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Cos'è il fascismo?

(https://www.vice.com/it/article/4wkj99/intervista-fascista-domande)

Il fascismo è un movimento politico che nacque con Mussolini e il suo relativo pensiero. L'articolo non intende analizzare il fenomeno da un punto di vista storico/politico ma da un punto di vista esistenziale e delle personalità che si sono intrecciate a questo movimento, per spiegare cosa oggi le persone intendano quando giudicano qualcuno fascista e per dare un significato a questo termine che sia estemporaneo e che definisca un fenomeno umano.

Per capire cosa sia il fascismo vorrei portare un esempio reale, siete operai di una fabbrica e viene un soggetto importante a fare visita, il soggetto fa un discorso e a fine del discorso tutti devono applaudire, ma tu non vuoi applaudire perché non sei d'accordo con quanto detto, ma arrivano dei soldati, ti puntano il fucile e tu applaudisci. Anche se non ci fossero stati i solditi, avresti percepito che non applaudendo avresti avuto pesanti ripercussioni in quell'azienda.

Questo è il fascismo, una pesante riduzione della libertà perché la maggior parte delle persone spingono verso l'imposizione etica. Il fascismo è stato tante altre cose, non solo questo, ma la caratteristica di spicco è l'imposizione etica.

Ma cos'è l'imposizione etica? La visione etica è la visione rigida che una persona sviluppa nei confronti della realtà, pensando che le cose andrebbero bene o meglio solo se venissero fatte in uno specifico modo.

La mentalità fascista è quindi di chi impone che le cose vengano fatte in un certo modo ma non perché vuole avvantaggiarsene lui o perché crede che così si faccia del bene per chi le fa, ma perché crede che così se ne avvantaggia la collettività, che il mondo funzioni meglio in quel modo.

Quando oggi si dà del fascista a qualcuno si commette un errore nel pensare che si stia facendo riferimento al fascismo storico, ad esempio troviamo il termine ur-fascismo come propose Umberto Eco, per far capire la differenza fra fascismo storico e il fenomeno umano che vi è alla base che si può manifestare in tanti modi differenti.

Questo articolo non segue la visione di Eco, che propose diversi elementi chiave alla base dell'ur-fascismo, in questo articolo vi è un unico elemento chiave, l'imposizione etica che è alla base della mentalistà fascista.

Ma come fa il fascismo ad esistere? A ripresentarsi? Con le persone che inseguono tale ideologia.

Il fascismo necessita di un numero elevate di persone con mentalità fascista in modo tale che in quel gruppo, avendo la meglio numericamente parlando, di fatto si impone la condotta etica promossa da quel gruppo.

Ecco perché alcune persone soffrono ancora oggi il fascismo, i bambini che a casa hanno genitori con mentalità fascista, imponendo la loro visione al figlio e avendo il potere di farlo.

In un'azienda dove la maggior parte ha una mentalità fascista e la impongono anche ai colleghi che non sono d'accordo.

Questi sono casi di fascismo limitato, ma cosa succederebbe se si ritornasse ai tempi in cui la maggior parte della popolazione di una nazione riacquisisce la stessa mentalità fascista?

Uno dei limiti della mentalità fascista è che questa implica che queste mentalità siano allineate, se si hanno visioni etiche differenti questi soggetti non si "uniranno" mai, ma al contrario si combatterano anche fra di loro indebolendosi.

Il fascismo necessita quindi non solo di soggetti con mentalità fascista ma anche con la stessa etica da imporre, questo accade quando c'è un leader carismatico che "sparge le idee etiche" nella gente, la sincronizza, rendendolo un esercito uniforme e per questo poi hanno potere, perché ognuno si impone sugli altri allo stesso modo.

Qui si entra in una visione paradossale, perché per assurdo se tu sei il fascista plasmato dall'idelogia etica promossa dal leader carismatico hai tutto da guadagnare, sei stato forgiato, tanti altri sono simili a te e quindi ci vai d'accordo e tutti quelli che non sono d'accordo vengono piegati.

Non percepirai mai ciò che sta accadendo come una violenza, tu sei che fascista omologato  un mondo fascista vivi il sogno e te ne freghi che manca la libertà perché l'unica realtà possibile è anche quella che desideri.

Ma se non hai una mentalità fascista e/o non credi all'etica di riferimento sei fregato perché l'unica realtà possibile non ti piace e non sei libero di agire diversamente perché se lo fai gli altri tentano di importi cosa fare, cosa dire, anche con la violenza.

Per questo nel fascismo si creano necessariamente due schieramenti così ciome è avvenuto ai tempi del fascismo (storico) o come vediamo ancora oggi in quei gruppi dove riemerge un fascismo in scala.

Quello che osserviamo sono due schiarementi fra chi si trova bene nel contesto promosso dal fascismo e chi invece non ci si trova bene e si oppone.

L'assurdità è proprio quella che il fascismo vuoi o non vuoi crea una realtà perfetta per chi ha quella mentalità, la realtà non è più variegata, non è più caos ma diventa completamente desiderabile per chi la vede in quel modo e completamente indesiderabile per chi la vede diversamente.

Per capire meglio questo passaggio pensiamo a come è strutturata la vita di oggi, viviamo in un modo liberale dove si mettono dei paletti dettati dalla legge e si dice alle persone "vivi come ti pare, ma non danneggiare gli altri, non violare la legge che per gran parte delle cose non ti dice cosa fare ma solo cosa non puoi fare per il bene comune".

Ad alcune persone questo mondo piace ma ad altri, non piace a chi ha una mentalità fascista, non piace a come le persone vivano la libertà, a chi pensa che il mondo funzioni bene solo in unico modo non ci si trova bene e sogna un mondo "ordinato" specialmente se è l'ordine in cui crede.

Oggi si vive secondo il famoso motto "la tua libertà finisce dove inizia quella degli altri", nel fascismo invece accade l'opposto, chi ha una visione fascista si impone e tenta di fare in modo che gli altri vivano in uno specifico modo regolamentandone il comportamento e vedendo tutto il resto come dannosso per sé e la società, o comunque si vuole imporre un mondo a cui tutti gli altri devono adattarsi perché secondo loro è migliore.

Ecco perché il termine fascismo è utile più che mai, racchiude e sintetizza il concetto di imposizione etica, di come le persone vedano come unico possibile un mondo diverso e vogliono imporlo.

Attenzione però perché l'imposizione etica è diversa da quella morale o moralistica, o dall'imposizione manipolatoria.

Molti genitori si impongono sui figli per egoismo, vogliono il figlio medico per vantarsi, quello non è fascismo.

Così come ad esempio, per prendere un esempio eclatante contemporaneo, non è fascista Salvini quando combatte l'immigrazione ma lo è quando parla di famiglia, quando dice ad esempio che il modello migliore è quello della famiglia tradizionale, con toni diplomatici ma chissà se questi toni non cambierebbero se vedesse che la maggioranza della popolazione la pensasse come lui.

 

 

Il fascismo per sua natura intrinseca produce schieramenti, produce numerosi nemici, in quanto o la pensi come lui o sei un potenziale nemico.

Il fascismo è contro la libertà ma porta per comodità e per principio un modello unico, o sei a favore o sei contro.

Mentre in un sistema liberista gli unici nemici sono appunto i fascisti, cioè quelle persone che vogliono imporci come vivere, in un sistema fascista sono tutti nemici coloro che la pensano diversamente.

Nel liberalismo, tolto il fascismo, restano altri nemici, generici, chi tenta di danneggiarci, chi non rispetta la legge mentre tutti gli altri sono neutri.

 

Per questo il fascismo ha prodotto cose buone e cose negative. 

Qual è l'aspetto cruciale del fascismo? Chiunque studi la natura umana sa quanto questa sia mediocre, scarsa, quanto l'essere umano medio a causa di fallimenti educativi finisca per diventare mediamente ignorante.

Qui il fascismo invece annulla questa mediocrità, spingengo ogni soggetto a dare il meglio di sé. Per questo alcune cose nei regimi fascisti hanno funzionano meglio.

Attenzione però, gli stessi risultati possono essere raggiunti anche in altri modi, il fascismo non è l'unica strada, ci sono varie strategie fra incentivi e legge ben fatte che possono portare ottimi risultati anche in ambienti liberali.

Qual è la considerazione finale?

Il fascismo è paradossalmente un buon sistema per risollevare gruppi mal governati e la miglior opzione possibile per chi ha una mentalità fascista, proprio perché in un regime fascista il soggetto può vedere realizzato il suo ideale di mondo tramite un'imposizione massiccia.

Il punto è che non si potrà mai creare un regime fascista dove tutti la pensano allo stesso modo, è un sistema che porta inevitabilmente a persone che soffrono, a guerre, odio, etc...

Il fascismo non può funzionare, l'opzione migliore è quella di generare sistemi liberali ben regolamentati e strutturati, cosa difficile da fare ma possibile e sopratutto educare le persone affinché non sviluppino visioni etiche così ristrette pensando che il mondo funzioni solo se si fa in un dato modo.

Persone più educate e sistemi ben regolamentati sono la ricetta per società che funzionano, non è un caso che tutte le nazioni più ricche si stiano muovendo, chi più velocemente e chi più lentamente verso questo sistema.

Il problema è che fino a quando non si riforma la scuola e la politica, mentalità fasciste continueranno ad esistere a desiderare un regime fascista.

 

Come vivono le persone fasciste oggi?

Il fascista ad oggi è un soggetto che sta lontano da tutti quelli che vede diverso da lui, percependoli altamente devianti e unendosi solo con chi la pensa simile a lui, trovando difficoltà ad integrarsi con qualsiasi altro tipo di gruppo o visione.

 

 

 

Dare del fascista quindi evidenzia in modo rapido uno specifico tipo di personalità impositiva, quella che si impone basandosi sulla propria etica, accettando il fatto che alcune di queste etiche possono essere anche fondate ma che ormai difficilmente saranno applicabili in u mondo che va verso il liberalismo e che cerca il miglioramento della società con altre strade (si pensi al nudging) e non con l'imposizione. 

 

Qui è necessario fare due approfondimenti:

- non è fascismo se la persona ha seguito ciò che dice la legge, se il bambino non desidera andare a scuola ma il genitore lo obbliga non è imposizione fascista;

- non è fascismo se il soggetto ci sta imponendo qualcosa per quello che crede essere il nostro bene, quello è moralismo e non fascismo.

- la confusione con il razzismo

- la confusione con chi risolve le proprie dissonanze interne creando un nemico o un esterno a cui dare tutta la colpa. Non lavoro per colpa degli immigrati, questo non è razzismo e nemmeno fascismo, è solo chi ha bisogno di scaricare all'esterno per non ammettere il proprio fallimento.

- la confusione con l'egoismo

DA RIVEDERE, ho confuso il moralismo con il fascismo

 

Prendiamo un soggetto di cinquant'anni padre di un figlio, questo genitore ha imparato a conoscere il proprio figlio, ha notato che sta per fare una scelta esistenziale errata e disastrosa, cerca di consigliare il figlio ma questo non lo ascolta, a questo punto il genitore interviene, impone la sua scelta e dopo cinque anni il figlio va a ringraziare il genitore, comprendendo finalmente cosa è successo e rendendosi conto che il padre lo ha letteralmente salvato.

Questo ci fa capire che non tutti coloro che si impongono sono fascisti, la stessa legge si impone, un genitore si inpone, il fascismo è tale se l'imposizione viene giustificata con un bene universale, con un "così stanno tutti bene, così va bene a tutto, così è meglio per tutti".

Il fascismo diventa un termine particolarmente utile per descrivere un'imposizione basata su una visione etica e distorta che il soggetto compie, pensando che tutti debbano vivere inq uel modo lì e tutte le altre forme di azione siano, con diversi gradi, sbagliate e quindi non accettabili.

Questo porta ad un'unica soluzione, ovvero tenere a mente che da una parte ci sono soggetti che si impongono in modo stupido, persone che non si rendono conto del relativismo umano, che non sanno mentalizzare e invocano un'etica priva di fondamento ma dall'altra ci sono persone che si impongono mentalizzando, una persona che argomenta il perché lo sta facendo senza commettere errori, se si impone con fermezza dopo che essendo stata aperta al dialogo non ha trovato la sua ipotesi smontata. In ogni casi rimane la responsabilità di essersi imposti sulla liberaltrui prendendosi il rischio comunque di aver commesso un errore e aver portato l'altro in una situazione peggiore e non migliore come si pensava all'inizione.

 

La soluzione migliore resta quella di non imporsi ma limitarsi a consigliare, dando comunque all'altro la libertà di agire e nel caso anche la libertà di autodistruggersi, anche se vanno compresi e accettati quegli episodi dove un genitore o un partner rischia nella propria fermezza di imporsi per "salvaguardare" quella che crede essere una scelta che distruggerà il soggetto a cui vuole bene.

Questo perché la realtà è complessa e chiunque l'ha compresa sa che si può parlare di soggettivo e oggettivo, di valido e non valido, ma non c'è spazio per verità assolute, c'è spazio per una visione scientifica dove il massimo che si può fare è sviluppare teorie e non avendo certezze definitive chi si impone è necessariamente in errore, anche chi si impone sulle proprie fermezze è in errore in quanto agisce come se avesse certezze ma sa che c'è il rischio che non sia così.

 

Esempi più eclatanti di distorsioni in comportamenti fascisti sono quelle imposizione in cui il soggetto ha una regola che applica a tutti indiscriminatamente, dimostrando la non validità di tale visione delle cose.

Fascismo e intransigenza, non accetto nulla che sia diverso dalla mia visione, solo quello dico io è giusto per me (o per altri)

Fascismo come ritorno ad un "il mondo deve essere così perché solo così sarà giusto per me"

Un esempio eclatante del perché il termine fascista sia un'emblema di questa personalità lo si può trovare nella frase "quando c'era lui" (riferito a Benito Mussolini) proprio perché il soggetto intende sottolineare che a quei tempi non si poteva sgarrare, chi sgarrava veniva pensantemente punito e il soggetto aveva quindi la garanzia che il mondo intorno a lui sarebbe stato esattamente come ciò che ritiene giusto, avendo l'imposizione massima su ogni cosa, sapeva che c'erano delle regole assolute a cui tutti dovevano sottostare e se questo non veniva c'era la "giusta punizione".

Il fascismo è stato l'età dell'oro delle persone con visione assolutistica e che coincideva con quella fascista, mentre è stato un periodo nero per tutti gli altri.

 

Il fascismo da un punto di vista storico ha dimostrato come queste convinzioni di "giusto assoluto" nei cittadini che hanno sposato questo movimento hanno prodotto una movitazione costante la quale ha aumentato la produttività e il benessere della nazione stessa, ha cioè dimostrato un'efficacia a livello produttivo. Il problema è che questo reprimeva e opprimeva quei soggetti che non sposando queste idelogie avevano perso ogni libertà in quanto loro essendo visti come sbagliati non potevano fare nulla e dovevano obbedire a quella che era l'Italia in quel momento.

Il fascismo si potrebbe vedere come l'estremo opposto del paradosso della libertà, cioè mentre le persone possono essere libere al punto di soffrire e autodistruggersi, viceversa per alcune persone nella schiavità e nell'omologazione c'è la felicità e benesse a dimostrazione di come schiavità e libertà siano due concetti con numerose sfumature e diverse possibilità concettuali oltre quelle "classiche".

 

C'è anche da dire che in passato la cultura era più omogenea, c'erano poche sottoculture che andavano in contrasto fra loro, questo ha favorito il fascismo perché milioni e milioni di persone la pensavano in modo simile e il condizionamento fascista dell'epoca favoriva questa omologazione e dell'essere tutti uguali.

Oggi una cosa del genere non sarebbe più possibile in quanto non ci sono nemmeno i numeri per generare anche una pervenza di maggioranza che la pensa allo stesso modo.

Per questo il fascismo è stato considerato come un periodo buio in quanto solo chi sposava quell'idelogia era apparentemente libero ma tutti gli altri erano schiavi in quanto non potevano e non dovevano comportarsi diversamente.

Il fascismo funziona in un gruppo di persone dove tutti la pensano allo stesso modo, cosa che non è esistito in passato e non esisterà praticamente mai quando si è sull'ordine di grandezza di milioni di persone che hanno accesso libero all'informazione e a possibilità formative differenti.

Il fascismo da un punto di vista politico è stato criticato anche per la demagogia ma quest'ultimo punto non è rilevante per l'AB, per questo il termine fascista contiene solo quando si dà del fascista a qualcuno lo si fa solo per l'imposizione di pensiero assoluto.

Il fascismo ha generato un fenomeno che si potrebbe definire come "dittatura del popolo" in quanto era parte del popolo stesso che si imponeva in nome di una visione assoluta anche su coloro che non la pensavano in quel modo, Mussolini altro non era che il portavoce di un pensiero comune e diffuso che ha favorito questo raggruppamento e l'omologazione di altre persone che aumentavano il gruppo stesso.

Per questo il fascismo fù bandito in quanto è la dimostrazione di come la demacrazia possa scivolare verso una situazione paradossale dove invece di governare in nome della maggioranza ma rispettando al tempo stesso la minoranza che viene rappresentata come opposizione, nel fascismo la maggioranza diviene un mezzo per imporsi sulla minoranza. Per capire questa sottile differenza pensate al funzionamento delle leggi democratiche che ti dicono cosa puoi fare o non puoi fare lasciando comunque al soggetto una porzione di libertà, nel fascismo non c'era questa libertà in quanto la maggioranza si imponeva su quello che ogni soggetto era costretto a fare, dire e pensare in nome di quel giusto assoluto e imperante e quindi al soggetto si diceva cosa andava fatto, come andava fatto, cosa era giusto, etc...

Per fare un esempio pensate all'aborto, la democrazia per anni ha impedito l'aborto poi lo ha permesso ma per il resto una donna è stata virtualmente libera di fare qualsiasi cosa che per l'appunto non era legiferata, cioè la legge democratica ha limitato dei comportamenti e nient'altro. Nel fascismo invece il funzionamento era diverso e alla donna si diceva quello che doveva fare, come doveva farlo e non c'era margine di scelta, famiglia, come crescere i figli etc.. era tutto delineato dal "ciò che è giusto" espresso sotto forma di legge e imposizione sociale esterna.

Questo apre una realtà scomoda ovvero che in questi 60 70 anni il fascismo in realtà non è scomparso e probabilmente nella vostra esistenza avrete incontrato e continuerete ad incontrare persone che più o meno esplicitamente vi faranno capire che state sbagliando e vorranno imporvi il loro punto di vista assoluto.

In conclusione il termine fascista può essere utile proprio perché richiama e sintentizza immediamente il comportamento di imposizione di una propria visione assolutistica. 

 

Fascismo e moralismo

Il fascista non va confuso con il moralista, perché il moralista nel suo errore di pensare cosa sia meglio e bene per l'altro usa la propria visione.

Il fascista invece pensa che quello sia il bene di tutti, che quella cosa funzioni così per tutti a prescindere di sé e degli altri finendo per imporsi.

 

 

La differenza fra imposizione e comportamento egoista.

 

Si legga imposizione e assolutismo per approfondire.

APPUNTI:

- differenza fra fascismo e dispostico

- fascismo e appartenenza fascista, il fascismo ha soddisfatto anche questo bisogno?

ultima modifica il: 09-05-2019 - 12:30:21
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