Dopo aver
passato molto
tempo, negli ultimi mesi, a
cercare su Internet testimonianze di gente che abbia sfighe
simili alle mie ed essendo capitato
moltissime volte su questo forum (indicizzato
molto
bene)
voglio lasciare una mia testimonianza.
Mi
sembra fatica sprecata visto che nessuno la ha
chiesta, visto che non
serve a
chiedere
consiglio e visto che ha un finale per nulla lieto. Però
devo dire che in
certi mo
menti non ho
cercato storie con un finale lieto, non sapevo nemmeno cosa
cercare, mi bastava trovare storie
simili alla mia. Se qualcuno si trovasse nella mia stessa
condizione, ecco una testimonianza.
Se il thread verrà cancellato dai
moderatori, forse mi sarà servito scrivere per
chiarirmi le idee, anche se non so a cosa possa servirmi ormai.
Ho ventotto anni, e
credo che tra non
molto,
tempo di trovare il posto
adatto (incrocio le dita), sarò finalmente
morto.
Il fatto che mi fa sperare che questa sia la volta
buona è che oltre all'ansia, all'
angoscia, all'essere un
fallito, al fare
fatica a guardarmi allo
specchio, alla
depressione, ai
problemi
psicologici radicati dll'infanzia, alla
mancanza di
prospettive, all'in
capacità di
relazionarmi agli altri in modo
normale... SONO STANCO, finalmente. Me lo dicevo anche anni fa, ma mai come ora avevo
sentito quel
senso di
vuoto, come di un pallone che si sgonfia, appena la tensione in cui
vivo mi da un attimo di tregua. Quella voglia di sedersi immediatamente e
aspettare di morire guardando il
vuoto.
Era ora, spero che sia l'
autentico fondo del barile.
Ho
tanti ricordi da cancellare,
tanti falli
menti alle spalle, orrori da NON ri
vivere, infinite
occasioni di diventare una
persona equilibrata perdute per
sempre.
Ora da più di un anno e
mezzo vivo in una tensione
famigliare
orribile,
provo una
rabbia in
descrivibile per i miei
genitori, che mi mantengono, e per mio fratello (più
piccolo di dieci anni,
psicologicamente
problematico circa quanto me).
Non
posso più fare
psicoterapia, soffro di
sbalzi di
umore (
sempre meno, ormai la voglia di
sopravvivere non si
presenta quasi più), non
sopporto più niente e nessuno, dormo malissimo la notte (anzi, la mattina), svegliarmi è l'incubo peggiore che faccio, non ho più neanche uno straccio di
speranza di uscire da questa situazione.
E appunto, finalmente SONO STANCO.
Mi importa poco anche delle
conseguenze (
probabilmente d
evastanti, visti gli stati
psicologici di mio padre e mio fratello) che la mia
morte avrà sui miei familiari, come singoli e come
relazioni
reciproche. Solitamente
penso che
possono andarsene all'inferno punto e basta, ma quando si tratta di essere
io stesso a dargli l'inferno allora mi
limito a non
pensarci, a
pensare
solo che presto per me sarà finita. Quello che potevo fare per loro lo ho già fatto, anche se è
stato come
provare a scrivere sul bagnasciuga con la marea che sale.
Non ha
senso continuare a subire IO questa
tortura inutile
solo per
evitare A LORO il
dolore.
Ora
tutto quello che ho da fare è trovare un posto senza gente che venga ad
interferire mentre
piano
piano me ne vado da questo inferno.