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- Crescere -
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"una persona cresce quando ha l'umiltà di essere un allievo e la fortuna di incontrare un maestro"

Cos'è la crescita? Cosa si intende per crescere? 

La crescita è un concetto famigliare a tutti noi, la osserviamo ovunque intorno a noi, la frutta che cresce, le piante crescono, le persone che crescono, tutto ciò che è vivente cresce a livello biologico.

Questo termine è fondamentale perché descrive anche la crescita da un punto di vista persona/esistenziale, la crescita di una persona, la sua coscienza, la sua esperienza e in definitiva la sua personalità.

Quando veniamo al mondo siamo poco più di una tabula rasa, la cultura che abbiamo intorno forma gran parte delle nostre caratteristiche di personalità, ci fornisce strumenti sul come affrontare il mondo, ci fornisce delle spiegazioni, ci plasma.

Chi si interessa alla crescita personale lo fa perché si rende conto di tre cose:

- non è detto che la cultura e/o le persone che abbiamo avuto intorno a noi durante la nostra crescita, a casa e a scuola, ci abbiamo formato su tutto;

- non è detto che tutto ciò che ci hanno trasmesso sia valido o efficace/funzionale per noi, statisticamente parlando è praticamente certo che ci sia qualcosa da migliorare;

- lo stesso discorso vale anche per tutta quella crescita che il soggetto ha fatto da sé, per esperienza, non sempre qualcosa di sbagliato ci viene detto dall'esterno a volte siamo noi stessi a crearci delle credenze disfunzionali.

Quello che oggi chiamiamo crescita personale altro non è che l'interesse da parte di numerose persone verso il loro miglioramento, persone che si sono rese conto che, anche se non sanno esattamente cosa, hanno numerose lacune o distorsioni che impattano negativamente sulla loro esistenza.

Per poter interessarsi alla crescita personale è necessario che la persona non abbia credenze limitanti come quelle sull'innatismo o il fatalismo, pensando che ciò che è lo è per genetica o destino, per rendersi conto della convenienza della crescita personale è necessario comprendere quanto la nostra personalità sia stata plasmata dagli eventi esterni e per questo anche modificata. 

Questo spiegherebbe perché alla crescita personale vi si interessino solo persone adulte, che hanno avuto il tempo di rendersi conto di ciò che sono, di come funziona il mondo e di quanti errori vi siano nella loro personalità, cosa che un ragazzo fatica a capire.

 

Ricapitolando la crescita personale ha tre capisaldi:

- ogni abilità può essere sviluppata, ma questa non crescerà da sé;

- ogni caratteristica di personalità è tale per il percorso del soggetto, sia che sia stato educato da qualcuno o che sia nato per elaborazione spontanea da parte del soggetto delle esperienze fatte;

- esistono delle componenti inconsce innate ma queste inevitabilmente si intersecano con uno sviluppo relativistico della personalità, non esiste nulla in un uomo adulto che sia solo innato, ma al tempo stesso non può essere ignorata questa componente.

 

Nel secondo caposaldo, a prescindere che ne siamo consci o meno e che lo accettiamo o meno la nostra personalità si sviluppa prevalentemente in base base all'esperienza e a gli educatori/formatori con cui abbiamo avuto a che fare, persone che in qualche modo tentavano di trasmetterci qualcosa. 

Se fossimo nati in un posto diverso e in un tempo diverso saremmo state persone diverse. Tutta questa casualità spiega l'imperfezione e i problemi di personalità, specialmente quando mancano le basi per poter avere uno sviluppo non distorto e non patologico della personalità.

La crescita ha una doppia utilità, da una parte ci aiuta a capire qual è stato il percorso che il soggetto ha avuto e che l'ha portato ad avere quella personalità, dall'altra definisce quel percorso che il soggetto ha di fronte, che alcuni prendono in mano in modo intenzionale per migliorare la loro personalità.

La crescita come va intesa quindi? Con due fasi:

- la prima, che si definisce casuale, nessun essere umano nasce con la consapevolezza e l'autocoscienza di ciò che fa, parte della sua vita scorre in modo conseguenziale al dove è nato, figlio di chi, etc...;

- la seconda, che si definisce responsabile, ed inizia nel momento in cui la persona per la prima volta realizza che ciò che è stato frutto di una serie di cose che non poteva scegliere, sviluppa un'autocoscienza tale da capire chi è, che ruolo ha fare esperienze, cosa lo ha portato fino a quel punto e cosa fare per arrivare ad altri. Da questo punto in poi, ogni direzione presa è da considerarsi come una responsabilità del soggetto, anche se alcuni non sviluppano una personalità tale da comprendere a pieno e senza distorsioni la loro stessa responsabilità, continuando a pensare che non possno fare più niente, che tutto dipenda dal destino, etc... Ci sono soggetti che sfruttano questa presa di coscienza per rivoluzionare la loro vita o migliorarla e altri invece che non sono in grado di farlo.

 

 

Chi sceglie di rivoluzionare la propria esistenza, prendendo in mano la propria crescita personale lo può fare in diversi modi, solitamente quello più diffuso è quello della lettura.

Le persone iniziano a leggere una serie di libri, per lo più inerenti all'argomento crescita personale, spaziando fra psicologia e filosofia ma senza avere una strada definita.

La strada che si propone qui è invece differente, una strada meno casuale e dettata da delle "scale" da seguire, dei passi da salire uno alla volta e in uno specifico ordine.

 

Prima di iniziare con la scaletta è necessario fare una premessa, tutto questo percorso è possibile solo se il soggetto in qualche modo è in grado di percepire e credere che questo percorso lo porterà ad essere migliore e di conseguenza ad avere tutti i vantaggi collegati a questo stato. Questo punto è fondamentale perché solo se il soggetto desidera essere migliore troverà la motivazione di investire in questo percorso, se il soggetto pensa che questo stato alla fine non gli serva o se pensa che ciò che vuole essere non sia collegato alla crescita personale non troverà mai la forza e la voglia di fare tutto questo percorso. 

Chiediti se vuoi essere una persona migliore, chiediti perché vuoi essere una persona migliore, cosa vuoi ottenere dalla versione migliore di te stessa, poi visualizza questo stato e tienilo a mente, ricordando e credendo che quello stato arriverà alla fine di un percorso a lungo termine, in cui giorno dopo giorno si cambierà e migliorerà un piccolo pezzo di sé, un pezzo di un qualcosa di grande e complesso chiamato personalità.

 

 

Questa scala è fatta da dodici passi, ognuno di questi sintetizzato brevemente ma che in realtà apre la strada a tanti percorsi da fare, a letture dedicate e tempo da sprendere: 

 aggiungere sviluppo di intelligenza emotiva e comprensione di base del cervello, funzioni esecutive, temperanza, pazienza e resilienza

  1.  il primo punto è sul dualismo impulsività/riflessività, detti anche pensieri veloci e pensieri lenti. Il primo passo è rendersi conto che nella nostra mente abbiamo due modi diversi di funzionamento, uno veloce, superficiale, approssimativo che spinge per avere conclusioni rapide e uno dove il pensiero più lento, riflessivo, meno superficiale e più approfondito. Entrambi questi pensieri sono passabili di errore, ma nel pensiero riflessivo l'errore è meno probabile quanto più la persona è interessata e attenta a notare gli errori per correggersi per e nel tempo. Il primo passo è quello di rendersi conto che per vivere e crescere il sitema veloce è da abbandonare, da scartare e usare il meno possibile. Prima di iniziare qualsiasi percorso vanno fatti i conti con se stessi e accettare il fatto che si è stati dei "pessimi pensatori" ogni volta che si è vissuto "pensando velocemente". Questo vuol dire che prima di poter crescere va accettato il fatto che siamo noi ad essere il nostro principale nemico e ostacolo se continuamo a pensare in modo rapido e superficiale. Va quindi posto un freno momentaneo per cui la persona è come se dicesse a se stessa "ogni volta che avrò pensieri automatici e veloci, ogni volta che avrò conclusioni rapide, che userò tutti i miei prodotti e schemi mentali, darò per scontato che questi siano errati, mi sforzerò di riconsiderare tutto e pensare più lentamente, di vedere se ci sono possibili errori nel mio modo di vedere il mondo". Da qui inizia un mondo che non si limita a pensiero riflessivo ma anche a divenire più intelligenti. Per estensione questo punto va inteso anche come il conoscere e comprendere il concetto di intelligenza. Lettura consigliata razionalità;
  2.  il secondo passo è la comprensione del concetto di coscienza relativa e del punto di sonder, la comprensione della motivazione, della percezione e dello stile cognitivo. Cancellate qualsiasi visione abbiate del mondo e accettate il fatto che ogni essere vivente, umano in primis, agisce per delle motivazioni, le quali a loro volta sono basate sulle emozioni che a loro volta sono basate su esperienze e credenze. Questo vuol dire che ogni azione va vista in un'ottica di obbiettivo, ogni volta che una persona agisce lo sta facendo perché ci sono delle motivazioni che la stanno spingendo. La motivazione però non esiste da sé, per comprendere gli altri non basta guardarli, se li guardiamo vediamo il loro obiettivo ma è utile anche riuscire a mentalizzare il punto di vista dell'altro, capire quali sono i loro pensieri oltre che le loro emozioni e obiettivi. Rendersi conto che se stanno agendo in quel modo, se provano quelle emozioni è anche perché pensano delle cose, un punto di vista che appartiene solo a loro. Ogni persona ha un suo modo unico di vedere le cose e in accordo con il punto precedente, quello dei pensieri lenti, noi non abbiamo modo di conoscerlo se non indagando, chiedendo, chiedersi all'altro di farci vedere come pensa, illudersi di capirlo al volo è per l'appunto solo un'illusione. Motivazione e mentalizzazione sono il punto di partenza per comprendere se stessi e gli altri, per conoscere e comprendere le persone nella loro diversità. Una delle cose che scopriremo è che tante persone sono intrappolate nei loro errori, nel loro pensiero veloce, la maggior parte delle persone che incontremo avrà "difetti e problematiche" e più cresceremo più lo noteremo. Lettura consigliata mentalizzazione e egocentrismo;
  3.  il terzo è rompere le proprie convinzioni e sviluppare una mentalità scientifica, in base al primo punto scopriamo che tutto quello che abbiamo pensato del mondo, che abbiamo sviluppato con anni di pensieri tendenzialmente distorti sarà errato. Se la nostra vita va in un dato modo è perché crediamo in delle cose, nel dubbio, specialmente se si è all'inizio conviene buttare tutto giù e ripartire. Prima di buttare tutto giù è necessario sviluppare lo strumento che si userà per ricostruire tutto ed è il metodo scientifico. Il soggetto sviluppa una visione scettica e comprende la differenza fra ipotesi, tesi e teoria, comprende la necessità di mettere ogni cosa in discussione e di partire ogni volta dall'ipotesi e poi progredire solo in base a risultati che si ottengono, facendo esperimenti sia che dimostrano ma anche che falsificano, senza mai cadere nell'illusione che se una cosa è dimostrata allora è vera ma propendendo verso teorie più o meno valide, in base all'esisto delle dimostrazioni. In questo punto avviene anche la decostruzione, cioè il soggetto man mano che verranno in mente credenze già acquisite iniziera a riconsiderarle sotto un punto di vista scientifico, specialmente quelle proveniente dalla sua cultura. Tutto quello che viene detto da altri, viene dato per scontato o normale, tutto quello che si crede viene macinato sotto una nuova visione scettica della realtà dove andrà avanti solo ciò che funziona, solo ciò che viene dimostrato. Lettura consigliata scienza;
  4.  il quarto passo è l'individuazione , crescere vuole dire conoscersi, scoprire chi si è. Capire i propri gusti, le proprie credenze, conoscere le proprie emozioni, guardarsi dentro e vedere come si è, come si reagisce come se si fosse delle cavie da laboratorio da studiare. In questa fase c'è il soggetto che distingue la sua unicità da quella degli altri. Capire quando le altre persone vogliono imporsi su di lui e sopratutto che non c'è nulla di universale. Lettura consigliata individuazione;
  5.  il quinto passo è quello dell'agenticità e della potenzialità, il soggetto si rende conto del fatto che è lui con le sue azioni che può cambiare le cose, può esercitare un cambiamento significativo nella realtà che lo circonda e ciò gli dà modo di raggiungere i suoi obbiettivi. Prende atto che parte della sua esistenza è stata determinata da fattori irregolabili come dove si è nati, i propri genitori ma anche che si possono cambiare e migliorare tante cose, c'è un momento di responsabilità dove si prendono tutte le coresponsabilità di tutto ciò che gli succede, complice anche una nuova visione delle cose che non gli dà più modo facilmente di vedere le cose in modo distorto a favore proprio. l soggetto si rende conto che il suo stato attuale non è eterno, è un qualcosa su cui si può lavorare, migliorare. Tutto questo diventa fondamentale perché il soggetto si rende conto che è lui e solo lui l'agente del cambiamento che lo porterà alla vita che desidera. All'atto pratico si acquisisce questo punto quando si smette di dare la colpa agli altri e in ogni caso ci si rende conto della propria responsabilità o parte di responsabilità, iniziando un processo di cambiamento della realtà. Si legga agenticità per approfondimenti;
  6. il sesto passo è quello della prospettiva di sé, costruire se stessi e la realtà che desideriamo. All'atto pratico questo punto si definisce come l'acquisizione di un'autostima dinamica, dell'ottimismo e della pazienza. Nel punto precedente il soggetto ha capito che può essere l'agente del cambiamento, ma per cambiare le cose sono necessarie risorse e capacità che al momento potrebbero essere sconosciute o conosciute ma ritenute insufficienti. A prescindere la situazione è migliorabile specialmente nel lungo periodo. Si legga ottimismo e autostima per approfondimenti, quest'ultima da sempre fraintesa, diventa invece un concetto chiaro, qualcosa che si costruisce costruendo reali abilità ed essendo conscio delle stesse, abbandonando il concetto illusorio che vede l'autostima come un semplice e banale credere in se stessi. Lettura consigliata autostima; 
  7. Il settimo passo è quello della temperanza, resistenza alle emozioni che spingono a fare o a non fare, effettivi inibitori, effetti depressivi, effetti eccitatori, tutti comportamenti deleteri che il soggetto contiene e previene con l'uso della coscienza, con le parole;
  8. l'ottavo passo è la resilienza, concettualmente simile alla temperanza ma che invece di difendere il soggetto da comportamenti deleteri, da singole azioni disfunzionali, serve a proteggere gli obiettivi, gli investimenti, il percorso di vita del soggetto, senza che  il soggetto si spezzi o per qualche sorta di autoinganno abbandoni percorsi, li cambi;
  9. Il nono passo è stabilità, capire l'importanza degli obiettivi e anche di conservarli. La prospettiva diventa qualcosa di impartante, per non sprecare energie, per avere una visione chiara del futuro. Essere stabili è fondamentale per costruire qualcosa, dare quindi un'importanza grande alla scelta dell'obiettivo e alla conservazione, capendo momenti di instabilità, trovarne le cause cercando di risolverle il prima possibile;
  10. il decimo passo è il concetto di nicchia, fregandosene di tutte quelle persone che potrebbero giudicarci negativamente, disapprovarci. Non piaceremmo mai a tutti, non comanda la maggioranza, non ha ragione la maggioranza. Questo è uno dei pochi casi in cui comandano le piccole minoranze perché per vivere una vita felice e appagante sono necessarie poche persone. Quello che faremmo deve essere rivolto a piccole nicchie ed è in quelle nicchie che deve funzionare, quando vendi un servizio non lo vendi a tutti lo vendi a quelli che sono interessati, per fidanzarti devi piacere ad una persona su 8 miliardi, non a tutti, per avere un amico non devi essere simpatico a tutti ma ad uno su 8 miliardi. In sintesi, sii te stesso, non avere paura delle reazioni negative, ci saranno, più ti apri più avrai persone che ti disapproveranno o a cui non piacerai, ma cosa ancora più importante ci saranno reazioni positive per come sei. Un errore comune in questo campo è di chiedere pareri su qualcosa di specifico a persone al di fuori della nicchia, cadendo in errori, scoraggiandosi. Se vi rivolgete a qualcuno in particolare dovete ascoltare i loro feedback e nient'altro.
  11. l'undicesimo passo è quello dell'equilibrio. Questo passo è fondamentale perché racchiude tutti i dieci punti precedenti contemporaneamente, la vita che funziona, senza eccessi. Che significa? Che i punti precedenti ci porteranno a dei risultati, ma questi risultati andranno poi organizzati temporalmente senza lasciare che scattino dinamiche di dipendenza, il tutto è finalizzato a riempire la giornata con alternative, in modo che il tutto funzioni e vada avanti come da programma.
  12. azione e serendipità. Il percorso di crescita si conclude con i fatti, ma è necessario aggiungere al concetto di agire anche quello di serendipità. Con questo concetto si definisce il fatto che la vita non è controllabile/regolabile al 100%, quando noi pianifichiamo di raggiungere un obiettivi, quando pianifichiamo parte della nostra vita facciamo i conti con il fatto che ci accadranno cose che non sono necessariamente problemi, ma anche eventi casuali positivi, fortunati, conoscenze. Comprendere questo fenomeno, ma sopratutto accettarlo, significa integrare queste scoperte positive nel proprio percorso, arricchendo la propria vita con esse. In alcuni casi gli eventi potrebbero essere così fortuitamente positivi da impattare più del piano stesso. Questi eventi non sono da vedere come pura fortuna, ma come eventi collegati al nostro agire, una sorta di "fortuna meritata", come dicevano gli antichi la fortuna aiuta gli audaci, ma in questo sito sarebbe più corretto dire la fortuna aiuta gli efficaci.

 

Si è pronti a questo punto per la vita, autodeterminandola, saremo noi a questo punto a vivere una vita che ci rispecchia, una vita autentica.

Un soggetto pienamente maturo, che rispecchia questi punti, è pronto per avere una vita al top, ci vorrà tempo ma ogni passo lo porterà a vivere.

Ognuno di questi passi può essere approfondito in articoli specifici distribuiti in questo sito, sarà sufficiente cliccare sulla parola per entrare direttamente nell'articolo. Questi passi non vanno visti come qualcosa di "autoconclusivo" ovvero non è sufficiente leggere qualcosa e per magia si cambia, queste letture sono dei punti di partenza per capire, l'obiettivo è quello di sviscerare quanto più possibili questi argomenti per farli propri, per applicarli alla propria esistenza e attuare un cambiamento.

 

Mentre i primi otto passi sono da superare una sola volta nella vita, o comunque una volta completati ci si ritornerà su sporadicamente quando necessario, il nono e il decimo sono invece la vita stessa, il continuo dell'azione che abbiamo ogni giorno da vivere. I primi otto ci preparano a vivere e gli ultimi due descrivono quello che faremo per gran parte della nostra esistenza. Il nono passo è intoltre simbolico perché ci ricorda che non c'è nessun traguardo da raggiungere, la vita continua ad essere un viaggio anche con le sue difficoltà che però saranno superate volta per volta.

Questa è la scala della vita, ma che si può definire anche scala del campione, perché una volta che si possiedono queste caratteristiche non c'è nulla che vi possa fermare, avrete tutti gli strumenti per comprendere il mondo, per raggiungere ogni cosa e fare si che "il mondo sia vostro".

Questi sono i punti principali e fondamentali che fanno di una persona un soggetto esistenzialmente funzionale, una sorta di saggezza minima per poter vivere. La saggezza verrà con il tempo, con la comprensione della realtà, con il miglioramento e l'affinamento ulteriore ma questi dieci punti sono il punto di partenza minimo che ogni persona dovrebbe avere. 

 

Vediamo ora gli errori che si commettono, specialmente per le persone che potrebbero essere già avanti con gli anni, ne sono prevalentemente quattro:

- il primo è l'agitazione, come già accennato nel corso di questo articolo è necessaria la calma, il primo punto stesso di questo percorso punta a sviluppare un modo di pensare calmo. Immaginate che questo percorso sia un investimento finanziario sul lungo periodo, non c'è la minima possibilità che funzioni nel breve, partite con il presupposto di godervi il viaggio non che di arrivare il prima possibile al traguardo;

- il secondo è la rabbia, accettate immediatamente il fatto di essere difettosi, di aver avuto un percorso educativo fallimentare, per il semplice fatto che è stato così per tutti. Nessuno, tranne rarissime eccezioni, ha avuto educatori che abbiano capito l'esistenza o che abbiano strumenti cognitivi e di insegnamento come questo articolo, ogni persona in modo diversi è stata esposta ad un fallimento educativo e ogni persona ha il suo percorso da fare. Accettare questo fatto è fondamentale per farsi questo percorso in autonomia senza conservare rabbia verso il mondo, la realtà o i propri genitori. Concentrarsi sulla propria agenticità e il proprio futuro è la scelta migliore;

 

- il terzo è la sensibilità al giudizio e la paura di mostrarsi al mondo esterno, il soggetto potrebbe aver paura di mostrarsi in questo suo percorso o vulnerabilità limitando così il suo investimento alla crescita personale. Aver paura di mostrarsi per ciò che è, di mostrare il suo ritardo, di mostrare ciò che ancora non ha imparato, etc..;

- la quarta è di pensare che sia tutta una questione di pratica, come si vedrà leggendo ogni articolo dedicato c'è un modo da studiare e da capire prima di poterlo praticare, prendiamo ad esempio il primo punto, esistono centinaia di errori deduttivi, il soggetto ha migliaia di credenze distorte, non è con la pratica e basta che tutto questo per magia svanirà, ma solo studiando le fallacie si può piano piano imparare a riconsocerle e non commetterle più, non tutto può essere risolto solo di pratica e anche se fosse possibile non basterebbe una vita per farlo, con i libri, con lo studio, riusciamo a fare in breve tempo ciò che ad altre persone è costato la vita intera o anni e anni di tempo.

 

 

Questo percorso di crescita ha una fine? Tecnicamente no ma praticamente si, arrivati ad un certo punto il soggetto si ritroverà solo con cose da costruire e una volta costruite avrà quasi solo che da goderne, il grosso si fa all'inizio, nei primi anni ma non dura allo stesso modo per tutta la vita.

C'è un punto di svolta, se così si può dire, dove la crescita personale inizia a dare i suoi frutti, si inizia a vivere in un'esistenza ricca di benessere e i risultati successivi saranno più marginali rispetto a quelli avuti all'inizio, quando ad esempio si era ancora infelici.

 

 

 

Come si cresce all'atto pratico?

Si cresce prendendosi del tempo ogni giorno per crescere, che sia un'ora, mezz'ora, dieci minuti o ore, non fa differenza. La chiave è la costanza, sviluppare un'abitudine con la quale passo dopo passo si lavorerà costantemente su di sé per migliorarsi partendo da semplici letture per passare poi all'azione. Leggere non è sufficiente, ciò che si legge in qualche modo va trasformato in un atto pratico, va fatto proprio. Questo cosa vuol dire? Che quando leggete qualcosa è necessario che teniate costantemente a mente ciò che voi fate o pensate e di conseguenza programmare di inserire tutto ciò che leggete come un esperimento da provare, questo concetto è fondamentale perché senza l'azione non ci può essere una crescita, non solo, il fatto stesso che c'è un'azione indica che in qualche modo la lettura è stata sufficientemente chiara e approfondita da poter essere tradotta in un'azione da fare.

Questo articolo è un esempio di come si possa partire senza andare a caso, usando un metodo proposto.

La crescita personale si può seguire prevalentemente in due modi:

- divorando casualmente libri su libri, dai quali acquisire formazione per conoscersi e vivere meglio;

- seguendo strade proposte da chi tratta e vive già la crescita persona, come la scala proposta in questo sito o altre strade proposte da altri nel settore.

Le strade possono avere un'efficienza diversa, alcune ci fanno arrivare prima e altre dopo, ma alla fine ciò che conta è ritagliarsi quello spazio di tempo da dedicare a sé, la crescita personale è prevalentemente ritagliarsi del tempo per fare questo percorso, il resto verrà con il tempo. Non importa quando si arriva, l'importante è arrivarci.

Ma esattamente il materiale di crescita personale cos'è? Sono tutti quei libri, scientifici o meno, che trattano ambiti esistenziali, tra i quali troviamo anche best seller come "come trattare gli altri e farseli amici" o "il potere delle abitudini". La crescita personale è in tutti quei libri o corsi che cercano di insegnarti come vivere al meglio, come sei fatto o come fare le cose.

Tenete a mente che parte della crescita personale proviene dalla psicologia stessa, la scienza per eccellenza che cerca di dirci come funzionamo, applicando questa conoscenza possiamo vivere meglio.

 

Come vivere questo percorso di crescita personale? Non prendete quello che leggete per oro colato, specialmente se ciò che leggete è solo un'opinione dello scrittore priva di esperimenti solidi dietro. Leggendo troverete tanto materiale ma è necessario saper distinguere e riconoscere fra congetture, ipotesi, tesi stiracchiate, difficilmente in amibito esistenziale troverete teorie solide, quindi ciò che va fatto è prendere tutto con scetticismo e sperimentarlo su di sé per vedere se può essere utile. A volte la crescita personale si trasforma nel provare e riprovare tecniche proposte da altri, per vedere se funzionano su noi stessi. 

Ciò a cui è necessario aspirare è l' "esperienza culminante".

Con questa terminologia si rende chiaro il concetto già espresso nel paragrafo precedente, cioè di trasformare la lettura in un'azione. Tutto questo porterà il soggetto a vivere una nuova esperienza, che se positiva, gli farà capire e radicare quanto ciò che ha appreso è utile. 

Nell'esperienza culminante il soggetto sperimenta e fissa il nuovo strumento, la nuova visione delle cose nella sua esistenza, come se fosse una prima volta, un'esperienza positiva da vivere, che segna un'ulteriore passo in avanti nella sua crescita personale. 

Ad esempio una persona potrebbe per la prima volta rendersi conto che pensa senza sforzo alcun in modo più lento, per la prima volta si rende conto che sta pensando in modo migliore, abbandonando il suo modo vecchio di pensare e approcciarsi alla realtà, questa sua nuova esperienza viene definita esperienza culminante, perché culmina un lavoro svolto efficacemente sul soggetto, un'esperienza che gli dimostra che il passo è stato completato e ora può andare oltre.  

Questo ci suggerisce che prima di passare al passo successivo è necessario prima vivere l'esperienza culminante per poter dimostrare a se stessi di essere cambiati, per sentirlo dentro.

Le fasi della crescita non sono necessariamente in questo ordine, questo ordine è il migliore da un punto di vista dell'efficienza, ma si possono seguire altre strande meno efficienti.

Cosa succede nel momento in cui una persona cresce a avanza in questa scaletta formativa? Succede che la persona aumenta il suo potenziale, sarà in grado di vivere meglio e affrontare cose che prima non poteva affrontare, in grado di superare sfide e problemi che la sua vecchia personalità non era in grado di superare, fenomeno che in inglese viene definito empowerment.


Crescita e trascendenza

In questo articolo, così come nel sito, si promuove la crescita di una persona che arriva ad un certo punto diventa una vera e propria trascendenza, cioè la persona si trasforma in qualcosa di diverso. Questa trasformazione viene definita per l'appunto trascendenza, si legga il relativo articolo per approfondire.

 

APPUNTI:

 - crescere in modo genuino

"mancanza di un importante passaggio
La mia questione di oggi, che molte volte, mi sento sulla pelle:
si può diventare uomini ( nel mio caso donna ovviamente ) senza aver passato la fase dell'adolescenza, a livello di esperienze e di formazione? Sarò una bambina cresciuta per sempre? Davvero mi sento di andare avanti gattonando quasi, a tentoni, non con passo sicuro. Faccio fatica."

La risposta è si, se si colmano tali passaggi. 

Lo yes man, fondamentale per l'individuazione, una fase fondamentale per fare esperienza ma a cui dare una fine il prima possibile. in questa fase dicendo si a tutto si può fare esperienza per comprendere cosa piace. Una fase a cui si può dare il via dopo aver fatto i passaggi fondamentali.

 

Cosa trasmettere a un figlio? Come comportarsi con la crescita di un figlio? 

Il problema della crescita e dell'educazione.

Non trasmettere alcun valore ma fare in modo che il soggetto sappia trovare i suoi valori e viversi un'esistenza autentica.

 

 

ultima modifica il: 23-05-2021 - 12:31:59
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