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- Carcere -
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Cosa è il carcere?

 

reato ripetibile

reato non ripetibile, l'esempio della donna che uccide il figlio perché lo dimentica nell'auto sotto il sole

 

il reato ripetibile conviene considerarlo sulla base del suo effetto cioè analizzare le conseguenze e vedere cosa hanno prodotte, se sofferenza alle persone o se hanno prodotto un danno economico a persone o allo stato.

 

Il carcere e i servizi sociali non sono sufficienti per gestire in modo efficace le persone che commettono reati, questo perché manca una terza struttura di rieducazione senza punizione, e il carcere allo stato attuale non è sostenibile economicamente.

 

L'esempio del reato non ripetibile lampante, non ha senso punire e incarcere una persona per aver commesso un reato che non ripeterà più, questa persona va semplicemente rieducata, va portata da qualcuno che le insegni o reisegni a vivere perché qualcosa nel suo processo di formazione a portato a diverse lacune e diversi tratti di personalità che l'hanno portata a fare quel gesto.

Allo stesso modo chi commette un reato ripetibile ma che non ha apportato sofferenza a nessuno non necessita del carcere ma di una struttura che lo porti a comprendere cosa ha fatto, perché l'ha fatto e perché non conviene rifarlo.

 

Come rendere il carcere sostenibile e allo stesso tempo rieducativo?

Fare delle leggi che portino i grandi big dell'industria a ritenere conveniente costruire delle industrie carceri, cioè prevalentemente industria e rendendolo delle mini città da cui le persone non possono uscire.

In questa industria carceraria la persona con le sue 8 ore di lavoro più eventuali straordinari, ripaga l'eventuale danno economico commesso o comunque la pena economica che è stata emessa dal giudice, paga le spese per psicologo / psicoterapeuta e tutte le figure che sono li preposte a insegnargli nuovamente a vivere e quello che avanza può metterlo da parte o darlo alla famiglia.

Quindi non viene più visto il carcere come è oggi in cui ci sono dei posti letto e poi si fanno eventualmente dei lavori, ma il carcere viene visto come posti di lavoro da riempire, una volta saturato è necessaria la costruzione di un'altra industria carceraria.

 

In questo modo si crea numerosa occupazione perché intorno a queste persone nella cittadella industria troveranno lavoro numerosi psicologi, psicoterapeuti, vari controllori, rivenditori, insegnanti, il tutto spesato non dallo stato ma dal lavoro dei carcerati che manderanno avanti sia l'industria sia la cittadella.

Quindi non ci sono persone che passano il loro tempo a oziare, ma persona attive tutto il giorno fra lavoro e percorso riformativo obbligatorio.

 

Con l'industria carceraria si tolgono dalla società quelle persone che hanno commesso reato ripetibile e verranno rimmesse nel momento in cui l'equipe prediposta affermerà che il soggetto è stato recuperato, nel momento in cui questa persona esce fuori ha diritto per 2 anni alle stesse agevolazioni che aveva nell'industria così da facilitare l'assunzione.

In questo modo non è più il giudice a decidere la pena, il giudice sceglie solo quale a quale dei tre punti destinare il soggetto, scuola rieducativa, servizi sociali, carcere industriale e nel caso quant'è la pena economica da risarcire.

Nel caso la persona non avesse i soldi e non avesse un lavoro o una rendita da cui prendere il denaro volta per volta, andrà al carcere industriale senza essere gestito dall'equipe dedicata alla rieducazione e rimarrà li fino a somma ripagata.

 

Confusione fra servizi sociale e lavori socialmente utili

ultima modifica il: 17-10-2015 - 14:17:59
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