Home
Psicologia
Raziologia
Puzzle della Comunicazione
Diario
Test
Info & Contatti
 
- Prosociale -
riabilita aiuti

Cos'è la prosocialità? Cosa si intende per comportamento prosociale?

Si definisce prosociale quel comportamento

 

Esistono prevalentemente tre tipologie di condotta:

- prosociale, il soggetto ha chiaro in mente i vantaggi del collaborare, stingere amicizie e raggiungere gli obiettivi insieme agli altri, di conseguenza tenderà ad essere altruistico, a misurare le proprie azioni e scambiare con gli altri in un'ottica di tenere gli altri con sé;

- neutrale/solitario, il soggetto agisce senza né collaboraredanneggiare gli altri in uno stile prevalentemente solitario;

- antisociale, il soggetto ha una personalità che tende a competere, a schiacciare gli altri a vedere la collaborazione in qualche modo come un danno, è mosso più da invidia, orgoglio e quant'altro e finisce per avere una condotta non solo anticollaborativa ma che danneggia anche le persone che ha intorno, passando all'estremo opposto da possibili collaboratori che lo aiutano e potenziano il raggiungimento di obiettivo a nemici da "distruggere/danneggiare".

 

Quali sono i motivi per cui le persone sono prosociali? Sono prevalentemente due:

- collaborare per schiacciare altri, come nel patriottismo, revanscismo o nazionalismo, le persone collaborano fra loro perché c'è un nemico comune da superare;

- collaborazione per aumentare il benesserei, ci sono soggetti che percepiscono quanto sia conveniente collaborare per migliorare la qualità esistenziale, di organizzarsi per raggiungere risultati maggiori o migliori.

 

 

La prosocialità e l'antisocialità nascono dalla personalità, dagli obbiettivi e dalla visione del soggetto nei confronti degli altri, un soggetto che si limita a rispettare la legge e per questo non danneggia nessuno è più da considerarsi come un neutrale piuttosto che un prosociale. Un soggetto che non nuove perché è "limitato" non è da considerarsi come un prosociale, so chi si rende conto della convenienza di collaborare, di scambiare con gli altri, di promuovere un'organizzazione che faccia gli interessi di tutti è da considerarsi prosociale.

 

La prosocialità inefficace e la prosocialità efficace

La prosocialità va vista all'atto pratico come un'abilità, perché anche se il soggetto ha compreso i vantaggi e che serve costruire un team, essere disponibili, etc.. poi non è detto che vi riesca.

Si parla di procialità strategica, dove il soggetto non dà a vuoto ma dà sapendo di ricevere e chiedendo di ricevere, i suoi tentativi vanno a buon fine e la condotta ripaga nell'utile.

 

La prosocialità a volte può essere indotta da delle regole morali che il soggetto ha sviluppato, qui si parla di falsa prosocialità. La prosocialità reale è quando il soggetto si comporta così per sinderesi, cioè ha percepito che fare così è un bene per sé presente e futuro, non quando lo fa per morale ovvero per paura delle conseguenze altrui se non si comporta in questo modo.

 

 

ultima modifica il: 20-11-2018 - 19:26:47
Sito Realizzato da Palombizio Valerio Giuseppe