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- Riflessione -
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Cos'è la riflessione? Cosa si intende per essere riflessivi?

(collegamento tra fase della ponderazione, analizzare e scavare meglio e fase della riflessione, pensare fra sé e sé per fare conclusioni

aggiungere indugiare

Il paradosso del melenso

second guessing, riflettere vuol dire non limitarsi alla prima conclusione, fare altri pensieri, andare oltre)

Si definisce riflessione quella fase in cui il soggetto usa la propria la mente per fare scelte, pianificare azioni in funzione dei propri obiettivi e reagendo a ciò che accade.

Il concetto di riflessività si contrappone a quello dell'euristica rapida (riflettere poco) e a quello dell'impulsività, agendo non basandosi sul pensiero ma su riflessi e schemi inconsci, fenomeno definito come frenesia.

Sebbene concettualmente sia facile pensare all'essere umano come gestito da due sistemi differenti, uno lento riflessivo e uno rapido frenetico la realtà è più complessa di così, in quanto in alcuni casi il soggetto ha riflessità "Deboli" piene di automatismi e si trova in una situazione di "zona grigia" fra frenesia e riflessione.

Quando pensiamo, possiamo andare piani e avere un pensiero tendente alla riflessività o possiamo andare veloce e avere un pensiero frenetico.

Mentre con il termine pensiero si definisce qualsiasi attività psichica, cioè è un termine generico con il termine riflettere si pone l'accento sul fatto che la propria mente viene usata per raggiungere obiettivi.

Il pensiero umano per comodità si potrebbe definire in tre processi cognitivi differenti:

- riflessività alta, il soggetto non fa per nulla ricorso alle euristiche se non per pochi sporadici casi, il soggetto pensa molto prima di fare qualcosa, tenta di agire razionalmente, senza fare errori, usa dei metodi algoritmici, fa ricorso al second guessing (pensiero scientifico);

- riflessività bassa, detta anche euristica rapida, il soggetto pensa poco prima di fare qualcosa, non tenta di agire razionalmente, tenta di arrivare immediatamente ad una conclusione così da agire il più rapidamente possibile. Fa ricorso ad automatismi, usa la mente il meno possibile e solo per completare compiti che non possono essere risolti con automatismi o euristiche rapide;

- riflessività nulla, frenesia totale. Il soggetto agisce senza pensare ma basandosi su altri elementi prevalentemente emotivi, seguendo una spinta all'azione che non viene dal pensiero logico. 

 

Sebbene il termine riflessivo nel linguaggio comune abbia assunto un'accezione che si potrebbe definire come "scervellarsi" cioè una persona che pensa molto, in realtà riflettere indica solo l'atto di pensare, poi si può riflettere poco o molto, la riflessione è variabile.

Una persona potrebbe fermarsi un secondo a riflettere, altre potrebbero riflettere per ore, nel mezzo un'infinità di sfumature ma sempre di riflessione si tratta.

 

La riflessione non può essere giudicata a priori, va giudicata in base all'esito che porta, ci sono diversi casi in cui un soggetto riflessivo perde così tanto tempo a pensare che di fatto fallisce nel suo obiettivo oppure a furia di pensare rimane intrappolato in pensieri che lo inibiscono e da cui non riesce più ad uscire.

Essere riflessivi non va inteso come una cosa giusta a priori così come non va intesa come una cosa sbagliata a priori l'essere istintivi.

Per comodità si definirà riflessione rapida quella tesa ad esaurirsi in poco tempo, senza approfondimenti, puntando all'uso di euristiche rapide che portano rapidamente a conclusioni e quindi a scegliere ed agire, mentre si parlerà di riflessione lenta quando il soggetto punta ad approfondire, a conoscere, cerca la razionalità nella ricchezza di informazioni e validità delle sue conclusioni.

Iniziamo ad analizzare gli aspetti negativi della riflessione:

- il soggetto pensando scorge degli elementi che lo inibiscono, se non ci avesse pensato avrebbe agito provando una paura alla scoperta, ma comunque agendo e non vivendo intrappolato nell'ansia insorta dalla riflessione (questa componente viene definita psicopatia);

- il soggetto riflette ma non sa pensare senza fare errori, più pensa più si intrappola da solo in una realtà distorta frutto di errori di deduzioni o di credenze non valide a cui fa riferimento.

 

Questo evidenzia come queste persone meno riflettano meno probabilità hanno di fare errori affidandosi all'istinto o a scelte o azioni pianificate da altri.

 

I vantaggi della riflessività diventano enormi quando il soggetto non ha elementi di psicopatia nella sua personalità e sa pensare senza fare errori, l'unico limite diventa il tempo ma più tempo il soggetto ha per pensare quanto più riflettere lo porterà ad azioni migliori, razionali.

 

Fino a qui

 

Istintivo - Riflessivo

 

Riflessivo psicopatico, pensare vuol dire entrare in un vortice fatto di conflitti, inibizioni e sprofondare nell'inazione e nella paranoia

Riflessivo e grado euristico, 

 

Parossismo, rende difficoltoso ad un soggetto riflessivo di agire se le emozioni, specialmente se intense diminuiscono la lucidità e spingono ad una reazione immediata, basata sull'emozione provata, che potrebbe cozzare con la soluzione e il piano d'azione prodotto dalla riflessione.

ultima modifica il: 17-10-2019 - 12:26:49
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