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Cosa significa capire?

(aggiungere il collegamento con la lettura, è necessario capire non solo nei dialoghi orali ma anche nei testi

perspicacia, la persona che usa dei metodi per capire anche se l'altra persona fa fatica ad esprimersi o non ci si accorda sui significati)

Si capisce qualcosa nel momento in cui si riesce a recepire il significato di un messaggio ricevuto, non necessariamente capire vuol dire intendersi, a volte si capisce qualcosa di diverso da quello che era il significato originario.

Capire non vuol dire nemmeno comprendere, per comprendere si intende la possibilità del soggetto di possedere ogni singola informazione intorno a quel messaggio, il perché, le dinamiche sottostanti.

Quante volte al telegiornarle si parla di politica dove numerose persone capiscono e recepiscono qualche significato ma senza comprendere tutto quello che c'è dietro la complessità della politica con cui si stanno confrontando.

L'adattamento a capire.

Pagina di disambiguazione nell'articolo dell'apprendimento.

Con il termine capire si fa riferimento a quello specifico fenomeno mentale dove una persona ha chiara la dinamica di ciò che ha di fronte, quindi può sia intervenire apportando modifiche in base ai suoi desideri ma anche sapere come evolveranno le cose.

Si capisce qualcosa quando una persona non solo conosce gli elementi costitutivi di ciò che sta osservando (analisi) ma possiede anche dentro di sé le informazioni necessarie per dare un significato a quei punti, sapere cosa sono, cosa possono fare, come possono interagire.

Capire è di fatto la conseguenza dell'analisi di qualcosa (trovare i punti di cui è composto, i punti salienti) e avere consapevolezza su ciò che si è analizzato, cioè una conoscenza valida e sufficiente in un determinato contesto.

Questo ci fa capire perché le persone difficilmente capiscano o perchè non fanno l'analisi o non sanno farla o perché sono ignoranti negli elementi che hanno estrapolato.

Si capisce nella comunicazione, quando si conoscono tutti i significati che l'altro sta dando a quelle parole e si conosce la lingua usata nella sua grammatica.

Questo potrebbe portare il soggetto a far uso dell'ascolto attivo, cioè non limitarsi ad ascoltare ma rendersi conto che è necessario chiedere dei significati sulle parole che l'altro sta usando.

Si legga analisi e consapevolezza per approfondire.

 

 

Capire la realtà e tre errori da non fare

Pregiudizio, usare giudizi datati e quindi non più validi a causa del cambiamento degli eventi e delle persone;

Preconcetto, usare dei concetti dati da qualcuno e non validi senza aver studiato e capito la realtà;

Bias di attribuzione, usare euristiche per capire la realtà e le persone in modo rapido finendo probabilmente in errore.

 

DA integrare

Si parla di dialettica nel momento in cui si evidenzia l'abilità di un soggetto nell'esprimere un concetto e fare in modo che questo venga recepito e comprenso anche dall'ascoltatore. Ma cosa è che rende abile un soggetto? Per l'AB la dialettica si basa sulla non equivocità dei termini usati. Quanto più una persona riesce a parlare facendo uso di termini univoci e dal significato delineato quanto più potrà esprimersi in modo chiaro e conciso specialmente se chi si ha di fronte è ricettivo, si legga comunicazione per approfondire.

Raramente ci sono le basi per la dialettica e la maggior parte dei discorsi si basano sul concetto di fluenza, illusione di comprensione e assenza di sintonia in cui si definisce abile quell'oratore che parla dando all'ascoltatore l'illusione di aver capito quando in realtà la persona ha solo interpretato un messaggio ambiguo dandogli il significato che più gli fa comodo.

 

 

BOZZA

 

capire implica cambiare? Si, un fondamento dell'AB con il programma di auto aiuto e il dizionario psicologico si basa sul fatto che se si migliora la percezione delle cose, le si capisce ciò vuol dire che il soggetto cambia perché inizia a pensare in modo diverso alle cose, può evitare di fare errori e fare scelte migliori e così via.
Questo cambiamento ovviamente non è tutto e non è sufficiente, ma è comunque parte del cambiamento necessario a cui poi susseguiranno altri tipi di cambiamento come ad esempio un migliore adattamento in vari settori, aumetnando ad esempio le proprie abilità. L'esempio scolastico, dove quando lo studente capisce dopo è in grado di risovlere il compito e il problema assegnatogli.

 

la differenza fra capire, comprendere e conoscere.

 

Nessuno mi capisce vuol dire che dall'esterno le persone faticano a capire ad esempio le motivazioni di un gesto, la persona denuncia la distorsione cognitiva di persone che non sanno dedurre a partire da ciò che osservano ad esempio la persona agisce per un obbiettivo e dall'esterno le persone deducono erroneamente che lo stia facendo per altri motivi;

Nessuno mi conosce vuol dire che la persona denuncia il fatto che dall'esterno nessuno abbia mai investito e scavato per conoscerla realmente andando ad esempio ltre l'apparenza, c'è da dire che a volte la persona è responsabile di questo fatto non avendo mai avuto un comportamento trasparente ed esternando pensieri ed emozioni;

Nessuno comprende vuol dire che la persona denuncia il fatto che dall'esterno le persone non siano ricettive, non scavino i significati, non vadano oltre quello che euristicamente pensano di aver capito e la persona si ritrova sistematicamente o a rispiegarsi o rendersi conto dopo un po' che l'altro in realtà non aveva compreso.

 

Fate attenzione a non confondere questi tre punti e se una persona afferma "nessuno mi conosce" chiedete per comprendere esattamente a quali di questi tre punti si stia riferendo.

DA RIVEDERE

Per capire si intende la recezione della comunicazione senza distorsione di forma. Capire non è condizione sufficiente per la comprensione. Esempio "io non ho preso il cane", viene recepito come "io non ho preso il pane", prima di passare alla comprensione conviene quindi verificare l'integrità di forma del messaggio.

 

Bisogno di essere capiti, confuso con il bisogno che qualcuno conosca il nostro umore, che ci dia quello di cui abbiamo bisogno o che smetta di fare quello che sta facendo perché ci fa risentire, bisogno di essere empatizzati con riflesso, che qualcuno comprenda ciò che siamo consci di non esprimere funzionalmente, ignorando l'incomunicabilità, ancorati ad una identità sociale, in cui ci si aspetta che a chi ci siamo legati magicamente ci capisca. Qualcuno capisca il nostro stato di sconforto-disperazione.

Negli stati in cui si accentua l'inbizione/depressione, la probabilità che qualcuno comprenda da fuori cosa sta succedendo diminuisce perché la persona non fa nulla o comunque diminuisce l'attenzione su di se, ed è paradossale perché la persona invece si aspetta di essere compresa.

 

Il paradosso per cui una persona accumula conoscenza errata e sviluppa metodi deduttivi fallaci che la portano a "capire meno" la realtà per il semplice fatto che ciò che pensa è errato, ciò che vede non esiste se non nel suo punto di vista di cose distorto. Si inizia a capire il mondo quando si smette di compiere errori di deduzione, si iniziano a maturare credenze e conoscenze valide e si abbandonando le euristiche per avere una visione chiara e profonda di ciò che abbiamo di fronte.

ultima modifica il: 07-12-2017 - 15:10:10
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