa che appartiene al mondo animale e che conviene collaborare e gioire di altro e non inseguire questa componente.

Cosa fare in caso di vittima di bullismo? Tentare di capire perché si è visti e considerare come i più deboli e cambiare questa situazione, è utopistico cambiare il mondo e impedire alle persone di "dominare" sopratutto se si rientra nella legalità o comunque è quasi impossibile interevenire legalmente, per questo la soluzione più pratica è cambiare se stessi e la percezione che gli altri hanno di quella persona che vedono come "la più debole". Iscrivere ad esempio il bambino ad un corso di autodifesa come il karate può aiutarlo ad avere risposte meno paurose, a mostrarsi meno debole, etc.. oppure si può intervenire spiegando al bambino come comportarsi diversamente.

 

Il bullismo si può estendere all'età adulta? Si

Il cyberbullismo cos'è? Il bullismo in internet.

ultima modifica il: 05-02-2019 - 21:40:24
Sito Realizzato da Palombizio Valerio Giuseppe