Cos'è la reticenza?

Con questo termine si descrive il fenomeno in cui una persona non dice qualcosa (atto surretizio) su un fatto illegale di cui è a conoscenza in quanto percepisce che non le conviene farlo.

La reticenza avviene per quattro motivi:

- colpa

- omertà

- connivenza

- collusione

La reticenza per colpa è la più facile da capire, il soggetto ha fatto qualcosa di sbagliato e non parla per non pagarne le conseguenze.

La reticenza per omertà avviene quando il soggetto nonostante sia a conoscenza di atti illegali o socialmente sbagliati non ne fa parola se interrogato per paura delle possibili ripercussioni.

Il soggetto omertoso è totalmente estraneo ai fatti, non verrebbe perseguito perché colluso (complice di realto) ma perché il soggetto di cui parla potrebbe vendicarsi nei suoi confronti per aver parlato, la vendetta potrebbe arrivare anche da amici della persona denunciata.

Si parla di reticenza per collusione quando il soggetto non parla perché è anch'esso in qualche modo collegato all'atto illegale o socialmente non accettato, quindi tace per non essere perseguito a sua volta.

 Il connivente invece è colui che sebbene non sia colluso, ha indirettamente un guadagno dall'azione criminale e quindi chiude un occhio per i suoi vantaggi indiretti, il dipendente che non denuncia le attività criminose del datore di lavoro, se denunciasse potrebbe perdere il lavoro perché l'azienda, in seguito alla denuncia, potrebbe chiudere.

Un esempio di connivenza può essere quello in cui il gestore di un ristorante facoltoso non dice nulla su ciò che ha osservato nel comportamento di alcuni clienti ricchi ma che hanno possibili trascorsi criminali, il soggetto sa quanto guadagna da questa fetta di clienti e quindi non dice nulla per non perderli, per non perdere loro nel dettaglio ma anche altri che sapendo di tale fatto non rischierebbero più di andare in quel locale.

La reticenza è di fatto una menzogna che il soggetto attua come forma di difesa, per non ricevere dei danni o non perdere vantaggi.