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Cos'è una strategia? Cosa si intende per strategia?

 

Si legga pianificazione.

 

DA RISCRIVERE SULLA BASE DEL CONCETTO DELLA COMPETIZIONE E DELLO SCONTRO FRA PIANIFICAZIONI, non è uomo contro realtà ma uomini contro uomini e la pianificazione migliore e l'uso dei metodi migliori porterà alla vittoria.

Nella quotidianità il concetto di strategia non è diffuso, l'uso che se ne fa riguarda per lo più il campo militare.

L'AB sceglie di ridefinire questo concetto nel campo esistenziale per spiegare il fenomeno della definizione di un piano d'azione, ovvero come e quando la persona sceglie di agire quando si pone degli obbiettivi.

Con questo concetto di strategia si mettono in luce le due tipologie più diffuse che le persone usano per definire un piano d'azione che sono:

- creare un piano d'azione basandolo sulla programmazione degli eventi;

- creare un piano d'azione basandolo sulla schematizzazione degli eventi.

Per schematizzazione si intende basarsi più che su un'analisi esterna della realtà su tutto ciò che la persona crede, sulle proprie convinzioni e regole di controllo, la persona è tendente alla chiusura e pensa di poter agire senza imprevisti né errori grazie alle sue illusioni certe del controllo.

Questo la porterà a non considerare nessun fallimento, nessun errore o possibili modifiche da fare nel corso dell'opera, ma sopratutto non considererà le variabili esterne e mutevoli presenti nella realtà finendo con il creare un piano d'azione che non è pronto a reagire a nulla che è diverso da ciò che si aspetta la persona e al primo errore non potrà più essere portato avanti.

Nello schema non sono contemplate e accettate errori o cambiamenti  portando ad un fallimento inevitabile nella maggior parte dei casi.

Mentre con il programmare si rimanda ad una visione dinamica, alla creazione di un piano d'azione che contempli l'accettazione degli errori e dei fallimenti momentanei, si basi su una attitudine interna ma sopratutto ad un'analisi costante della realtà per conoscere le variabili e conoscerne nel tempo ogni cambiamento, per poter apportare piccole modifiche in corso d'opera, rispondendo ad ogni evenzienza in modo efficace.


Questo ci porta a comprendere come strategie basate sugli schemi tendino inevitabilmente al fallimento, cosa diversa per chi invece tende a fare un uso della programmazione nelle proprie strategie.

 

A creare confusione su questo argomento ci sono però i "stratagemmi" termine che viene accostato continuamente al concetto di strategia, per lo più come sinonimo di "trucco/segreto" ovvero quelle cose da usare nelle strategie per assicurarsi il successo.

In realtà stratagemma è un concetto che deriva sempre dal campo militare, definito per comodità dato che essendo nella guerra l'obbiettivo sempre fisso ovvero "vincere" è stata una logica conseguenza quella di selezionare le strategie più efficaci, farle diventare standard e chiamarli stratagemmi.

Questi si basano sui metodi più efficienti per vincere, ovvero portare il nemico in errore, tramite la creazione di inganni ed illusione e sfruttando tali errori arrivare nel modo più rapido e meno dispendioso possibile alla vittoria.

Il problema è che stratagemma esiste come fenomeno solo quando la strategia ha come obbiettivo la vincita di un nemico, ma quando gli obbiettivi sono diversi e ricadono nella collaborazione o in altri campi esistenziali questi stratagemmi vengono meno dato, perdono la loro efficacia quando non c'è più nessuno da sconfiggere o vincere, ma ci sono obbiettivi diversi.

Alcune correnti psicoterapeutiche li hanno ripresi vedendo il disturbo come "un nemico da combattere" in realtà essendo il nemico dentro di sé, essendo la personalità stessa ad essere nemica della persona, tutto questo si trasforma concretamente in un modo per ingannare e vincere le parti della propria personalità disfunzionali, ribaltando quella situazione di disturbo causata dal fatto che queste componenti stavano "vincendo sulla personalità stessa della persona"; la persona contro se stessa dove se vince la parte funzionale si elimina il disturbo se vince la parte disfunzionale il disturbo ritorna e si alimenta.

Quindi stratagemmi psicoterapeutici hanno un senso solo se si vedono queste componenti come un nemico da ingannare e in pratica la persona finisce per autoingannarsi in maniera funzionale, per questo molti di questi metodi vengono chiamati paradossali, in realtà il termine più adatto sarebbe autoinganno senza accorgersene perché indotto dal terapeuta.

Questo non toglie che esistano correnti terapeutiche che usano strategie diverse che non contemplano la visione di nemici e quindi il bisogno di menzogne e stratagemmi.

Compreso cosa sono i stratagemmi possiamo affermare che la strategia da preferire è quella basata sulla programmazione ovvero, una volta posto un obbiettivo ciò che conviene fare è stilare un piano d'azione che si basi sul programmare la realtà, considerando gli eventi probabilistici, i possibili errori ed i cambiamenti e che non si possiedono credenze o regole per poter controllare gli eventi.

L'AB da alla strategia un ruolo esistenziale più ampio, che consideri la definizione dei piani d'azioni che le persone creano quando si pongono un obbiettivo.

Ogni strategia se analizzata ha una data efficacia ed efficienza e crescita personale significa anche fare in modo che con il passare del tempo la persona sia sempre più efficace e più efficiente.

Un esempio di strategia potrebbe essere quello della simpatia quando la persona si pone come obbiettivo quello di conoscere nuove persone.

Pensate ad una persona che definisce una strategia basandosi costruendo uno schema, non rendondosi conto di come essere simpatici richieda la costruzione di un piano d'azione fatto su misura, di analizzare la persona, di conoscere le variabili del contesto, di porre attenzione a eventuali cambiamenti, dimostrando la necessità di programmare considerando l'ambiente esterno; in casi come questi si assiste ad un vero e proprio paradosso dove si parte con le intenzioni di essere simpatici ma a causa di questi schemi fallimentari si finisce per apparire antipatici, basandosi sull'esiste di regole rigide come "ma io faccio questa battuta quindi devo risultare simpatico" oppure "io ho portato un regalo quindi mi dovranno considerare simpatico" o ancora "io sono una brava persona quindi mi basterà fare la brava persona per risultare simpatici".

Per essere efficaci e efficienti nella realtà è necessario da una parte programmare un piano d'azione quindi creare una strategia dall'altra avere sviluppato attitudini riguardanti quelle azioni, in alcuni casi non è solo questione di scelta ma è necessario sapere anche come agire.

Questo dimostra perché molte persone siano continuamente inefficaci nella realtà perché invece di puntare alla costruzioni di strategie efficaci e migliorarle con l'aggiunta di uno sviluppo di attutidini, siano bloccate in una dimensione di schemi ereditati e conservati nella loro chiusura mentale che li porterà puntualmente al fallimento e continueranno così all'infinito senza mai uscire da questa percezione distorta non rendendosi conto della necessità di passare a piani d'azione programmati.

 

Quanto meno la persona tende alla programmazione del piano d'azione quanto più è probabile che questa persona sia ricca di illusioni sul controllo, queste spiegherebbero sia perché la persona non si ponga mai il dubbio "ma non è che forse mi manca qualcosa" dato che appunto ha queste credenze che secondo loro dovrebbero spiegare tutto, sia perché nonostante il fallimento continuino a seguire la strada dello schema, per loro la responsabilità del fallimento è da attribuirsi al caso, a Dio, alla sfortuna, a qualcuno che porta il malocchio perché loro hanno la verità e il controllo quindi non possono aver sbagliato.

 

Come fare a rendersi conto se le proprie strategie sono fondante su schemi o programmi? Oltre il test già proposto si possono fare altri test come:

- le azioni vengono base su regole fisse o su attitudini? E' molto probabile che nel caso la persona si basi su regole, trucchetti, segreti stia agendo sulle delle illusioni del controllo, cosa che spinge la persona a fare degli schemi, che senso ha aspettarsi un imprevisto se la persona crede di sapere cosa accadrà con certezza quando farà determinate azioni?

ultima modifica il: 27-06-2018 - 21:25:22
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