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- Omofobia -
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Cos'è l'omofobia?

Letteralmente omofobia vuol dire "fobia per l'uguale", ma nel linguaggio comune viene usato per definire il fenomeno della repulsione che si prova verso gli omosessuali.

Omofobia lo possiamo intendere come l'abbreviativo di omosessualefobia.

Il termino fobia purtroppo nel linguaggio comune è stato tradotto erroneamente con paura ma in realtà la definizione esatta è "repulsione", repulsione che ha diverse origini e in questo caso prevalentemente repulsione da odio e non di paura. L'omofobico è colui che vede gli omosessuali come un danno, qualcosa che tende ad allontanare da sé, che tende a distruggere, odiare.

Perché si prova questa repulsione? I moventi sono diversi, fra i più comuni troviamo:

- ubbia integralista, il soggetto è stato culturalemte cresciuto con la visione unica per cui l'unico modo giusto di vivere è che un maschio vada con una femmina, quindi vede l'omosessualità come qualcosa di sbagliato, di contronatura e quindi lo vede come qualcosa che va corretto;

- danno ai bambini, il soggetto crede che l'omosessualità danneggi in qualche modo i bambini, li devi, questi non devono esistere perché con la loro stessa esistenza possono danneggiare la psiche di altri bambini e farli diventare a loro volta omosessuali;

- danno a sé, il soggetto sperimenta tendenze omosessuali e prova un odio verso l'oggetto omosessuale o perché lo invidia, in quanto gli altri si e lui no. Oppure per autoconvincersi che è sbagliato e quindi combatte gli omosessuali manifesti così come combatte la sua parte interiore. Il solo fatto che un omosessuale pratichi quel suo lato sessuale lo porta di fronte ad una realtà scomoda di sé, il soggetto starebbe maggiormente in pace con se stesso se tutti si reprimessero come lui. 

 

 

L'omofobia degli altri produce un fenomeno di paura, in cui il soggetto teme di essere omosessuale o ha paura che una figura vicino a lui lo sia, proprio perché sa quante conseguenze negative ci sarebbero. Questo fenomeno viene definito omofobia interiorizzata.

Più il soggetto è circondato da omofobi o da una cultura omofoba più potrebbe esserci questa paura al punto che il soggetto potrebbe sviluppare ossessioni al solo pensiero di poterlo esserlo, entrando in un fenomeno di monitoraggio continuo per trovare la prova definitiva e rassicurante che non ci sia rischio di omosessualità.

La paura di essere omosessuale ha anche altre motivazioni:

Le paure intorno all'omosessualità sono prevalentemente cinque:

 

- paura spirituale, il soggetto è religioso e quindi entra in un profondo conflitto fra la sua pulsione e la sua sessualità e quello che è considerato come un male, come un peccato che se perseguito lo poterà all'inferno o alla punizione divina;

- paura dell'insoddisfazione, il soggetto è stato omologato a trovare piacere la percezione della famiglia classica, l'omosessualità è una minaccia a non poterla più realizzare;

- paura del diverso, una paura generica nata dalla mancanza di rassicurazione della normalità, sentirsi diversi è come se aprisse le porte al "potrebbe succedermi di tutto anche cose negative che non conosco, non so fare, non mi piacciono, mi danneggiano".

 

 

- orgoglio, in quanto l'omosessualità viene percepita o per condizionamento o per visione personale come fenomeno di inferiorità. Il soggetto potrebbe ad esempio sentirsi inferiore se omosessuale o vedere inferiore gli omosessuali perché così crede (l'esempio della penetrazione, un uomo ch eis fa penetrare è debole e inferiore, come se fosse una donna) e da qui far nascare fenomeni orgogliosi dove tende a domaniare gli omosessuali o a nascondere la propria omosessualità per non sentirsi inferiore o farsi dominare.

 

 

 

 

 

Fino a qui.

 

Letteralmente l'omofobia descrive il fenomeno in cui alcune persone che per paura di essere omosessuali o che nel riconoscersi omosessuali provano una serie di emozioni negative che alterano il loro corso esistenziale per lo più inibendole, cioè provano emozioni negative che vanno a deprimerle o a impedire di fare ciò che desiderano.

L'AB segue la definizione letterale e da qui escono due profili di omofobia:

- persona non omosessuale che comunque teme l'evento e questo lo porta in uno stato di paranoia in quanto non trova la certezza di non esserlo;

- persona omosessuale che fatica ad accettare di esserlo.

Nel primo caso la situazione è passeggera o per lo meno superabile quando la persona troverà il modo di capire di non essere omosessuale nel secondo caso invece la situazione si supererà solo quando la persona ristrutturandosi capirà e accetterà la sua omosessualità.

Si parla di omofobia interiorizzata nel momento in cui il soggetto anche se ha accettato di essere omosessuale ed è disposto a vivere esperienze e rapporti omosessuali comunque non riesce ad essere completamente libero, sia per i motivi accennati ad inizio articolo dove la persona sa che gli altri lo disapproverebbero e quindi fatica a lasciare libera la proprio omosessualità in pubblico ma questo comportamento potrebbe essere interiorizzato e quindi la persona manifesta inibizioni e comportamenti alterati anche quando è solo con il partner.

 

Quali sono le cause dell'omofobia? Prevalentemente culturali, infatti è un fenomeno che viene sempre meno maggiore è il livello di qualità di educazione che aumenta con il passare degli anni.

L'omofobia interiorizzata viene superata a volte non solo perché la persoan supera il problema ma perché trova ambienti dove si sente normale ed accettato e quindi nonostante la personalità fragile resti di fatto il problema diminuisce.

 

 

ultima modifica il: 15-09-2019 - 10:11:58
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