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- Rassicurazione -
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Cos'è la rassicurazione? Cosa si intende per rassicurare?

Con il termine rassicurazione si evidenziano tutti i comportamenti tesi a far sentire una persona sicura che si sta sentendo insicura.

Prima di proseguire è 

La rassicurazione può avvenire in diversi modi:

- aiutare il soggetto a capire che il pericolo non c'è, se il soggetto finisce per credere come gli viene detto che il pericolo non c'è sarà rassicurato, si sentirà sicuro;

- aiutare il soggetto facendogli capire che non sarà solo con quel pericolo, alcune persone percepiscono il pericolo quando sono sole e non lo avvertono più se sentono di non essere sole;

- aiutare il soggetto nel portarlo al punto da non percepire più quella situazione come un pericolo, ma gestibile.

 

DA RIVEDERE

 Si definisce rassicurante un soggetto che è in grado di aiutare una persona a sentirsi sicura. Come si può fare questo? In quattro modi:

- aiutando il soggetto a non temere più l'evento, quindi a non vedere più un rischio;

- aiutando il soggetto a illudersi che l'evento temuto non accadrà;

- aiutando il soggetto a saper gestire i rischi, anche se questi accadono, quindi sviluppando un senso di autoefficacia laddove il soccetto pensa di poter intervenire e impedire il danno;

- facendo sentire protetto il soggetto, cioè facendogli capire che ci sarà lui a proteggerlo dal danno.

 

Un esempio diffuso sul secondo punto lo troviamo quando la persona ha paura di sbagliare, ha paura del giudizio degli altri quindi chiede ad una persona "cosa ne pensa" e da quella risposta può convincersi che il suo rischio non c'è, dato che questo esterno non disapprova.

 

Non si parla di rassicurazione se il soggetto aiuta nel rendersi conto che il rischio percepito non esiste.

 

Rassicurazione, dare ad una persona delle certezze che producono sollievo in quanto il soggetto aveva delle incertezze o delle certezze negative che la facevano soffrire. Ma è solo questione di sollievo, c'è anche il fatto che senza queste certezze il soggetto potrebbe inibirsi e non seguire un percorso d'azione.

La rassicurazione basandosi sulle certezze di fatto nella maggior parte dei casi si basa sul trasmettere illusioni, in quanto in ambito esistenziale sono poche le reali certezze che si possono avere.

Consolazione

Conforto

 

Sollievo

 

La rassicurazione per stabilire un nuovo rapporto di fiducia, il problema che la persona ormai non si fida e quindi è probabile che anche le parole di rassicurazioni non abbiano più alcun effetto.

 

La rassicurazione terapeutica in cosa consiste?

Andare a fornire certezze e risposte al paziente riguardo paure frequenti sul presente e sul futuro, quelle generali sono:

- paura che il terapeuta gli chieda di fare cose che teme, quindi in questo caso rassicurare vuol dire al paziente di dire ogni cosa perché poi ogni cosa che farà sarà una scelta condivisa e non ci sarà nulla che farà se non lo vuole vare;

- paura di non guarire e di non risolvere definitivamente la situazione, con il tempo ogni cosa è possibile, anche in questo caso il paziente può guarire in modo definitivo dal suo disturbo;

 

Va considerato il fatto che il paziente avrà delle paure soggettive e uniche riguardo al rapporto terapeutico, questo vuol dire che in ogni seduta queste paure vanno fatte uscire fuori così da poter rassicurare il paziente. 

Le certezze in questo caso sono da considerarsi non illusorie perché si basano sul come verrà impostato il rapporto terapeutico e su obbiettivi ottimistici, cioè su quello che con il tempo si potrà raggiungere.

 

 

Rassicurazione inventando regole, effetto calmante su una realtà che non si comprende e che fa paura:

"Sono una ragazza di 30 anni e da circa 3 mi sono resa conto di soffrire di Ansia. Non è una sensazione costante, diciamo che ci sono perioodi (1mese di fila) in cui va tutto bene.. Ma appena mi succede un qualcosa, di qualsiasi tipo ( un messaggio del fidanzato che sembra freddo, una risposta di mia madre che mi sembra triste ecc) vado completamente nel panico.
Mi sale un senso di malessere che non mi permette di rimanere lucida, inizio a pensare alle peggio cose ( es. mi vuole lasciare, mia madre è triste perchè sta male ecc). Iniziano a sudarmi le mani in maniera esagerata e ho un senso di nausea molto molto forte.
Mi gira la testa e non riesco più a ragionare. Non appena mi trovo da sola, poi, inizio a piangere in maniera disperata fino a farmi venire gli attacchi di vomito.
Mi vergogno molto di questa cosa...
Anni fa sono stata con una persona che a causa dei sui comportamenti ( li definirei al limite della violenza psicologica) mi ha creato un danno psicologico non indifferente.
Non mi fido più di nessuno.
Se il mio ragazzo mi risponde a un messaggio dopo 2 ore (magari si è addormentato) vado nel panico. "non mi ama più, è con un'altra" e questo mi porta a rispondergli, poi, in modo molto freddo distaccato.

Come se non bastasse ho iniziato a sviluppare quelle che io chiamo "ossessioni". 
Sono ossessionata dal numero 77, lo vedo ovunque e in ogni momento. E ho iniziato a pensare che sia come una sorta di avvertimento ( se vedo il 77, devo stare in guardia da qualcosa)
Non riesco più a dormire se non metto il braccio in una certa posizione, perchè se no capiterà qualcosa di brutto.
Mi pongo delle sfide. Tutto il giorno. Delle cose assurde del tipo " Se entro 4 minuti mi suona il telefono in ufficio allora va tutto bene" o ancora " se per strada vedo quattro auto rosse prima di arrivare a destinazione allora significa che posso star tranquilla".

Riesco a controllare abbastanza bene questa cosa delle ossessioni, anche se SO perfettamente che è una cosa assurda.
Ma vorrei iniziare a eliminare, pian piano, ognuna di queste cose...

Ma l'ansia no. Quando mi sale l'ansia per me è una cosa terribile.

Fortunatamente posso dire di non conviverci h24 7/7, ma quando mi prende mi distrugge, fisicamente e mentalmente.
Non ho mai preso nulla, perché avevo paura di entrare in una sorta di dipendenza da cui non riuscire a uscire..."

ultima modifica il: 08-08-2018 - 15:25:23
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