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Cosa vuol dire BED?

BED è un acronimo che sta per Binge Eating Disorder che letteralmente si potrebbe tradurre in Disturbo da alimentazione incontrollata.

Ma incontrollato che vuole dire? Nulla, per questo è meglio tradurlo in "Comportamento alimentare caratterizzato da abbuffate".

Chiunque abbia una condotta alimentare che contenga delle abbuffate è definibile in uno stato di BED, ma esattamente cosa si intende per abbuffata?

Si definisce abbuffata quella sessione alimentare in cui si supera l'introito calorico necessario al benessere del proprio organismo, entrando in una situazione di surplus calorico che porta non solo ad ingrassare (sul lungo periodo) ma anche a sovraccaricare l'apparato digerente, creando malessere localizzato o generalizzato, indicatore che ciò che si è fatto è stato qualcosa che ha danneggiato il nostro corpo.

L'abbuffata la si riconosce per il fatto che il soggetto assume una quantità di cibo superiore alla media delle sue assunzioni.

Il BED non vuole indagare il fenomeno in cui un soggetto sistematicamente mangia più del necessario e ha un corpo grasso, ma indagare il fenomeno in cui il soggetto ha un modo di mangiare che lo porta in specifici scenari a mangiare più del normale.

Un soggetto che mangia sempre tanto non c'entra nulla con il BED, si parla di BED quando un soggetto ha assunzioni normali e poi, in modo variabile, ogni tanto si abbuffa.

 

La domanda a questo punto è perché ci abbuffa? Sono quattro i motivi:

- abbuffata emotiva, il soggetto usa il piacere del cibo come mezzo per approfontare ansie o come mezzo per riempire i vuoti emotivi del momento;

- abbuffata morale. Il soggetto ingurgita più cibo del necessario perché sente che deve farlo, ad esempio nelle festività o perché è invitato e si sente in colpa a rifiutare o sprecare il cibo;

- abbuffata da digiuno o dieta errata. Il soggetto attua una dieta disfunzionale che lo porta ad accumulare carenze di micro e/o macronutrienti che sfociano in episodi di fame violenta e insaziabile, che lo portano ad avere uno stimolo di rifocillarsi senza sosta, senza rendersi conto che sta scadendo in un'abbuffata che il corpo in questo caso "richiede" come meccanismo difensivo contro uno stile alimentare disfunzionale;

- abbuffata dissoluta, è l'esatto contrario dell'abbuffata morale. Il soggetto nelle sue giornate mangia di meno per una questione di educazione e inibizione, ma non appena ha la possibilità di andare a cena fuori o è una festività si dinibisce e mangia di più per piacere e ingordigia. L'abbuffata dissoluta è di chi se potesse mangiarebbe fino a scoppiare, per il solo piacere di mangiare, ma non lo fa perché è inibito e si lascia andare solo in specifici scenari dove sente che è concesso farlo.

 

 

 

 

L'ultima è quella che la società tollera, quello che tutti reputano normale e difficilmente una persona lo accosterebbe ad una problematica di personalità.

 

Ma il soggetto come vive l'abbuffata? In due modi prevalentemente:

- avverte la sazietà ma la ignora. Qui il soggetto è probabile che finirà per avere numerosi problemi gastrointestinali che termineranno solo dopo ore che si è digerito. Questo punto ha il vantaggio di scoraggiare le abbuffate anche se la causa primaria resta, probabilmente questa continuerà ad avere la meglio nonostante il dolore che il soggetto potrà provare dopo;

- non avverte la sazietà. Qui i danni sono minori, solitamente il soggetto non avverte malessere a fine abbuffata i danni vi sono comunque, in quanto il soggetto ingrasserà. Non solo, proprio perché non c'è un feedback negativo immediato è più probabile che il soggetto continui con le abbuffate.

 

Approfondiamo ora il BED da abbuffata emotiva, che per comodità chiameremo BED di tipo 1.

Facciamo degli esempi per capire, immaginate di stare passando un brutto momento e di sapere che il cibo per voi è un intenso piacere. Quello che potrebbe succedere è che usiate il cibo come mezzo per combattare la tristezza e l'umore negativo di quel periodo. Il piacere del cibo viene usato per compensare un'insoddisfazione, ad esempio la carenza di un partner, o per diminuire la rabbia che proviamo verso qualcuno.

Il cibo passa da "attività finalizzata alla sopravvivenza" ad "attività regolatoria e compensatoria delle emozioni". 

 

Avvengono due cose:

- la prima è che il cibo e il relativo piacere diventa un mezzo per regolare e compensare le emozioni;

- è inevitabile che una persona che fa questa scelta finisca per ingrassare, ingrassa quanto più ha problemi emotivi, più soffre e insoddisfatta più mangierà e di conseguenza più ingrasserà.

 

Il BED di tipo 1 associato ad uno stile di vita sedentaria è praticamente una strategia che porterà a sprofondare sempre più, il soggetto prenderà chili su chili, la sua vità diventerà sempre più problematica e non farà altro che affondare sempre più.

 

Il concetto di fondo è che il soggetto invece di intervenire sulla sua vita, modificando il comportamento per realizzare un'esistenza migliore, intervendo su un cambiamento radicale preferisce questa strada più comoda, immediata, ovvero mangiare per annebbiare i problemi allo stesso modo di chi si butterebbe nell'alcol o nella droga.

Questo porterà la persona ad avere altri problemi, potendo non accettarsi grassa, vedendosi brutta e attivando paradossalmente anche dei comportamenti alimentare disturbati, alternando momenti in cui si abbuffa per "curare le sue ferite emotive" a momenti dove fa diete drastiche, cerca di mangiare, diventa bulimica, etc...

Non è raro quindi trovare persone che abbiano non solo il BED ma manifestino anche DCA cioè disturbi del comportamento alimentare innescati dal non accettare di essere ingrassati a causa del BED.

 

In sintesi potremmo dire che il soggetto con il BED di tipo attua una regolazione emotiva e compensatoria, ad esempio mangiando quando è triste tendando di usare le emozioni positive del cibo come mezzo per migliorare il suo umore.

 

Questo comportamento viene facilitato anche con l'educazione, in quei soggetti che sono stati esposti a genitore che consolavano, premiavano e tentavano a loro volta di regolare l'umore dei figlio con il cibo. 

 

 

 

Approfondiamo ora il BED morale, che per comodità potremmo definire BED di tipo 2. 

Il BED di tipo 2 viene fuori nel momento in cui il soggetto vive l'attività alimentare come una serie di regole da seguire. Qui la situazione si complica perché si entra nella dinamica di coscienza alimentare, dove il soggetto è in grado di comprendere come mangiare, di fare una dieta variegata, di ascoltare il proprio corpo e cosa gli suggerisce di mangiare (voglia). Alcuni soggetti non mangiano con coscienza alimentare ma seguendo delle regole rigide, come "la mattina si fa colazione con, la sera si mangia quello, a pranzo quello" e alcune di queste regole promuovono le abbuffate, in quanto il soggetto nel seguirle mangia più del necessario, cosa che non sarebbe accaduta se avesse avuto regole differenti o una coscienza  alimentare. 

Ogni volta che il soggetto mangia per dovere e senso di colpa e alla domanda perché hai mangiato così tanto risponde "perché è così" o "perché dovevo farlo" stiamo di fronte ad un BED di tipo 2.

I doveri pù comuni sono:

- "Piatto pulito" il soggetto mangia tutto ciò che ha nel piatto perché non si deve sprecare nulla. Solitamente non è tanto lo spreco, in quanto il cibo può essere conservato per dopo ma proprio in una regola rigida;

- "Ho pagato lo devo finire" solitamente accade nei ristorante dove il soggetto non può prevedere in anticipo quanta fame ha e la quantità delle porzioni e finisce in alcuni casi per mangiare perché lo ha pagato.

Non sempre il soggetto è in grado di verbalizzare un dovere che potrebbe vivere in modo inconscio e condizionato, questo tipo di BED lo si può scoprire anche escludendo gli altri due.

 

Approfondiamo ora il BED da dieta disfunzionale, che per comodità potremmo definire BED di tipo 3. 

 L'esempio di chi salta la colazione e non è in grado di resistere all'abbufatta serale per ricalibrarsi.

 

Approfondiamo ora il BED di tipo 4, quello da abbuffata dissoluta.

 

APPUNTI:

 Il bed e la differenza con il non riuscire a fare diete perché non mangiare per fame diventa ancora più difficile, ma comunque si segue l'appetito.

 

La differenza con ingordigia

ultima modifica il: 01-11-2019 - 9:20:42
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