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 (https://www.ordinepsicologilazio.it/cittadini/fame-edonica/ ottimo articolo)

 

Esistono cinque tipi di fame:

- fame edonica, nasce in quei soggetti con una vita priva di soddisfazione che ricercano appaggamento nel cibo. Cioè riempiono i buchi emotivi con il cibo o per avere del piacere aggiuntivo in più.

- fame regolativa, detta anche fame da stress. Il soggetto sta passando un brutto periodo e per incapacità o comodità contrasta quel dolore emotivo con il piacere del cibo.

- fame condizionata. Alcuni stimoli ci fanno scattare la fame, ma in realtà non abbiamo bisogno di cibo in quel momento. Ad esempio passate davanti ad una pizzeria e l'ottimo profumo vi fa venire fame. Ma è una voglia dettata dallo stimolo del momento, in realtà non ne avevate bisogno a livello biologico.

- fame omeostatica (biologica) funzionale. Questo tipo di fame nasce nel momento in cui un corpo sano e perfettamente funzionale ha bisogno di cibo

- fame omeostatica disfunzionale. Tipica dei soggetti che mangiano male e hanno picchi insulinici, sedentari e in sovrappeso. Il corpo va in tilt e inizia a mandare stimoli di fame eccessivi senza che ci sia un vero e proprio bisogno a livello biologico.

 

Le persone che hanno un aspetto fisico invidiabile è perché hanno una fame omestatica funzionale, una fame condizionata nulla o quasi, una fame regolativa assente (non usano il cibo come metodo per regolare le emozioni negative) e hanno una vita così piena che non hanno bisogno di far ricorso alla fame edonica.

 

Usare la fame come indicatore esistenziale di un soggetto.

 

 

DA RISCRIVERE

La glicemia è universale per tutti, quando si iniziano ad abbassare i livelli di zucchero nel sangue si inizia a percepire la fame, i lipidi invece è più soggettivo e dipende oltre che dalla genetica anche dello stile di vita al momento dello sviluppo, momento in cui c'è una sorta di fissazione e memoria lipidica del corpo e persone che sono state grasse in quel periodo saranno svantaggiate e avranno una fame distorta per tutto il resto della loro esistenza almeno che non si riesca a cambiare questo stato lipidico.

La psicologia influenza la fame in due fattori:

- velocità nel mangiare, produrrà un introito maggiore di calorie dato che la fame tende a sparire con ritardo e più si mangia veloce più si mangerà a parità di fame;

- fame condizionata, lo stimolo della fame non viene rievocato dalla componente biologica e anche se il corpo non ha bisogno di mangiare questo stimolo (complice l'assenza di sazietà) viene rievocato per condizionamento a causa di  problematiche infantile che hanno portato ad esempio la fame a condizionarsi con ansia o altre emozioni, tenderà a mangiare più del necessario.

 

Questo si traduce che a livello psicologico una persona è di fatto immune alla fame condizionata se ha un livello di lipidi tale da riuscire a produrre la sazietà e bloccare la fame in modo fermo anche se potenzialmente potrebbe averla condizionata, mentre non è immune al mangiare veloce e questa è una cosa che va risolta.

Mentre la questo si fa più complicata quando la persona non ha uno scudo di sazietà funzionante e nel caso la fame fosse condizionata, potrebbe mangiare virtualmente per tutto il giorno se le emozioni la spingessero in quel versante ad esempio una persona che dice l'ansia mi fa venire fame, se fosse ansiosa per tutto il giorno potrebbe mangiare tutto il giorno.

 

Questo apre uno spaccato fondamentale, per prevenire questo fenomeno ed avere una sazietà funzionante ed una fame accurata è necessario porgere il massimo livello di attenzione alla fase di sviluppo, facendo in modo che il bambino sia normo peso e faccia un'attività abbastanza intensa da garantirgli che il numero lipidico segua esclusivamente la sua genetica e segua un'espressione lipida "salutare".

In questo modo è molto probabile che la persona resti normo peso per tutto il corso della sua esistenza, specialmente se mangia lentamente e continuerà a fare un minimo di sforzo, vedendo lo stile della fame sempre come qualcosa di positivo e mai come un nemico da combattere, dato che mangiare produrrà solo piacere e che sopraggiunta la sazietà vorrà dire che avrà mangiato tutto ciò che necessita e niente di più.

 

 

Una fame stabile determina il regime alimentare, una crisi di fame indica che il regime alimentare condotto dal soggetto (o per scelta dietetica o per altri fattori) è insufficiente o sotto un punto di vista dei macronutrienti o dei micronutrienti, questo stato di carenza induce il corpo ad aumentare la fame per spingere il soggetto ad ingerire ciò che manca. Una sorta di meccanismo protettivo in cui il cervello sa che più è alta la fame più si mangia e più aumentano le probabilità di introdurre ciò che la persona nel suo regime alimentare medio non introduce.

 

APPUNTI:

- binge eating psicologico vs binge eating da fame

 


ma per me è scontato dire che un soggetto che segue una dieta privativa come la tua gli attacchi di fame sono un tentativo disperato delcorpo di coprire le carenze che il soggetto sta generando


e la carenza non vuol dire necessariamenteche manca ma che è talmente basso che comunque il corpo soffre e si stressa per gestire i "minimi"


e preferisce comunque averne di più

ultima modifica il: 14-09-2019 - 18:47:04
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