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- Povertà -
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Cos'è la povertà?

(povero che lui che soddisfa i bisogni prima, quali casa, utenze, cibo ma non riesce a soddisfare pientamente i suoi interessi, mentre si parla di indigente colui che non riesce nemmeno ad avere tutti i bisogni primari soddisfatti)

In questo periodo di intensi riassestamenti globali, tesi sulle possibili spiegazioni della crisi e analisi sempre più approfondite sulle nazioni uno dei dati che più viene messo in risalto oltre quello della disoccupazione è quello della povertà.

Nel linguaggio comune ci sono due significati prevalentemente per il termine povertà:

- il primo vede la povertà al pari dell'essere senza tetto, si pensa al povero come un mendicante, come colui senza un lavoro, colui che non ha nulla di cui mangiare;

- il secondo invece è il povero come il "non ricco" cioè colui che non può permettere quasi nulla se non il minimo indispensabile.

 La povertà in realtà a livello tecnico viene distinta in due modi:

- poverassoluta (detta anche estrema) o stato di indigenza, che vuol dire non avere soldi a sufficienza per poter soddisfare le necessità primarie di ogni essere vivente come vestirsi, mangiare, lavarsi, pagare le bollette, etc.. i dati sono estremamente variabili a seconda del costo della vita ma mediamente è considerata fra gli 800€ e i 900€ al mese per un nucleo composto da due persone;

- poverrelativa, che si basa su medie e statistiche in cui si determina come alcune persone anche se non siano in poverassoluta hanno meno soldi degli altri e questo si ripercuote sulla qualità esistenziale trovando difficoltà e non potendo spendere per il proprio benessere. In Italia questa soglia mediamente è fissata su una famiglia di due persone che guadagnano in totale meno di 1000€ al mese.

 

Lasciando perdere questi numeri, per dirla in parole più semplice è povero assoluto chi con il proprio stipendio o risparmi non arriva più a poter soddisfare le richieste di base come indumenti per coprirsi, cibo, medicine e quindi chiede aiuto ad altri e a strutture specializzate per questi fenomeni.

Mentre si definisce povero relativo colui che con i propri soldi e risparmi soddisfa i propri bisogni primari ma poi è inappagato nella sua esistenza perché non ha soldi per il suo benessere, quindi ad esempio desiderebbe passare fuori un week end ma economicamente non può farlo. Quindi nel suo ciclo di guadagno si ritroverà almeno una volta a fare i conti con "desidero fare questo ma non posso permettermelo".

 Questo ci fa capire che il ricco è colui che non si trova di fronte a queste due circostanze e se desidera qualcosa può prendersela e se non lo fa è per altre dinamiche come ad esempio l'avarizia o la tirchieria ma non è un problema economico.

 

Questo ci fa capire come poverrelativa e ricchezza siano due fenomeno totalmente soggettivi, si pensi ad una persona che guadagna 5000€ al mese ma desidera una esistenza fatta di navi, alberghi di lusso e spese folli, è una persona da considerare povera relativa in quanto non può condurre l'esistenza che desidera.

La poverassoluta invece non è soggettiva, quando i soldi non bastanza per le necessità di base alla sopravvivenza scatta automaticamente la definizione di povero assoluto.

 

Non confondere la povertà con la frugalità.

 

 

ultima modifica il: 16-11-2019 - 10:07:49
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