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Cosa è il benessere?

(da chi dipende il tuo benessere?

la qualità della vita è proporzionale ai sbagli fatti e agli investimenti di benessere, sai felice se investirai e farai pochi errori, infelice se non investi e fai molti errori, nel mezzo tante sfumature di infelicità, perché la felicità arriva solo in un'esistenza serena piena di benessere)

Il continuum di piacere che ci da qualcosa che è un bene per noi e al tempo stesso è un bene che continua ad esistere, che contribuisce ad un piacere consistente nel tempo.

Un esempio di benessere può essere quello di comprarsi una casa che rispecchi le bisogni e desideri del soggetto, l'atto in sé di comprarla è un bene ma poi questa casa verrà vissuta giorno dopo giorno e sarà quindi un benessere, cioè una fonte costante di piacere, che appagherà il soggetto e contribuirà alla qualità della sua esistenza giorno dopo giorno.

Nel momento in cui il soggetto raggiunge qualcosa che aumenta il suo benessere e se ne rende conto si sente felice. Ma affinché si possa dare pieno valore è necessario avere una vita serena.

Per questo la felicità è una questione di benessere in un'esistenza serena.

Il benessere virtuoso.

DA RIVEDERE

 

da chi dipende il tuo benessere? Quali sono le persone, gli oggetti che ti generano benessere?

(si legga cherafobia per le due forme di ansia da benessere).

Il benessere va inteso come il raggiungimento degli obbiettivi del soggetto e del progressivo aumento di piacere nella propria esistenza, il benessere va a quantificare non il singolo momento di felicità ma l'appagamento che la persona prova all'interno delle sue giornate, quanto piacere riesce a raggiungere fra le varie fonti che possiede.

Il benessere altro non è che la presa di coscienza da parte del soggetto di tutto quello che ha al momento a disposizione per poter passare momenti di felicità, in un ciclo che continua giorno dopo giorno.

Una persona consapevole potrebbe perfino comprendere concetti di benessere potenziale, cioè cosa può renderla felice ma ancora non è riuscito ad avere e quindi orientarsi affinché possa acquisire anche quell'ulteriore tassello per il proprio benessere.

Facciamo un esempio, pensiamo ad una persona che trova piacevole passare del tempo con i propri genitori, in particolari pietanze, nel correre e nello scrivere, ognuna di queste attività produce piacere nel soggetto e la rende felice, questa persona nelle sue giornate inseguirà questo suo piacere e questo scorrere di momenti felici produrrà il suo benessere, quello che comunemente viene detto "stare bene".

Il benessere ci fa comprendere come quelle cose che la persona pratica non siano "solo momentanee", la felicità è un concetto riduttivo, mentre il benessere fa comprendere che la persona ha degli strumenti fondamentali per stare bene nel tempo e continuare ad esserlo senza la ricerca continuativa di piaceri effimeri per poter trovare piacere.

Questi concetti erano  conosciuti fin dall'antichità quando i primi filosofi si erano resi conto di questo modo di essere degli esseri umani, concetti che però ad oggi non sarebbero più chari e immediati per via di terminologie non più in uso.

Il benessere è fondamentale per due motivi:

- ci ricorda che ogni persona non cerca solo la soddisfazione in una cosa sola, ma punta anche all'appagamento e alla completezza, cioè ricercare più fonti di piacere dove soddisfarsi;

- ci ricorda che benessere e malessere possono coesistere, in una lotta interna altamente complessa ma che grossomodo porta le persone per poter andare avanti a ricercare quanto più benessere possibile per dare un senso alla propria esistenza nonostante il malessere che provano.

 

La condizione migliore possibile è quella dell'eudoimonia, che si potrebbe tradurre come la presenza di solo benessere in un'esistenza serena, ma per la maggior parte delle persone è più probabile che ci sia uno scontro fra benessere e malessere, da qui il tentativo di non sbilanciarsi verso il malessere ma fare in modo che ci sia maggiore benesserre a dare un senso alla propria esistenza.

 

A questo punto una persona potrebbe domandarsi "come riconosco ciò che mi dà piacere?" o "come scopro ciò che mi dà piacere?" indicando come la persona non abbia ancora chiaro ciò che le dà benessere e di conseguenza manchi una ricerca continuativa dello stesso.

Si legga felicità per rispondere a queste domande.


Questo ci porta a renderci conto di come possano esistere scenari paradossali in cui il soggetto sebbene abbia del piacere potenziale non lo sfrutti semplicemente perché non ha chiaro il concetto di benessere, non riesce a vederlo come un tassello utile al proprio benessere, come una fonte di piacere da inseguire, potrebbe perfino non aver compreso il ruolo chiave del piacere nella propria esistenza a causa di una serie di doveri che la spingono a vivere per altro.

 

 

 

ultima modifica il: 20-02-2019 - 13:14:28
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