L'indolenza ci fa capire che un soggetto non avvertendo una sofferenza interna di fatto non avverte più il bisogno in alcuni ambiti. Un esempio lampante lo troviamo in ambito scolastico quando troviamo un bambino che non ha alcun piacere nello studiare, un bambino che comunque avverte il bisogno di studiare perché ha paura che il genitore lo punisca se non lo fa o ha paura delle conseguenze a scuola sarà un bambino che studia, mentre lo stesso bambino che non ha queste emozioni negative a spingerlo verrà definito indolente.
L'indolenza quindi si osserva nel momento in cui si attende che un soggetto agisca quanto meno per bisogno ma non fa nemmeno quello quindi lo si definisce indolente proprio per sottolineare che non c'è piacere ma nemmeno dispiacere che lo spinga all'azione.
L'indolenza potrebbe manifestarsi come un fenomeno dinamico?
Si, questo potrebbe accadere per un fenomeno euforico dove la persona in un periodo sta così "bene" da non avvertire più alcuna sofferenza non avvertendo più la spinta ad alcuni bisogni, oppure perché per diversi motivi succedono delle cose o fa dei pensieri che spengono momentaneamente quella sofferenza motivatrice.
Ma potrebbe anche accadere per una depressione intensa che oscura perfino quelle emozioni lì.
Un'altra forma di indolenza la si trova nei pensieri del soggetto che con un dato punto di vista o una ristrutturazione non percepisce più in modo negativo quel fenomeno che prima lo faceva soffrire e lo spingeva al bisogno.
L'euforia così come è venuta potrebbe andare via, la depressione anche e così come alcune pensieri hanno portato ad un punto di vista privo di sofferenza altri pensieri potrebbero far ritornare il punto di vista sofferente.
L'indolenza non va confusa con l'accidia che invece definisce la situazione di conflitto dove da una parte c'è il dovere che spinge e dall'altra emozioni che la spingono a non agire e quindi la persona nonostante il bisogno potrebbe rimanere in un limbo di inazione che viene definita come fase di accidia.
L'indolenza può essere percepita in diversi modi, c'è chi la vede positivamente perché si sente libera da bisogni che la spingevano a fare cose che non desiderava più fare, c'è chi invece la vede come un problema perché senza bisogno non riesce più a fare cose che invece vede fondamentali per la sua esistenza.