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Cos'è il passato? Cosa si intende per passato?

Con il termine passato si evidenzia tutto ciò che è avvenuto indietro nel tempo e che ha causato il presente in cui ci si trova. Il passato ci ricorda di come l'essere umano abbia la facoltà mentale di concettualizzare il tempo, distinguendo il momento presente da quello che vi è dietro e quello che vi sarà in futuro.

Il passato contiene la storia, tutto ciò che il soggetto sa e ricorda e che ha contribuito a generare il momento presente.

Il passato da un punto di vista esistenziale è fondamentale per tre punti:

condizionamento ed educazione, nel nostro passato c'è la causa di chi siamo, perché abbiamo dei gusti e non altri, perché proviamo emozioni, perché la pensiamo in uno specifico modo. Conoscerlo non cambia le cose, ma dà comunque modo di capire al perché si è in un dato modo, ci fa capire che non siamo così perché ci siamo nati ma ci siamo diventati e per questo si può anche cambiare, plasmarsi ancora;

- miglioramento o peggioramento, usare il passato per fare confronti e capire se le scelte che abbiamo preso sono state un bene o un male, ci aiuta a correggere errori, capire dove andare;

- imparare meccanismi causa effetto, in generale possiamo usare la storia per vedere come funzionano alcune cose, studiarne i meccanismi e riusarli nel presente, la storia che diventa utile al presente.

 

 

Cosa ci indica la volontà di tornare la passato?

APPUNTI 

 

Ognuno di questi tre punti di vista ci porta a fenomeni diversi facendo capire come il passato come concetto sia complesso.

 

Ricordi scomodi, quando esce fuori qualcosa che ricade nelle proprie fragilità di personalità, qualcosa che non si è elaborato ed è come una ferita aperta mai rimaginata e di cui probabilmente ancora si temono in parte le conseguenze.

Nel momento in cui una persona è felice e soddisfatta della vita che sta facendo e del presente accettando il cambiamento continuo della società rimanendo comunque in un'ottica di appagamento possibile, quando si libera di tutto quello che gli hanno insegnato, del condizionamento, dei traumi che facevano da zavorra crescendo e costruendosi una personalità complet e funzionale ecco che il passato semplicemente cessa di esistere, rimane solo un pozzo di ricordi prevalentemente positivi rievocati dalle situazioni presenti simili, per poi tornare concentraro su presente e futuro.

Da qui si può dedurre che quanto più una persona pensa al passato quanto più ci possono essere problemi irrisolti nella sua personalità o nel presente che vive.

FINO A QUI

 

Cos'è il passato? Il passato a livello esistenziale è l'insieme di ricordi che una persona conserva, ricordi che possono essere rievocati intenzionalmente ma che possono anche riemergere spontaneamente rievocati da stimoli presenti intorno alla persona come può essere il profumo o un contesto simile ad uno già vissuto.

La rievocazione non è sempre gradita dal soggetto specialmente se si va a rievocare qualcosa che non è stato ancora elaborato, qualcosa che non si accetta o qualcosa che fa perfino paura o genera altre emozioni negative simili.

 

I ricordi sono sensoriali, ma da questi possono nascere un'infinità di reazioni differenti emotive e sentimentali al punto che la persona potrebbe immergervisi così tanto da dimenticare momentaneamente che sta "rividendo o vivendo diversamente" comunque dei ricordi del passato

Questo vuol dire che il passato è in grado di alterare il presente modificando l'umore, tramite l'influenza che poi avrà questo umore nel comportamento seguente.

 

Sebbene questo fenomeno sia generalmente comprensibile lo diventa di meno nel momento in cui le emozioni che sorgono sono risentimento o non accettazione generica, cioè il soggetto non accetta un evento passato.

Questo fenomeno accade alle persone che faticano a capire le dinamiche umane, che le cose accadono per una serie di eventi e che la cosa migliore da fare è vedere il passato come uno spunto per migliorare presente e futuro.

Chi invece non accetta il passato lo fa perché non capisce il concetto di crescita e di fallibilità umana e probabilmente complice anche una visione della realtà moralizzata (si deve e non si deve fare, giusto sbagliato) con la conseguenza che il soggetto evolva dalla non accettazione perfino alla rimuginazione o compulsione, perché per quanto si sforzi di combattere il passato non c'è modo di cambiarlo sfociando nell'ossessione.

Le persone di solito ne riescono ad uscire con l'autoconvincimento e le illusioni, cioè generano una realtà di comodo che li porta ad una compulsione fisica o mentale che anche se non genera alcun cambiamento reale lo produce comunque nella mente della persona che finalmente vede un passato che può accettare.

 

L'elaborazione del passato ha quindi un duplice significato:

- da una parte riguarda il ricordo di emozioni che hanno ancora un potere sulla personalità fragile del soggetto;

- dall'altra far crescere una persona in modo che capisca il significato di un passatto e smetta di non accettarlo.

 

 

 

Un conto è la rievocazione del passatto e un conto è vivere di esso

Quando un soggetto intenzionalmente inizia a ripensare al passato questo potrebbe essere un indicatore di vuoto esistenziale e di mancanza di appagamento.

 

 

Non accettare il passato nei rapporti, il soggetto ad esempio fatica ad accettare che stando con una persona possa tornargli in mente la ex scivolando in circoli ossessivi perché ciò che è nella nostra memoria conitnuerà a riemergere e se non lo si accetta tentando di modificare o controllare questa componente "umana" si rischia di scivolare in ossessioni.

Un esempio dal web:

"'anno scorso ho lasciato la mia ex dopo diversi anni e vari "tentativi" in cui cercavo di stare con lei...
purtroppo mi ci è voluto tempo per rendermi conto di non provare più nulla verso di lei, non ero più felice e così l'ho lasciata.
vivo da 10 mesi una nuova relazione...tutto nella norma, mi ci trovo bene, era la ragazza di cui avevo bisogno per stare bene ecc ecc...
da quando sto con lei però mi affiorano degli strani pensieri... nella mia testa c'è una sorta di ansia (non so come definirla)
in cui nascono degli strani riferimenti alla mia ex...
pochi secondi fa mi è successo di vedere il colore rosso e di pensare "era il colore preferito della mia ex" ma ho provato fastidio mentre pensavo una certa cosa...
oppure mentre parlo beatamente con la mia attuale ragazza qualsiasi riferimento mi fa tornare in mente la mia ex...
ad esempio dirle "cucciola" (esempio a caso) le prime volte mi faceva uno strano effetto perchè mi faceva ricordare le volte a cui lo dicevo alla mia ex (insomma un ricordo abbastanza spiacevole in cuor mio)
talvolta mi disturbano anche dei ricordi sulla mia ex...mi capita di ripensare al "sesso" che facevamo, ripenso ad alcuni momenti vissuti... e in cuor mio provo un forte disagio...perchè credo che questi pensieri non siano normali.
se io adesso ho lei e la amo veramente e della mia ex non mi interessa più nulla...perchè devo pensare queste cose ansiose e fare paragoni sulla mia ex?
provo dei grossi sensi di colpa a riguardo..."

Dal web:

"Rircordi autoumilianti

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Da sempre mi capita questa circostanza, ovvero di avere ricordi flash di esperienze passate che mi hanno fatto sentire molto a disagio o mi hanno imbarazzato e che ancora oggi nella mia mente producono gli stessi effetti. Ad esempio, il ricordo della prima volta in cui andai a pranzo a casa di una mia ex, con i suoi genitori, e per tutto il tempo non dissi una parola (sono passati circa 10 anni). Oppure ricordi di quando lavoravo e sbagliavo o ero in difficoltà.
Mentre ho questi ricordi, che si presentano come dei flash improvvisi, pur di non pensarci inizio a fischiettare o a canticchiare qualcosa.
Vorrei sapere se questo fenomeno è normale nelle persone o è ricollegabile all'ansia!"
 
Questo è l'esempio di come dei ricordi si rievochino spontaneamente abbiano un potere emotivo negativo perché di fatto vanno a ricordare al soggetto quanto è fragile e in più continua a identificarsi in quello scenario come se lo rivivesse con la stessa sofferenza e rifacendo gli stessi errori sapendo che difficilmente potrebbe fare di meglio.
Da qui si potrebbe perfino azzardare una possibilità per cui l'inconscio in parte favorisce il riemergere di questi contenuti come una sorta di incentivo a migliorare, una sorta di punizione che sprona a migliorare e a crescere ma che non è sempre efficace e che per alcuni è solo una tortura dato che sono bloccati in una personalità che non riescono a cambiare e migliorare.
 
APPUNTI:
 
Metodo strategico per arginare la sofferenza nei ricordi rievocati negativi che riguardano una fragilità del soggetto
 Il metodo elaborativo più sbrigativo per chiudere con il passato che non si accetta è quello di divenire quella persona che nella stessa condizione non compierebbe gli stessi errori e non rifarebbe le stesse scelte. Una sorta di simbolismo metaforico in cui la persona è come se cambiando non fosse più l'autrice di quel passato, come se fosse un'altra persona che specialmente a livello inconscio si percepisce come qualcuno in grado di non rifare quell'errore, un punto di vista che aiuta sopratutto a livello inconscio a chiudere con un passato difficile, un passato che è come se non fosse più il proprio. Questo aiuta sopratutto in quei ricordi rievocati automaticamente, ricordi negativi basati sul fatto che la persoan non fosse in grado di affrontare quella situazione, non ne ha le abilità o ne soffre per le sue debolezze, quando la persona è cambiata quel ricordo è si negativo ma non essendo più quella persona non lo "rivive" allo stesso modo.

 

ultima modifica il: 17-08-2018 - 13:09:55
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