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Cos'è la magia? Cosa si intende per pensiero magico?

In questo articolo non verrà descritto il termine magia in generale ma verrà descritto e definito il concetto di pensiero magico in psicologia.

Si definisce pensiero magico quel tipo di pensiero in cui il soggetto crede che ciò che pensa, ciò che vuole o ciò che prova abbia il potere di modificare la realtà senza che ci sia una specifica azione in tal senso.

Attenzione però, perché un errore che si commette frequentemente è quello di confondere il pensiero magico con la superstizione. Se io prego Dio affinché protegga mio figlio che sta studiando fuori città non sto facendo pensiero magico perché io mi sto appellando ad una entità superiore.

Affinché si parli di pensiero magico è necessario che il soggetto sia la fonte del potere senza alcun intermediario.

Il pensiero magico è ad esempio il pensiero di chi crede che se si sforzerà con la mente potrà far venire il vento o la pioggia, oppure di chi crede che se è in ansia otterrà ciò che desidera.

Il pensiero magico è tale perché il soggetto è completamento o parzialmente scollegato dalla dinamica di causa ed effetto.

Per totalmente scollegato si intende che pensa che il pensiero magico sarà sufficiente, per parzialmente scollegato si intende che il soggetto in parte agisce per raggiungere l'obiettivo e in parte continua a far ricorso al pensiero magico perché crede che anche quello serva.

La realtà è che il pensiero magico non esiste, viviamo in un mondo meccanicistico dove solo se si fanno azioni efficaci raggiungiamo gli obiettivi che ci poniamo.

Il pensiero magico può avere dei rituali fisici? Si, a patto che quelle azioni non siano in alcun modo collegate in nessi di causa effetto con il risultato che si desidera.

Ad esempio se io penso che se cammino tutto il giorno in un posto del mio paese e con tale camminata faccio arrivare la pioggia si parlerà di pensiero magico con rituali.

Un racconto dal web:

"La mia ansia, deriva dalla paura che, se non mi preoccupo, ciò che amo mi verrà portato in qualche modo via.
Lo so, suona strano, proveró a spiegarmi meglio:

le cose belle hanno un prezzo.
Se mi succede qualcosa di buono, devo essere grata e soprattutto devo meritarmelo. 
Se non mi preoccupo, vuol dire che sono ingrata, che sono arrogante, che do per scontato ciò che la vita mi ha generosamente donato ed allora, quel qualcosa, mi verrà portato prima o poi portato via, come se fosse una legge non scritta dell’universo.

Se devo fare un esampe la mia mente porta all’estremo l’angoscia e la rende letteralmente cronica: mi sveglio la mattina ed ho già le palpitazioni.
Nella mia mente scatta il pensiero: se non ti angosci, non meriti di passare l’esame. Se sono stata in ansia estrema, e poi lo passo copiando (perché ovviamente non sono ben preparata, essendomi ridotta all’ultimo), paradossalmente mi sento apposto con me stessa.

È come se inconsciamente, la mia ansia, fosse per me l’unico modo per scongiurare una “catastrofe” e meritarmi le cose. Se per esempio potrei semplicemente studiare un po’ alla volta, in anticipo, in modo da arrivare preparata, ma senza tutti i problemi che il procrastinare comporta...non lo faccio, semplicemente per complicare di più la faccenda e sentire di aver DAVVERO faticato.
Se il mio ragazzo esce con la macchina a fare la spesa, razionalmente so che posso stare serena, ma inizio ad immaginare scenari orribili ed inizio a stare in ansia, perché mi sembra che preoccuparmi, possa scongiurare un’eventuale cosa brutta che, altrimenti, succederebbe (proprio a causa della mia eccessiva tranquillità).


Più ne parlo, più mi rendo conto di quanto non vada bene e sia davvero disfunzionale  ma allo stesso tempo ho paura di interrompere il circolo vizioso (perché appunto, inizio a pensare: “e se appena mi rilasso, succedesse qualcosa di brutto? E se non notassi certe cose? E se diventassi superficiale e ignorassi dei campanelli d’allarme?”).

Ho cercato di capire da cosa possa derivare questa sorta di “punizione autoinflitta” e, per adesso, sono giunta a due teorie:

a) da piccola, venivo punita per QUALSIASI cosa. Il più delle volte, le cose belle che mi capitavano, venivano usate come arma di ricatto (es. “tra una settimana c’è una festa a cui vuoi tanto andare? Se non righi dritto non ci vai!” ed io iniziavo ad avere paura anche di proferire parola; nonostante i miei sforzi di compiacere e far bene, siccome mio padre è fondamentalmente sadico, all’ultimo qualcosa puntualmente non andava, venivo punita, e la cosa bella saltava/veniva rovinata). 
Forse, da adulta, continuo a ricattarmi, ripetendo quello schema. 

b) mi é sempre stato detto (sempre in famiglia), che qualsiasi cosa buona mi capitasse era: 
o perché avevo fatto pena all’eventuale “benefattore”
o perché quel benefattore era estremamente educato e mi aveva concesso un “privilegio” 
oppure perché campavo di rendita.
In pratica, se ad esempio prendevo un buon voto alle elementari, non era perché avevo studiato, ma perché avevo fatto pena alla maestra, oppure non volevano farmici rimanere male con un voto basso, nonostante me lo meritassi; 
se mi invitavano ad una festa, non era perché avevano piacere ad avermi lì, ma perché pareva brutto non farlo;
se prendevo un buon voto alle medie, era perchè campavo di rendita delle elementari e non perchè mi ero impegnata lì per lì;
se andavo bene al liceo, era perché campavo di rendita delle medie e così via (nonostante ciò non abbia senso!).
O ancora, se qualcosa mi riusciva, non era perché me lo meritavo o mi ero impegnata, ma perché “tanto ero portata e mi veniva naturale”.
Ma se qualcosa andava storto, era sempre perché non mi ero impegnata abbastanza.

Forse, oggi, cerco di dimostrare a me stessa e a chissà chi, che quello che mi capita non è un dono dal cielo, ma qualcosa che mi sudo e guadagno ogni giorno, impegnandomi e SOFFRENDO. "

 

Questo racconto oltre che farci capire come un soggetto possa vivere questo pensiero magico, ci fa capire anche come nasca, come il periodo dell'infanzia sia cruciale e di come i genitori a volte hanno un ruolo cruciale nel farlo sviluppare.

ultima modifica il: 24-06-2019 - 10:46:18
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