Cos'è il genio?

Si definisce genio un soggetto che dimostra di eccelere in un campo producendo un operato che supera gli altri.

Per definire qualcuno genio solitamente si fa riferimento a due parametri:

- stabilire una reale abilità del soggetto che vada oltre il singolo atto di capacità;

- stabilire che l'abilità supera quella di tutti gli altri che si prendono come punto di riferimento.

Il genio è colui che non solo è abile ma eccelle anche. Erroneamente si tende a chiamare genio un soggetto che in un solo episodio dimostra di avere avuto una capacità superiore a tutti, ma potrebbe essere stato un caso.

La genialità solitamente si scontra con due problematiche:

- il primo è che anche se un soggetto eccelle realmente in un settore, non vuol dire che eccella in tutto, anzi il soggetto inevitabilmente avrà campi in cui non eccelle, e fra questi ci potrebbe essere anche quello esistenziale. Questo spiega ad esempio l'esistenza di persone geniali in un settore ma che hanno avuto esistenze disastrate;

- il secondo è che anche se una persona eccelle e risulterà geniale nel suo operato, la stessa persona anche in quel campo in cui eccelle ogni tanto finirà per fare errori. La genialità è la misurazione dell'eccellezza di un prodotto, l'abilità misura ciò che potenzialmente il soggetto sa e può fare ma questo non esclude queste persone dal fallire ogni tanto, un fallimento non implica che tutto il resto sia falso. 

Il primo punto ci ricorda quanto sia fondamentale non cadere nell'effetto alone, "se è un genio qui è un genio ovunque", il secondo che non si può concludere l'abilità di qualcuno da un singolo risultato, l'eccellenza e l'abilità di un soggetto si vedono nel tempo, da qui si può comprendere anche il genio da chi fa qualcosa di elevato ma solo per fortuna/casualità.

Genio nel lavoro stupido nella vita

DA RIVEDERE

La genialità in alcuni specifici casi assume un'accezione negativa

In particolare due casi:

- il primo è quello del genio in qualcosa ma disastrato in altri, anche qui episodi scolastici tendono a far formare questa visione di una persona che ad esempio eccelle a scuola ma è l'ultimo in altri settori;

- il secondo è quello del genio che non segue più la normalità, non è più socialmente integrato dandosi a comportamenti che da altri vengono giudicati come folli.

La definizione più comune in senso negativo di genio è quella in cui il soggetto in un settore dimostra di essere superiore alla media, di eccellere per poi rivelarsi disastroso in altri ambiti primi fra tutti quello esistenziale, conducendo un'esistenza infelice anche se primeggia in uno specifico settore.

"Sono sempre stato il primo della classe. Eccellevo in particolare in matematica e scienze, ma ero il più bravo in tutte le materie, un vero genio. Tranne... quelle manuali, ben inteso, non sapevo disegnare e in educazione fisica dovetti farmi esonerare in prima media (sviluppai un'avversione per il volley perché lo schema della mia squadra avversaria era "mirate tutti a lui", sapendo che non ero in grado di arrivare a prendere una palla).

Alle medie cominciarono le persecuzioni dei compagni. Ero odiato per i miei risultati ed ero un bersaglio facile per la mia bruttezza (ero anche pieno di brufoli da fare spavento) e goffaggine. Ma il peggio arrivò alle superiori. Mia madre mi iscrisse a una scuola tecnica, non era sicura che mi sarei potuto iscrivere all'università per ragioni economiche. E lì... svettavo vistosamente nei voti, ero lo studente migliore che avesse frequentato l'istituto da decenni, ero un fenomeno da baraccone."

Questo racconto fra trasparire quello che potremmo definire come "l'illusione del genio" dove questa persona invece di rendersi conto che i suoi problemi derivano da carenze in altri settori, si convince forse per comodità e autoconvincimento che i problemi derivini esclusivamente dall'invidia altrui.

La realtà è diversa, ci sono persone che eccellono in un campo e riescono a integrarsi e non avere problemi di sorta nonostante l'invidia.

Si legga primeggiare per approfondire.