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Il bosco delle certezze
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Immaginate di entrare ora dentro un bosco, iniziate a camminare, guardate gli alberi intorno a voi, li vedete gli alberi la corteccia sia spessa? Chissà quanto ci ha messo quell'albero a crescere, forse decenni eppure voi potete abbatterlo in poco tempo. Com'è quel detto? Una vita per costruire e un secondo per distruggere.

Allora distruggiamo, siamo ancora nella vostra immaginazione, ci siete voi, le vostre mani, i vostri piedi e quell'albero "buttatelo giù!"

Sembrava tanto facile a livello teorico eppure non vi è possibile farlo senza strumenti efficaci, ma nel bosco ci siete solo voi nient'altro.

Sapete cos'è quell'albero? Una credenza della vostra mente, un metodo, o qualsiasi altra cosa rappresenti la vostra psiche a livello conscio.

Le persone sono convinte che per distruggere non ci voglia niente, distruggere invece è difficile molto difficile senza lo strumento efficace per tale obbiettivo.

Quante volte la persona vorrebbe eliminare un suo pensiero, un suo ricordo, ma anche solo modificare qualcosa di cui si è resa conto essere fonte di sofferenza e problemi?

Questa metafora non si ferma solo all'illusione della distruzione ma vuole invitare una persona a rendersi conto di quanto possa essere fitto il bosco delle credenze che ha nella sua mente, e invitarlo a chiedersi di quanti di quei alberi che a suo tempo sono stati piantati si sia fatto un test di validità, di quanti vengono processati come automatici senza fare nessuna critica per vedere se è così come si crede, quanti di quelli sono stati piantati da altri e quanto infine sappiamo di questo nostro bosco delle credenze interiori?

La risposta l'AB la possiede già, sono poche le persone che prendono sentieri come quello ad esempio di riscrivere un proprio puzzle della consapevolezza personale, sono poche le persone che investono energie in questo settore e questo ha le conseguenze sulla qualità esistenziale di ognuno.

 

La metafora prosegue anche nel campo della psicoterapia, perché mette in luce un fenomeno di interesse mirato alla parte del bosco interessata e non guarda al bosco nel suo insieme.

 

La metafora si conclude con la strada della rinascita, in cui a seguito di un fallimento educativo abbastanza corposo non conviene stare a guardare albero per albero si fa prima a radere al suolo il bosco ormai malato, e crearne uno nuovo, perché la situazione ormai è irreversibile.

Quante persone invece tentano di salvare la loro personalità, il loro bosco perché vi sono attaccati, non accettando la realtà dei fatti, che la situazione è irreversibile, non è salvabile, chiedetevi perché alcuni palazzi vengano distrutti e non ristrutturati, perché l'unica soluzione in alcuni casi è distruggere e ricostruire da zero qualcosa che funzioni.

Guarda il tuo bosc

ultima modifica il: 24-08-2012 - 0:34:09
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