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- Codifica -
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Cos'è la codifica?

 

Questo termine sebbene non venga usato nel linguaggio comune è fondamentale per comprendere il concetto di memoria.

La codifica gioca infatti un ruolo cruciale nel ricordare le cose, spiegando ad esempio perché diversi studenti fatichino a memorizzare ciò che studiano.

La codifica è la prima tappa del processo che costruisce un ricordo a lungo termine, processo che potremmo definire come organizzativo.

 

La codifica è la prima tappa e probabilmente la più importante, si basa sul creare dei collegamenti prevalentemente semantici e per questo è necessario che ciò che stiamo tentando di mermorizzare abbia per noi un significato, che le parole che stiamo usando abbiano un significato chiaro e univoco.

 

Un'esempio banale, noi ricordiamo il concetto di cane, non viviamo il cane come una semplice parola ma sappiamo come è fatto un cane, conosciamo le caratteristiche di cui è composto come coda+4 zampe+muso+collare+pelo etc...

Il concetto di cane è frammentato in singolo informazioni collegate, ogni frammento si collega all'altro, ne rafforza il significato, crea una struttura nella nostra mente, questa è la codifica di cane nella nostra mente conscia. 

Ma la struttura può essere estesa non solo alle componenti ma anche alle similutidini e ai contrasti, ad esempio nella codifica di cane possiamo trovare elementi come "il cane a differenza del gatto è più affettuoso", questo elemento struttura ancora di più la codifica.

Oppure trovare elementi di similitudine come il cane mi ricorda mio fratello, entrambi sono persone su cui puoi contare in modo assoluto e di cui puoi fidarti. 

Ricapitolando la codifica è una struttura basata su tre tipologie di collegamenti:

- nozioni che compongono il significato, l'elenco di caratteristiche che conosciamo. Qui c'è il perché, cosa fare, cosa può fare, come, dove, quando, etc... questa struttura può essere virtualmente infinita;

- elementi di contrasto, collegare ciò che stiamo studiando con ciò che già abbiamo appreso notando le differenze

- elementi di similutidine, collegare ciò che stiamo studiando con ciò che già abbiamo appreso notando le similutidiniqualcosa venga appresa è necessaria già conoscerla.

 

Più collegamenti facciamo più si parla di codifica profonda e ciò aumenta la possibilità di ricordare. 

Una cosa fondamentale è che le nozioni per essere apprese necessitano di essere possedute, nel senso che se stiamo imparando qualcosa e di ciò che abbiamo letto non capiamo metà delle parole, non riusciremo mai a codificare ciò che stiamo studiando mancando il collegamento con strutture necessarie.

Se la struttura è chiara è necessario che siano altrettanto chiare due cose: 

- la codifica necessita di concetti e nozioni comprensibili dal soggetto, che hanno un senso, che ne possiede le basi per dargli un significato, come se la nuova codifica in qualche modo si collegasse ad una gigantesca struttura codificata che vive nella nostra mente;

- la codifica va vista come una torre che cresce e che virtualmente può crescere all'infinito ma solo se vi sono le basi. Ad esempio per capire a pieno la fisica è neessario che si posseggano le basi come sostanze, molecole, atomi, neutroni, elettroni, quark etc.  oppure si pensi al computer, processore, hard disk, transistor. Ogni termine che stiamo leggendo e che non conosciamo ci apre un mondo di lavoro da fare su basi che non abbiamo ancora appreso e senza le quali non potremmo fare alcuna codifica.

 

Quindi il metodo di codifica implica che non si acquisiscano termini alieni o privi di significato e che si posseggano le basi, dopo di chè è tutta una struttura che si viene a creare dove più collegamenti si fanno più il ricordo sarà codificato in profondità e quindi duraturo.

Detto in altri termini la codifica ci dice che quanti più collegamenti facciamo quanto più è alta la probabilità di ricordarlo.

Si va a creare una struttuta organizzata, un po' come una ragnatela multidimensionale, e così come il ragno la usa per muoversi nello spazio la nostra coscienza la usa per rievocare una informazione dietro l'altra, ci spostiamo in questa ragnatela che noi stessi produciamo.

Pensateci, ogni volta che tentate di ricordare qualcosa cosa fate? Andate avanti a ritroso per questi collegamenti, passando da un frammento di informazione ad un'altra, e quando non ricordate la prima è come se un ponte di collegamento si fosse interrotto, e voi rimanete li e non potete procedere, l'unica alternativa è cambiare strada tornare indietro e prendere un nuovo percorso, ma se i collegamenti non sono stati fatti, o sono pochi, c'è la probabilità che non vi sia più modo di accedere a tale informazione.

Alcune persone potranno dire "si, sono d'accordo ma io non faccio nessun collegamento per ricordare", questo come si spiega? In due modi:

- il realtà fa qualche collegamento ma non se ne accorge, 

- il soggetto sfrutta la memoria implicita, il ricordo riemerge dall'inconscio per lo più perché è stato codificato emotivamente e non perché l'abbia appreso consciamente

 

C'è una parte del nostro cervello che si potrebbe definire "registratore naturale" cioè ogni volta che proviamo una emozione questa viene impressa come un nodo, questo video registratore crea un tipo di memoria differente, chiamata implicita e che sebbene ci aiuta non sarà mai "potente e versatile" come quella conscia ed esplicita.

 

 

Prima che un soggetto comprenda come si apprende, come si studia, come si memorizza è altamente probabile che viva di ricordi impliciti e che guardandosi indietro ricordi solo eventi ad alta intensità emotiva, una memoria episodica favorita dall'emotività e nient'altro.

 

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ultima modifica il: 22-01-2019 - 18:55:12
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