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- Disciplina -
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Cos'è la disciplina?

Prima di descrivere la disciplina è necessario premettere che diverse persone commettono l'errore di confondere la temperanza con la disciplina, cioè pensando che la disciplina sia la capacità di resistere all'emotività del momento, ma non è così.

Con il termine disciplina si evidenzia tutto il comportamento che un soggetto mette in atto in modo sistematico e non casuale quando si pone degli obiettivi.

La disciplina nasce dalle regole che il soggetto sviluppa, cioè dal fatto che crede che per raggiungere un obiettivo sia necessario agire in uno specifico modo (che nel tempo può evolvere e cambiare, non è detto che rimanga in quel modo).

Facciamo degli esempi, prendete qualsiasi professionista che avete avuto modo di conoscere, noterete che mentre lavora tende a fare le cose "a modo suo", se interrogato vi darà specifiche risposte su quello che crede che vada fatto e come vada fatto, tutto quello che vedete e che vi dice è la sua disciplina.

Arrivati qui è necessario fare una specificazione perché diverse persone tendono ad usare il termine disciplina come sinonimo di routine, costanza o di forza di volontà, riferendosi a quello spettro di fenomeni e capacità che danno modo al soggetto di fare ogni giorno qualcosa per arrivare a degli obiettivi.

La disciplina non è nulla di tutto questo, si legga routine se si è interessati a questo fenomeno.

La disciplina è fondamentale perché ci ricorda che ogni persona quando agisce lo fa a modo proprio, attingendo a quelle regole che sono dentro di sé  che gli dicono "se vuoi fare questo allora lo fai così", regole che può sviluppare da sé per esperienza o può sviluppare apprendendo da altri.

La disciplina è un concetto utile perché rende più umano il concetto di intelligenza, l'intelligenza è una cosa difficilmente misurabile, che risiede dentro il soggetto, qualcosa che c'è ma è difficilmente tangibile, ma questa inteliggenza si manifesta con azioni reali, si cristallizza con regole specifiche e la osserviamo in quella che è la disciplina del soggetto, come risolve i problemi, qual è il suo modo di risolverli e raggiungere gli obiettivi che si pone.

Questo concetto ci ricorda che la disciplina può essere trasmessa, quindi un discepolo sarà colui che tenta di acquisire la disciplina dell'insegnante, lo prende come modello di riferimento.

Tu stesso potresti chiederti da dove viene la tua disciplina, da dove arrivano i tuoi modi di fare, se questa tua disciplina proviene da tante parti, una sola parte o se nasce da tentativi fatti di per sé (esperienza).

Potresti chiederti se hai mai riorganizzato tutto ciò che sai, scrivendolo ad esempio, per avere le idee ancora più chiare su ciò che sei, su ciò che credi riguardo al come fare le cose.

La disciplina è la manifestazione di un sistema di credenze interiori o su un sistema di memoria implicito, quando una persona agisce per dei obiettivi o ci dice come agisce ci sta parlando della sua disciplina.

Qual è la differenza fra disciplina e dottrina? La dottrina descrive un altro fenomeno, tutto il sistema di credenze e di obiettivi che un soggetto sviluppa riguardo alla vita in generale.

Ad esempio per un soggetto l'obiettivo della vita è la felicità, crede che gli uomini siano tutti dei bastardi e degli animali, ha una sua visione delle cose e del mondo, una sua "filofosia" questa è la sua dottrina.

Con il termine dottrina e disciplina in pratica si è in grado di descrivere l'intera identità di un soggetto, fra cosa pensa del mondo, quali pensano siano gli obiettivi da raggiungere e poi come raggiungerli.

La dottrina così come la disciplina sono fenomeni che possono fare riferimenti a dei testi, a dei maestri, a delle figure di riferimento. Si legga dottrina per approfondire

La disciplina va distinta in due tipologie:

- ortodossa, non ammette alternative, il soggetto crede che la sua disciplina sia la migliore o l'unica giusta, questo tenderà a generare un fenomeno di chiusura e resistenza al cambiamento, fenomeni di rigidità mentale, etc...

- eterodossa, ammette l'esistenza di strade alternative, anche che possano essere migliori o equivalenti alla propria, questo fa si che il soggetto nel tempo possa cambiare, evolvere, migliorare o mettere in discussioni aspetti della sua disciplina, a prescindere che l'abbia sviluppata da sé o l'abbia appresa da qualcuno.

 

Una disciplina ortodossa tende a rimanere uguale, ad allontanare ed evitare qualsiasi tipo di cambiamento, l'eterodossa è il contrario accetta e promuove il cambiamento, inteso anche come miglioramente della disciplina stessa. Fra questi due poli opposti ci sono numerose sfumature intermedie.

La disciplina viene costantemente confusa con altri concetti quali:

- costanza, questa confusione nasce dal fatto che la disciplina la si osserva in modo ripetuto, ma la costanza evidenzia la motivazione a fare e non il come lo si fa. Qui troviamo anche l'uso erroneo nel termine "autodisciplina" dove si usa erroneamente questo termine come sinonimo di forza di volontà, quando la persona in qualche modo fa si di portare avanti qualcosa anche quando non lo desidera;

- precetto e ingerenza, la persona non ha libertà di vivere come desidera o fare le cose a modo proprio. L'esempio di ambienti famigliari o militari particolarmente ferrei. Il soggetto qui potrebbe erroneamente dire "a casa mia la disciplina è insopportabile, o si fa in quel modo o ti criticano costantemente" l'imposizione di vivere in uno specifico modo non è la disciplina ma sono i precetti;

- regolamento, in specifiche strutture e luoghi vi sono delle regole che limitano l'azione. Non è disciplina ma regole che ci dicono comportarci altrimenti verremmo puniti. Per fare un esempio pensiamo al gioco del pallone, per regolamente è vietato toccare la palla con mano, quindi il giocatore che sviluppare la sua disciplina di gioco comunque non potrà allenarsi o giocare usando le mani, ma allenerà e svilupperà una disciplina che ha a che fare solo con i piedi. La disciplina in alcuni casi è sottoposta al limite dei regolamenti in cui si opera, ma la disciplina non è il regolamento. 

 

Ogni persona ha la sua disciplina e usare questi concetti è fondamentale per comprendere come vada il mondo e quante alternative ci siano, non c'è un modo unico assoluto di fare le cose.

 

Il concetto di disciplina ci ricorda che se pensate che esista un unico modo di fare le cose vi sbagliate e che sopratutto non è detto che voi stiate attuando il migliore, sia che l'abbiate scelto voi o che l'abbia detto qualcun altro, è necessario sperimentare e conservare uno scetticismo per non essere schiavi della propria stessa disciplina, specialmente quando questa contiene regole non valide o non efficaci al proprio obiettivo.  

In conclusione si potrebbe affermare che la disciplina è che il soggetto sviluppa adattandosi visto in un'ottica consapevole sapendo che quello è il suo modo, non l'unico e non il più perfetto e che ci sono innumerevoli altre strade per raggiungere quello stesso obbiettivo. Per estensione la disciplina può essere trasmessa, può essere descritta e fatta anche da altri. Ogni volta che ascolterete una persona spiegare il suo metodo, state ascoltando la sua disciplina specialmente se poi colui che ve la trasmette richiede che venga portata avanti così, dato che quel nome dato alla disciplina stessa, intende proprio quell'insieme di regole. Essere disciplianato per estensione vuol dire che il soggetto, una volta appresa la disciplina la segue senza fare modifiche, senza violare regole di quella disciplina stessa

 

 

Disciplina o ammaestramento

Alcuni genitori potrebbero erroneamente chiamare i loro figli indisciplinati per il solo fatto che non li ascoltano, che si sono ribellati alla loro autorità e alle loro imposizioni. 

Cosa accade esattamente? Un genitore nella sua visione distorta e limitata del mondo potrebbe pensare che sia giusto che il figlio sia un burattino che deve seguire i suoi ordini, illuso di sapere esattamente quale sia il bene del figlio o rifacendosi ad una sorta di comportamento assolutistico da seguire.

Il termine che il genitore non riesce a trovare è "ammaestrato" cioè vuole che il figlio segua per filo e per segno un copione e che se non lo fa allora è necessariamente un problema, il figlio è nel torto.

Tutto ciò indica un fallimento completo del genitore, non capendo minamente come si insegna a vivere ad un figlio, figlio che fra sofferenza per i modi di fare del genitore e per tutto ciò che gli ha insegnato/non insegnato si ribella perché la guida dei genitori lo fa soffrire, non stare meglio.

Si parla di indisciplinato quando ad esempio un maestro cerca di insegnare la disciplina a qualcuno e quando la applica fa numerosi errori, non capisce, c'è la volontà di imparare che non è efficace.

 

 

La disciplina si basa su procedure schematice o strategiche

 

FINO A QUI

L'insieme di 

Disciplina militare

Disciplina famigliare, come un genitore vuole che si svolga l'ambiente famigliare?

Disciplina sportiva

 

 

Il regolamento, 

 (collegare disciplina e bacchettone)

Si legga l'articolo sulle regole

  

 

 

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ultima modifica il: 15-09-2019 - 22:22:08
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