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- Tifo -
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Cos'è il tifo?

Con questo termine si definisce il fenomeno umano in cui un soggetto è in grado di provare emozioni, anche notevolmente intense, empaticamente tramite l'osservazio delle gesta competitive altrui.

Ma queste emozioni come si sviluppano? Come è possibile arrivare ad esempio a piangere di gioia per la vincita di una squadra di calcio? I motivi sono prevalentemente due:

- empatia, c'è un collegamento conscio e inconscio fra ogni essere umano, siamo programmati per essere sociali per "sentire" quello che sentono gli altri;

- potenziamento dell'empatia, un soggetto consciamente è come se investisse energie mentali per potenziare questa connessione e in questo specifico caso le emozioni collegate alla competizione svolta fra altri soggetti. Trovando il modo di sviluppare credenze o coltivare l'inconscio che fa suscitare tale emozioni.

 

L'investimento ad esempio ad entrare in un gruppo, ad odiare il "nemico sportivo", a fare pensieri sulla vittoria o sulla sconfitta dell'altro, sono tutti meccanismi mentali che potenziano il "sentire".

Il tifo è una conseguenza umana perché dà modo a soggetti che non hanno modo di comptere o vincere di provare ugualmente quelle emozioni, che all'inizio ha provato quasi casualmente ma che più passa il tempo e più ci investe sopra.

In Italia ad esempio è probabile che il tifo si sviluppi intorno al calcio, essendo questo più diffuso fa provare casualmente queste emozioni che poi evolvono pian piano in un tifo sempre più intenzionale ed emotivo.

Il tifoso per essere tale è necessario che abbia una personalità in grado di spersonalizzarsi, di credere a specifiche cose che gli fanno sentire di più, avere una connessione, ma sopratutto è necessario che riesca ad accettare il fattodi non poter competere senza che gli dia fastidio e al tempo stesso illudersi di vincere quando non sta di fatto vincendo nulla.

Questo spiegherebbe perché alcune persone non tifano, o perché non ne hanno bisogno ricercando emozioni altrove o perché sono loro a competere e ricercano quelle emozioni in modo diretto o perché non riescono ad illudersi di star vicendo tifando.

Il tifoso è un indicatore di una personalità, anche se non definibile necessariamente problematica, comunque che ha indicatori che qualcosa non va fra propensione all'illusione, alla distorsione, a ricercare emozioni intense, non è un caso che nel calcio ci sia una nicchia di tifosi violenti ed estremisti che solitamente si nascondono nel gruppo degli "ultras".

 

Il tifoso per alcuni versi si potrebbe vedere anche come un indicatore di personalità dominante che ha scarsi elementi reali di dominio nella propria esistenza e quindi soddisfa tale bisogno di vincere e competere tramite il tifo.

Il tifo è favorito da sistemi che danno modo al soggetto di tifare facilmente, ad esempio una squadra che va in televisione nazionale e ha giocatori che non conosciamo personalmente aiuta un soggetto a tifare, come si potrebbe tifare ad esempio per un compaesano in cui siamo già in competizione diretta?

 

Fenomeno analogo a quel del tifo è quello della compersione, dove si prova piacere quando vediamo una persona con cui siamo entrati in connessione provare piacere ed essere felice.

 

Esiste il tifo politico? Purtroppo si ed è un paradosso, il soggetto vive la politica come una competizione, perdendo di vista il concetto di poltica come fine per migliorare lo stato e la società ma come mezzo per godere quando le elezioni l'hanno vinta il partito tifato e quindi sta vincendo sugli altri.

Il tifo politico a volte è più complesso perché si mischia con un minimo di convizione e voto morale/etico, in ogni caso qualsiasi componente di tifo nella politica danneggia la società stessa perché invece di fare un voto razionale si vota solo per far vincere qualcuno e "sentirsi dominanti".

ultima modifica il: 03-01-2020 - 10:48:34
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