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- Derisione -
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Cos'è la derisione? Cosa si intende per derisione?

(prevedere tutto quello che genera derisione tramite il concetto di ridicolo

collegamento con dileggiare)

Si parla di derisione per definire quelle sensazioni negative che il soggetto prova nel momento in cui crede che le risate degli altri siano basate su di lui, cioè l'altro stia ridendo perché si sta sentendo superiore per due motivi:

- ha fatto qualcosa che gli altri considerano errato o stupido, detto comunemente "fare una figuraccia";

- lui stesso viene considerato inferiore per quello che è, quello che fatto, la sua storia come persona, ciò che è agli occhi degli altri. 

Nel primo caso c'è un attacco al dominio basato sul comportamento, dove gli altri percependo un errore di comportamento si sentono superiore nel vedere l'altro in fallo, specialmente se poi dopo tale falle è in evidente difficoltà. Qui il soggetto potrebbe sentirsi maggiormente deriso se non comprende le norme di comportamento in cui si trova o se per primo pensa di essere a rischio e lui stesso si giudicherebbe in quel modo per quel che ha fatto;

Nel secondo caso c'è un attacco al dominio basato sulla stima, cioè gli altri si sentono superiori perché lo giudicano inferiore, ad esempio una persona bassa, brutta, non in grado di svolgere un compito , il peggiore della classe. Qui il soggetto potrebbe sentirsi maggiormente deriso se ha una bassa autostima.

La derisione in questo caso esiste perché la persona non conoscendo le cause esatte di quella risata va in paranoia e complici vulnerabilità di personalità ipotizza o crede che si basino su sue carenze, errori, perché come già detto è la persona per prima a credere queste cose di sé.

Il sentimento di derisione quindi è di due tipologie:

- una paranoica, il soggetto non conosce le cause ma le sue vulnerabilità e la sua percezione degli eventi e di sé lo spingono a propendere per una risata di superiorità nei suoi confronti;

- una reale o da fraintendimento, il soggetto conosce le cause e sa che stanno ridendo perché si sentono superiori a lui, stanno attaccando il suo dominio facendolo sentire inferiore.

 

In definitiva la derisione, o il sentirsi derisi, nasce dal senso di inferiorità strettamente collegato alla risata altrui quando si pensa che questa sia nata per motivi di superiorità collegati al proprio stato o comportamento, cioè che gli altri stiano ridendo perché si sentono in qualche modo superiore a chi osservano.

 

Il sentimento di derisione è strettamente collegato all'inferiorità, quindi va separato da un'eventuale sentimento di succubanza (paura delle conseguenze date dal giudizio negativo) che il soggetto potrebbe provare perché da quella risata ne deduce un giudizio negativo altrui sulla sua persona che lo fa soffrire, sentire in colpa o pensare a possibile conseguenze che teme.  

 

Le altre persone non necessariamente ridono perché stanno provando il senso di superiorità, si ride per diversi motivi, questo però un soggetto che si sente deriso per paranoia potrebbe non averlo compreso o comunque non riuscire a gestire il pericolo e la possibilità che sia accaduto per una questione di dominio.

 

Nel fenomeno generale del sentimento di derisione si parla di gelotofobia quando il soggetto di fronte a queste risate ne viene immediatamente paralizzato e inibito, i pensieri e le emozioni che vi sono dietro possono variare ma il risultato è che il soggetto non riesce a vincerle alimentando condotte sociofobiche, la gelotofobia potrebbe essere così pervasiva da spingere il soggetto a condotte evitanti pur di non rischiare l'evento di derisione.

L'utilità di questo fenomeno consiste nell'evidenziare come il soggetto abbia delle conclusioni o dei condizionamenti così intensi, immediati e automatici da portarlo ad un'inibizione ed un evitamento che non riesce a vincere influenzando la sua esistenza in presenta di risate o nell'ansia che questo scenario accada. Si parla di gelotofobia quando a causa di pensieri rigidi, automatismi o condizionamenti all'ascolto di una risata c'è una risposta disfunzionale di inbizione del soggetto, si parla invece di sentimento di derisione per evidenziare la catena di eventi e pensieri che ci sono dietro l'ascolto di una risata senza che necessariamente evolvano in comportamenti disfunzionali o fobia. La gelotofobia ad esempio potrebbe basarsi sul fatto che il soggetto immediamente ipotizza che l'altro stia ridendo per lui in un'ottica di dominio, anche in assenza di prove, questo scenario viene preso in modo così automatico e immediato da spingere il soggetto ad iniziare delle dinamiche di comportamento disfunzionale che lo allontano da un'ottica funzionale e di godimento del sociale.

 

Derisione e motteggio

Quando si parla di motteggio si intende sottolineare come le intenzioni del soggetto non siano quelle di far sentire inferiore il soggetto che riceve la risata anche se inevitabilmente è collegata al dominio e il relativo piacere, questa viene inserita in un contesto di normalità sociale, viene socialmente accettata perché non è a senso unico ma le stesse persone che motteggiano sono altrettanto propense ad accettare tale motteggio anche quando lo ricevono. La dinamica è quella di divertirsi tramite questa componente umana e usarla come collante, quindi ha perfino una funzione positiva per il gruppo. Questo è fondamentale per comprendere la differenza fra chi motteggia in un gruppo sociale, dove ci si diverte insieme e invece quando l'intenzione di una persona è proprio quella di deridere, di godere della superiorità e del far sentire inferiore l'altro. Non comprendere questo passaggio contribuisce ad alimentare il sentimento di derisione in quanto il soggetto proprio perché non comprende il motteggio pensa che sia derisione. In sintensi il fenomeno è lo stesso deridere e motteggiare si basa sul "dominare qualcuno in qualcosa", la differenza fra chi motteggia e chi non lo fa è nelle intenzione e obbiettivo del "prendere in giro" e gli effetti sulle dinamiche dei rapporti. Nel motteggio rimane comunque presente il problema di sensibilità al dominio per chi è orgoglioso, questo potrebbe portare il soggetto ad accettare il motteggio, seppur soffrendone, per i vantaggi che ne derivano a livello di integrazione ma in altri casi potrebbe essere così permaloso che sebbene lo comprende non riesce ad essere paziente o tollerante verso questa dinamica e reagire ad essa negativamente con rabbia o allontamento.

 

Conclusioni di fine articolo

Il fenomeno del dominio esiste a prescindere del concetto di derisione, questi film mentali un soggetto potrebbe farseli in altri contesti e non sono necessariamente collegati alla risata altrui.

 

APPUNTI:

- come comprendere se è motteggio o derisione? Gli indicatori.

- motteggio e permalosità, la permalosità nel motteggio definisce il soggetto che non accetta nemmeno il motteggio e reagisce negativamente ad esso mettendo a rischio la sua integrazione con il gruppo, quindi la persona reagisce negativamente anche quando sa cosa sta accadendo e perché a causa della sua problematica accesa con il senso di inferiorità.

ultima modifica il: 31-05-2018 - 21:07:24
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