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Si legga idolo.

 

DA INTEGRARE

Con questo termine si evidenzia uno specifico sentimento che l'essere umano prova quando si trova con persone che soddisfano parte delle sue voglie.

Per comprendere questa definizione è necessario intendere esattamente il concetto di voglia, ovvero ciò che nasce dalla volontà e dalla motivazione, quindi ogni cosa che il soggetto prova sia in positivo che in negativo.

Per fare un esempio chiaro la voglia è sia quella che potrebbe avere una persona di sentirsi al sicuro, protetta, amata, sia quella di andare a divertirsi con questo gruppo, trovare quindi anche un mezzo per raggiungere particolari obbiettivi.

Il ruolo primario dell'appartenenza è stato quello di sopravvivere, l'essere umano, così come altro mammifero che viveva in branchi, trovava un enorme vantaggio nel gruppo ed è probabilmente da questa evoluzione biologica che si può provare questo sentimento che chiamiamo appartenenza.

Quante volte vi sarà capitato di trovarvi in un luogo lontano, diverso, ma essere immerso in persone che "calorose" che vi hanno subito fatto sentire a casa, vi siete sentiti immediatamente di appartenere a quelle persone, di trovarvi bene fin da subito e di conseguenza mettere in moto uno specifico comportamento.

L'appartenenza è un sentimento positivo, si potrebbe dire che biologicamente siamo programmati affinché specifiche circostanze lo attivino, questo salda ulteriormente il gruppo, attivando fin da subito dei comportamenti prosociali, promuovendoli e incentivandoli ancor di più di quello che si farebbe anche senza questo sentimento.

Più una persona si rende conto di questo sentimento, lo conosce, quanto più questo diventa complesso, ma va ricordato che alcune persone potrebbero sentirlo ma non essere pienamente coscienti di ciò che sentono e di come questo influenzi il loro comportamento.

Va fatta attenzione a non confondere il sentimento di appartenenza verso un gruppo con quello che poi si potrebbe provare singolarmente con ogni persona di quel gruppo, come ad esempio l'affetto. Una persona potrebbe confondere e dire ad esempio "mi sento di appartenere a voi, quando in realtà si trova in quel gruppo di persone solo perché è affezionata a qualcuno di loro".

Questo termine viene usato erroneamente per intendere la presenza di qualcosa o la possessione di qualcosa, ma questo termine ha un ruolo chiave per descrivere un sentimento che altrimenti sarebbe incomunicabile.

Per usare termini tecnici il sentimento di appartenenza favorisce ancor di più il fenomeno di adesione e coesione nei gruppi.

Perché l'appartenenza è un sentimento altamente complesso? Perché ogni persona è fatta a modo proprio, la sua personalità è unica, queste caratteristiche vanno ad intersecarsi con questo sentimento, pensiamo ad esempio ad una personalità che ha una propensione al narcisismo, oppure una persona che è suscettibile ai comportamenti altrui, questo crea scenari complessi da comprendere, il suscettibile potrebbe far fatica nonostante questa spinta biologica ad appartenere a trovare un gruppo che non scateni e attivi questa sua suscettibilità, il narcisista potrebbe nonostante questi sentimenti di appartenenza tendere ad avere comportamenti antisociali verso quel gruppo stesso a cui sente di appartenere.

Il sentimento di appartenenza è fondamentale per comprnedere dinamiche umane ma non va preso come una regoletta, va visto nell'ottica dell'individuo e della complessità che ogni persona porta dentro di sé nel gruppo a cui sente di appartenere.

Quali sono allora indicatori che possono farci comprendere esattamente se stiamo provando un sentimento di appartenenza o se un altro sta provando questo sentimento? L'AB ne trova tre:

- presenza di un leader, l'esistenza di un gruppo è ancora più evidente e chiara se c'è qualcuno che lo gestisce, a prescindere che questo leader sia dichiarato o meno e se ne renda conto o meno. Non solo, questo leader è visto positivamente dagli altri e non come un'imposizione;

- patriottismo, i soggetti tendono a difendere quel gruppo, a mostrare comportamenti prosociali in quel gruppo, tendono a fare le stesse cose che vogliono da quel gruppo in una sorta di meccanismo, biologicamente favorito, di dare e avere, scambiare per creare un qualcosa che sia più efficace e forte di azioni singole;

- umore migliorato, il solo essere circondati da quelle persone fa migliorare l'umore, perché il soggetto in quel gruppo ottiene ciò che vuole, sia nell'eliminare i bisogni, sia nel soddisfare i desideri. Il gruppo diventa un mezzo per migliorare la sua esistenza, anche se poi la situazione si complica quando ci sono incompatiiblità con i membri, quindi ci sono comunque tensioni. In questo punto quindi c'è anche la questione culturale, se la differenza culturale è talmente deviata da non superare i vantaggi del gruppo è probabile che il soggetto smetta di sentirsi di appartenere a quel gruppo.

 

Non è facile comprendere i meccanismi dell'appartenenza, in quanto alcune cose potrebbero essere talmente influenzate dalla nostra biologia da non poter chiaramente comprendere se c'è stato qualche meccanismi conscio, qualche vantaggio che ha attivato l'appartenenza o se invece è stato attivato inconsciamente, si pensi al senso di appartenenza che si prova per la propria famiglia.

Ciò che è fondamentale sapere a livello esistenziale è che questa appartenenza può essere favorita, che può scattare in ogni momento quando il soggetto si sente vicino culturalmente ad un gruppo di persone dal quale pensa di poter trarre vantaggi e sopratutto in questo gruppo di persone nasce un leader condiviso che rende il tutto ancora più funzionale e coeso.

 

L'appartenenza può diventare un bisogno se il soggetto da solo si rende conto di non riuscire come riuscirebbe in gruppo?

Si può appartenere ad una persona sola? Come se fosse un gruppo di due persone? Si se l'altro viene visto come leader ed è in grado da solo di dare tutto quello che la persona ricerca. Questo potrebbe spiegare perché si finisca per diventare dipendenti da una singola persona?

 

Appartenenza e vicinanza culturale. Questo ci ricorda che più sono culturalmente vicine delle persone quanto più è probabile che nasca un senso di appartenenza se ci sono vantaggi nel fare gruppo.

 

Gruppi che nascono spontaneamente per vicinanza culturale e altri vantaggi sorti casualmente e gruppi che nascono intenzionalmente perché un leader li promuove.

Fare attenzione a selezionare persone anche per vicinanza culturale e compatibilità.

ultima modifica il: 12-11-2018 - 17:20:16
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