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- Sbagliare -
riabilita aiuti

Si legga morale.

Qual è la differenza fra sbagliato e bieco. Con il termine bieco si definisce quello che secondo il soggetto non si fa, per un errore di distorsione morale interno spostandolo al di fuori di sé. Per il soggetto è "storto" perché non riesce a capire che la sua morale funziona solo per lui, si parla appunto di sistema morale, non conoscendo gli obiettivi altrui e il contesto altrui.

 

DA RISCRIVERE.

 

Non farai mai tutto giusto e se sei ossessionato da questo punto è perché ancora non sei in grado di affrontare e gestire gli sbagli, cioè di fare errori e le relative conseguenze.

 

"Ho dato finalmente il nome a un disturbo micro/macro patologico, che mi accompagna spesso.
Dare un nome è importante, perché quello che è vago risulta indefinito e quindi insolubile.

In che consiste?
Direi essenzialmente nell'ipertrofia del dubbio. Detto così non sembra una malattia, ma so' cazzi.

Essere combattuto in una decisione (=paralisi sofferta);
Dubitare di aver fatto una brutta figura (= dubbio lacerante, angosciante);
Domandarmi "mi farà male per la depressione fare sta' cosa qui?" (= )
Dubitare spesso se ho fatto bene o no ( = tormenti morali)

Valuto incessantemente i pro e i contro di ogni cosa; più spesso sono cagate. Il dramma è che le cagatine aprono come delle vertenze dentro di me: da un lato mi accuso, dall'altro mi scuso e vado avanti e indietro, come un pendolo.
E poi esitazioni, ripensamenti e ripensamenti dei ripensamenti.

Non so come si risolva, ma ne ho piene le palle di quest'autoconflittualità. Voglio pace
Ditemi le vostre esperienze. Sono certo che non sono solo..."

 

Nel percorso di crescita persuadere a fare, a fare errori facendolo sentire protetto dalle conseguenze così che cresca e in futuro sappia e affronti gli sbagli senza problemi.

 

FINO A QUI

 

 

Sbagliare è una categoria di giudizio, fa parte del dualismo "giusto o sbagliato", può essere di natura morale o di personalità.

Ogni qualvolta ci si giudica sbagliati si ha la conseguente emozione che può essere espressa come "mi sento sbagliato" "ho fatto qualcosa di sbagliato" a cui è accompagnato il senso di colpa in caso di percezione morale o il senso di disapprovazione (istrietismo/succubanza) in caso sia una questione di personalità.

L'AB ritiene questa categoria di giudizio rigida e non funzionale a capire ed operare nella realtà.

Una delle conseguenze più negative di questa categoria è appunto il fatto di continuare a soffrire per senso di colpa o imbarazzo ogni qualvolta un esterno con facilità può farci sentire sbagliati, se la realtà è "giusta o sbagliata" e non ci sono vie di mezzo si finisce per oscillare con facilità fra questi due stati, cosa che invece non accadrebbe se il soggetto avesse categorie di giudizio  meno rigide e pùiù articolate in grado di capire la realtà ad un livello più profondo e togliendo quel potere che invece in questo modo si lascia agli altri.

Chi conserva questa visione della realtà tende ad avere timore di sbagliare e quindi timore di essere biasimato dall'esterno in quanto si rende conto che non ci vuole nulla affinché un giudizio lo faccia sentire sbagliato.

Questa componente potrebbe perfino evolvere in comportamenti inibenti ed evitanti dove pur di non rischiare questo giudizio il soggetto preferisce non fare nulla ed allontanarsi da chi potrebbe giudicarlo.

La paura di sbagliare non va confusa con la paura di fare errori, sono due dinamiche completamente differenti e coesistono solo nel momento in cui il soggetto sa che se fa un errore può essere giudicato anche come sbagliato.

Ma le dinamiche seguono strade differenti in quanto l'errore potrebbe fare paura per le conseguenze che vanno oltre il giudizio di sbagliato, mentre la paura di sbagliare è un fenomeno specifico e che si basa per l'appunto sul soffrire quando qualcuno dall'esterno dice qualcosa che fa scattare questa specifica categoria di giudizio verso la quale il soggetto è fragile.

 

DA CANCELLARE

 

Ma l'obbiettivo primario dell'etica e di questa moralizzazione è appunto manipolare una persona affinchè questa non metta in atto questo comportamento sbagliato non quello di farla sentire in colpa dopo che l'ha commesso. Analogamente a ciò che accade per il giusto si fa a tentare di manipolare la condotta umana, in cui da un lato c'è il comportamento giusto che da la gioia da approvazione e da un lato c'è il comportamento sbagliato che da senso di colpa. Una persona che crede in questo, che riceve questa manipolazione etica, quando prenderà una scelta, secondo voi che scelta prenderà? Si viene a creare quindi tutta una categoria del sbagliato in cui la persona stessa a sua volta può diventare sia giudice che educatore.

La categoria dello sbagliato, così come tutta l'etica, conviene che venga spenta, coerentemente a quanto descritto nel resto del sito.

ultima modifica il: 11-02-2021 - 16:46:32
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