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- Sicurezza -
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"Non si può apprezzare a pieno il sentimento di sicurezza fino a quando non si prova prima cosa vuole dire sentirsi insicuri"

Cos'è la sicurezza?

 

La sicurezza è il sentimento che il soggetto prova nel momento in cui non percepisce alcun pericolo nello scenario in cui si trova ad agire.

La sicurezza la si può dedurre dal fatto che il soggetto agisca senza impaccio, esitazione o titubanza, ma agisce in modo disinvolto. 

Va tenuto a mente che ci sono persone che nonostante si sentano insicure riescono ad agire apparente sicure, mostrando una disinvoltura dissimulata, ma che un occhio attento riesce a rivelare dai piccoli segni di insicurezza.

 

La sicurezza nasce in tre modi:

- sicurezza pura, il soggetto non ha nessuno stimolo che susciti paura nella realtà che lo circonda, agisce in scenari che non teme e non producono conflitti interni;

- sicurezza per fronteggiamento, il soggetto nonostante possa sentirsi in un primo momento insicuro riesce, tramite un percorso mentale, ad eliminare le paure sentendosi sicuro. Con la mente fa sì che lo stimolo della paura non produca un'emozione, pensiamo alla persona che si autoconvince che in realtà non succede nulla, o che qualsiasi cosa succede ce la farà, etc.. L'elaborazione può generare una realtà valida o distorta, non conta, sta di fatto che in questo modo il soggetto può riuscire a sentirsi sicuro;

- sicurezza per ignoranza, il soggetto a causa di una percezione errata dell'ambiente circostante non vede quegli elementi che l'avrebbero reso insicuro, la sicurezza è data cioè da un'ignoranza del soggetto che cambierebbe immediatamente comportamento se conoscesse e riconoscesse gli stimoli, diventando insicuro. Questa situazione è cavalcata intenzionalmente da chi fa di tutto per non sapere, per non approfondire, favorendo una visione chiusa della realtà. Qui il soggetto potrebbe trovare positiva la chiusura mentale, non guardare al di fuori per conoscere elementi che generebbero insicurezza.

 

Questo ci fa capire che l'insicurezza arriva nel momento in cui il soggetto percepisce un pericolo.

L'insicurezza per comodità si può dividere in due grandi gruppi:

- insicurezza per un pericolo che è già al di fuori, il soggetto quindi ha solo due opzioni, ci si espone o fugge via/lo evita;

- insicurezza per un pericolo che è collegato alle proprie azioni, il soggetto si sente insicuro nel momento in cui pensa che esista un'azione giusta e una sbagliata ma non sa esattamente quale essa sia, non si fida della sua visione o non ne ha una. La realtà di cui ha paura è quella che creererà  con le sue azioni.

 

Per fare un esempio sul primo tipo di insicurezza, immaginate una persona che ha paura dell'aereo, la sua paura è strettamente collegata ad eventi esterni.

Mentre ora immaginate una persona che non sa bene come comportarsi con gli altri e ha paura che se sbaglierà a comportarsi verrà presa in giro, subirà l'ira di qualcuno che fa arrabbiare oppure verrà allontanat, tutti eventi che le fanno paura e che la farebbero soffrire.

Questa realtà non esiste a priori, il soggetto potrebbe crearla con azioni e scelte sbagliati.

Solitamente nel linguaggio comune si tende a parlare di insicurezza solo per descrivere questo fenomeno del soggetto che è titubante prima di agire, che non agisce con disinvoltura perché ha questa paura, avvertendo a volte chiaramente dall'esterno questo blocco interiore come se il soggetto volesse dire o fare qualcosa ma avendo paura di farlo in modo sbagliato rimane perfino inibito.

 

 

 

Quando il senso di sicurezza nasce per una elaborazione distorta o per ignoranza si definisce sicumera, evidenziandone l'accezione negativa, il soggetto finirà per esporsi ad una realtà di cui non ne vede i pericoli, a volte potrà andargli bene e a volte male trovandosi impreparato di fronte ad un pericolo che non vedeva.

 

 

Le stesse distorsioni le possiamo trovare nell'insicurezza dove il soggetto ha un'autostima distorta di sé, pensa di poter sbagliare quando in realtà è abile oppure ha una visione distorta delle conseguenze negative, vedendole più pericolose e dannose di quello che sono realmente. 

Si legga pericolo per approfondire questo punto sulla distorsione.

 

 

La sicurezza è un concetto fondamentale, specialmente durante la crescita di un soggetto, come fa un bambino a crescere se si sente insicuro nell'ambiente in cui vive? Se ha paura della madre o di diverse cose che sono nel luogo in cui abita e vive? Da qui nasce il concetto di base sicura, per evidenziare quanto sia fondamentale che ci siano formatori che facciano sentire sicuro il soggetto mentre cresce, fino a quando arriverà ad un punto tale da non aver più necessità di questo e possa vivere con le sue gambe, formato e completo.

 

 

Concettualmente parlando la sicurezza va vista come un'illusione?

Si, in quanto la certezza assoluta che un pericolo non avvenga non esiste. Il punto è che il soggetto solitamente non si sente insicuro o sicuro in base alla totalità dei pericoli possibili, ma solo di quelli che crede possano avvenire in quello scenario.

Per fare un esempio, immaginate un soggetto che ha paura degli altri che si ritrova in una discoteca per una festa di compleanno a cui non poteva sottrarsi. Il soggetto si mette a pensare che se qualcuno gli chiederà qualcosa non saprà come comportarsi, non pensa minimamente al fatto che potrebbe scoppiare un incendio e potrebbe rischiare la vita se le uscite di sicurezza non funzioneranno.

Il soggetto potrebbe ad esempio ritrovarsi in fondo ad un tavoli e sentirsi al sicuro in quanto isolato fisicamente dagli altri che non gli diranno nulla, schermato da una barriera fisica.

Il concetto di sicurezza e insicurezza va quindi rapporto a ciò che il soggetto sta guardando in quel momento e non ad uno generico.

 

 

Come fa un soggetto a fronteggiare un'iniziale insicurezza? Con la riflessione:

- il soggetto in un dato scenario percepisce rischi, ma sviluppa al tempo stesso la certezza (più o meno illusoria) che tale rischio non si manifesti;

- il soggetto in un dato scenario percepisce rischi, ma ha vicino a sé persone che lo fanno sentire protetto, sa che ci saranno altri a gestire questa cosa per lui e così le emozioni negative svaniscono sapendo che c'è una persona che gli fa credere di essere protetto o lo fa sentire così, una sorta di scudo che gli fa percepire che questo rischio e danno comunque non lo colpirà per lapresenza dello "scudo"; 

- il soggetto in un dato scenario percepisce rischi, ma esso stesso si sente in grado di gestire e arginare quei rischi, vedendoli come qualcosa di gestibile e che è in grado di gestire. Questo scenario è possibile solo in alcune personalità e alcune tipologie di rischio, non è possibile ad esempio per quei rischi ritenuti inaccettabili, dove il solo fatto che avvenga è un danno inaccettabile per il soggetto. Alcuni rischi sono percepiti gestibili nel loro essere "dannosi" e di fatto il soggetto si sente sicuro nonostante abbia percepito un pericolo.

 

 

Qual è il collegamento fra insicurezza e ansia?

Il soggetto proverà ansia al pensiero di poter subire o di subire con certezza l'evento pericoloso.

 

 

 

 

 

La zona di comfort si può intendere come zona di sicurezza 

 

Insicurezza e bassa autostima

Si parla di insicurezza da bassa autostima nel momento in cui il soggetto ha paure intorno alla percezione che ha di sé di valere poco o non saper fare le cose. Nel momento in cui il soggetto aumenta l'autostima non pensa più di sbagliare o di valere poco e sebbene gli eventi che teme rimangano gli stessi, non pensa che comunque questi si verificheranno e quindi si sente sicuro.

 

Qual è il collegamento fra insicurezza e ossessione?

Un soggetto potrebbe non accettare ciò che vede come pericoloso, ciò che lo rende insicuro e iniziare una guerra contro. Qui si rischiadi entrare nel paradosso dello scadimento della qualità della vita nella ricerca di rassicurazioni

Il soggetto sentendosi insicuro potrebbe sviluppare una serie di rituali che lo rendono sicuro ma che hanno un alto prezzo da pagare. L'esempio di chi si lava trenta volte al giorno.

 

 

L'insicurezza sfocia in diverse manifestazioni comportamentali:

- inibizione, il soggetto non agisce;

- in cerca di rassicurazioni, teso a fare domande all'altro, chiedere conferme, etc..

- esitante, ritardi nel far partire l'azione scelta. L'esitazione avviene quando la scelta e decisione è stata presa ma il soggetto si rende conto che c'è qualcosa che gli fa paura;

- titubante, dopo l'esitazione è probabile che il soggetto appaia titubante, cioè mostri nel suo agire che c'è un conflitto interno. Ad esempio il soggetto che inizia a parlare con le prime parole tremolanti o con pause molto lunghe;

- impacciato, sebbene la persona abbia scelto comunque agisce con errori e con i conflitti interni che la portano ad avere una performance inferiore. Quando la titubanza iniziale non passa e il soggetto conserva questi conflitti per tutto il tempo dell'azione;

- ritrosia, a causa dell'insicurezza il soggetto ritorna sui suoi passi, cambia idea e percorso.

 

 

 

  

 

ultima modifica il: 22-12-2018 - 17:16:04
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