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- Costrizione -
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Cos'è la costrizione? Cosa si intende per costringere?

 Si legga forza

Da non confondere con senso del dovere e con il concetto di acquiscienza, cioè portare qualcuno a fare qualcosa in tutti i modi possibili.

FINO A QUI

 

 

 

 

 

La società sprona a fare qualcosa? Si, ma detto in questo modo sembra che esista un complotto, il fatto è che la realtà sociale è fatta in un modo e quando la si conosce ci si rende conto che fare o non fare alcune cose comporta conseguenze negative questo di fatto sprona in una data direzione, speciamente se si è sensibili al giudizio.

Ciò non toglie che la persona possa essere se stessa e trovare una nicchia con persone simili e compatibili senza che si spersonalizzi.

Perché le persone spronano o ricattano? Per vantaggio personale o perché pensano (in modo valido o meno) che quello sia il bene per la persona spronata/ricattata.

 

DA RIVEDERE

Cosa sono le imposizioni?

[da aggiungere il collegamento con repressione

differenza fra imposizione e intransigenza

il collegamento con la morale]

Per capire le imposizione è necessario avere chiaro il concetto di approvazione, ovvero di un soggetto che ha delle categorie di giudizio e per capire la realtà tende a giudicare le cose in categorie che si possono suddividere in grosso modo in categorie di approvazione che sono positive e categorie di disapprovazione che sono negative.

L'approvazione si limita ad osservare la realtà e capirla per poter poi fare delle scelte senza che questo giudizio debba essere necessariamente comunicato, l'approvazione e la disapprovazione è il meccanismo che sta dietro le scelte di un soggetto, il rimanere o allontanarsi da una situazione o qualcuno.

L'approvazione esiste come componente soggettiva come se il soggetto dicesse e pensasse questo è il mio modo di vedere le cose non è l'unico e lo uso per me stesso, ad esempio quando una persona vede qualcosa di sbagliato per lui e che quindi proprio perché la reputa sbagliata la disapprova comunque non impone la sua visione ma si limita quindi ad agire di conseguenza per sé.

Un esempio pratico un soggetto si trova in un gruppo dove vede dei comportamenti per lui sbagliati quindi probabilmente questa persona si allontanerà perché disapprova tali comportamenti, potrebbe anche dirlo ma solo per comunicare perché se ne va e non perché intende imporre la sua visione agli altri.

Da qui è facile capire il concetto di imposizione, il soggetto non si limita a giudicare e quindi approvare o disapprovare ma in caso di disapprovazione tenta con azioni più o meno intense e aggressive di modificare l'esterno e cambiare in nome di quello che secondo lui è giusto.

Questo fenomeno in ambito morale viene definito come "indignazione" cioè uqando il soggetto percepisce quella cosa come inaccettabile per il suo sistema di valori (indecente)  attua un comportamento di imposizione, questo ci fa capire rapidamente che non c'è indignazione senza imposizione.

Mentre l'approvazione e la disapprovazione sono quindi una libertà di ogni persona, una componente naturale e inevitabile umana, così come qualsiasi altro giudizio di valore l'imposizione invece inizia a diventare una componente criticabile, specialmente quando diventa un'azione criminale.

Difendersi da un'imposizione non è facile, la cosa migliore da fare è chiedere di smetterla così che se l'altro continui sia di fatto una molestia.

La questione è anche che non è facile riconoscere una imposizione da un giudizio quando l'imposizione è leggera, si pensi al fatto di comunicare il proprio giudizio. Si tratta comunque di un'imposizione se il soggetto sapendo quanto questo faccia soffrire il ricevente lo ha giudicato con l'intenzione di farlo smettere, ma queste sono le intenzioni e dall'esterno non si possono capire facilmente e non c'è modo di sapere se l'altro stava solo giudicando o sapeva che giudicando di fatto si sarebbe imposto su una persona succube.

Questo vuol dire che va distinto in modo netto il tentativo di imposizione dalla percezione che potrebbe essere errata di un'imposizione esterna.

In altri casi invece l'imposizione è chiara in quanto un soggetto dichiara perfino apertamente di ritenere qualcosa sbagliato o inaccettabile e che va cambiato oppure l'imposizione diventa evidente alla luce dei tentativi fatti dal soggetto che evidenziano come tenti di cambiare ciò che non accetta.

L'imposizione si potrebbe descrivere come "l'intolleranza verso un modo di pensare e fare differente che il soggetto non accetta e che desidera cambiare affinché sia simile al proprio", quindi una forma specifica di comportamento intollerante che tende al risentimento (tentare di cambiare).

Esempio un soggetto si rende conto che una persona che la prende in giro la fa soffrire e le genera fastidio quindi si risente e arrabbiato urla all'altro di smetterla o si vendica per sfogarsi, mentre un soggetto che vede ad esempio che una persona parla usando parole dialettali le comincia a dire che è sbagliato e che invece è giusto parlare solo italiano tentando di imporle la sua visione. 

 

L'AB usa l'articolo sulla violenza come pagina di disambiguazione per fare chiarezza tra i vari significati. 

 

Imposizione, le tre possibili spiegazioni:

Una persona che impone indica egocentrismo e ignoranza nel nelativismo percettivo in quanto potrebbe essere così convinta da aver ragione non ascoltando le argometnazioni dell'altro che ritiene inferiori alle sue oppure potrebbe impore perché pensa che l'altro sia semplicemente in errore come a dire "io ho la visione senza errori che hanno tutti, quindi se gli altri nonvedono quello che vedo io è perché sono momentaneamente in errore quindi imponendomi gli faccio un favore". La terza è quella assolutistisca.

 

 

 

 

Le imposizioni in base al seso di nascita

Si parla di imposizioni in base al sesso di nascita quando la propria visione sui generi viene imposta all'altro.  Le imposizioni di genere sono una delle motivazioni che hanno spinto le donne alla lotta femminista per eliminare quelle imposizioni sociali che ad esempio parlando di "devi stare a casa" o "devi crescere i figli". Ad esempio chi nasce donna deve fare determinate cose e non può farne altre e tenta di imporlo ad ogni donna.

Le imposizioni di genere non sono necessariamente maschiliste.

 

La sensibilità al giudizio e la maggiore difficoltà nel capire la differenza fra imposizione e giudizio di disapprovazione

Per alcuni soggetti sensibili al giudizio potrebbe scattare un fenomeno per cui ogni qualvolta ricevono un giudizio negativo di fatto cambiano e lo vedono come un'imposizione a prescindere perché li fa soffrire così tanto che non possono continua a fare come desiderano. Queste persone nel loro egocentrismo potrebbero non rendersi conto che in realtà ci sono persone che non sono così sensibili al giudizio e sopratutto che le intenzioni degli altri non è quella necessariamente di imporre la loro visione e cambiare le cose. Per queste persone in sintesi potrebbe essere più difficile capire la differenza fra approvazione e imposizione fino a quando non si rendono conto che non tutti sono così sensibili al giudizio e capire le diverse intenzioni di chi giudica e capire perché alcuni lo fanno senza imporre nulla.

 

L'imposizione è sempre criticabile? Si in quanto l'imposizione si basa sul fatto che un soggetto sta imponendo una sua particolare visione delle cose ad altri assolutizzando una cosa che al limite è valida solo per la sua visione delle cose e la sua realtà. La critica diventa ancora maggiore se il soggetto non si limita a tentativi comunicativi ma inizia a fare leva su violenza, su insulti, su azioni aggressive sfociando perfino nell'illegalità.

Qui cosa può fare un soggetto per difendersi dalle imposizioni altrui? La legge aiuta? Si ma in alcuni contesti no mentre in altri l'unica soluzione è allontanarsi.

Per capire questo passaggio è innanzitutto necessario definire due forme di imposizione:

- una che verrà definita leggera, questa si basa sul comunicare il proprio giudizio e agire verbalmente (il classico moralizzatore che con calma e senza aggressione tenta di imporre la sua visione delle cose assolutizzandola). A volte può essere presente qualche tecnica manipolativa non invasiva e non percepita, almeno all'inizio, come violenta da chi la subisce  (altrimenti non sarebbe manipolazione);

- una che verrà definita pesante, questa si basa su atti aggressivi, insulti e comportamenti violenti in cui il soggetto arriva a far di tutto pur di cambiare ciò che non accetta.

 

L'imposizione pesante è di facile risoluzione, la legge punisce questo genere di condotta e quindi non c'è molto da dire o discutere, la questione diventa complicata per quanto riguarda le imposizioni leggere. Sebbene la condotta sia criticabile, ovvero un soggetto che assolutizza, rientra comunque nella libertà di ogni persona avere questo genere di errori/illusioni e giudicare chi gli pare eo avere questo spazio di libertà nel tentare di manipolare gli altri. L'imposizione leggera ha comunque un potere enorme sulle persone sensibili al giudizio che nonostante sia "solo un giudizio" soffrono così tanto da cessare l'attività e piegarsi alla visione dell'altro.

Qui le soluzioni sono tre:

- usare la carta della molestia, chiedere all'altro di smetterla così se continua sarà molestia e punibile per legge;

- crescere e cambiare in modo che la persona non essendo più sensibile al giudizio non sarà più sensibile alle imposizioni leggere smascherando qualsiasi tentativo e facendoselo scivolare addosso;

- allontanarsi da una persona che non si può far smettere di giudicare e imporre in modo leggere, in quanto non ci si può giocare la carta della molestia o altre (si pensi ad un famigliare o a dinamiche di paese per cui fare una denuncia si ritorcerebbe comunque contro).

 

 

Imporsi pensando di essere dalla parte del giusto, i giustizieri che usano il mezzo imposizione. Ogni persona si sente così? Si, la persona porta avanti ciò che ritiene giusto e assoluto quindi ogni persona che si impone lo fa perché si crede un giustiziere che sta facendo del bene e lotta contra qualcosa di sbagliato o di errato.

In alcuni casi questa visione è ridicola ma in altri potrebbe sembrare in apparenza "corretta" come una persona che si impone perché vede ad esempio una persona dominante che domina una persona sottomessa come sbagliata. 
Questo comportamento è comunque criticabile in primis perché da esterno non puoi sapere cosa stia vivendo l'altro e perché e in secondo caso perché in una società civile e che funziona nessuno può mettersi al di sopra della legge e delle istituzioni che obbligano a seguirla. Già il primo punto è sufficiente a rendersi conto che la cosa sembra "giusta" solo in apparenza in quanto il soggetto sta comnque assolutizzando e sta usando il suo punto di vista per dinamiche diverse, vissute da persone diverse e con mentalità diverse.

Cosa fare quindi quando si scruta la realtà? Tre possibili cose al di là di giusto e sbagliato:

- se si vede un comportamento illegale lo si denuncia o comunque la si espone in modo che possa essere facilitato l'intervento;

- se si vede qualcosa che non si conosce lo si mette nell'indifferenza tenendo a freno pensiei automatici e deduzioni varie;

- se si conosce una situazione delicata ma non illegale si consiglia la persona in modo da aiutarla cosa comunque opzionale.

Quello che ne viene fuori è quindi una critica a tutte quelle persone che complice visione assolutistica o sensibilità quando vedono qualcosa di sbagliato hanno una spinta ad imporsi cadendo in errore.

ultima modifica il: 16-10-2017 - 12:34:49
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