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- Logorrea -
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Cos'è la logorrea?

Letteralmente logorrea significa "parlare eccessivamente e in continuazione".

Un fenomeno accostato dalla psichiatria alla fase maniacale, accostamente sul quale l'AB non è d'accordo, ricordando anche che l'AB ha sostituito la mania con l'euforia.

Non è difficile però comprendere come uno stato euforico corrisponda ad una eccitazione del sistema nervoso, e quindi avere come conseguenza quella di "parlare mediamente di più", ma da qui ad essere logorroici ce ne passa.

Guardando il "modus operandi" della psichiatria, si può dedurre come questo accostamento sia frutto della visione di diversi casi clinici (di un secondo fa) di persone che avevano chi sa quale disturbo che le portava ad essere logorroici, e da qui hanno ridotto il tutto a "logorroico e maniacalità".

Non è obbiettivo di questo articolo quello di smontare la visione psichiatrica, ma quella di riportare il fenomeno della logorrea ad un uso più vicino alle persone e al campo dell'esistenza, dando voce a fenomeni che invece non lo hanno. Di quale fenomeno stiamo parlando? Di quel fenomeno in cui una persona, a livello conscio o inconscio usi la logorrea come metodo stabilizzante.

Parlando in continuazione impedisce all'interlocutore di parlare e quindi di poter dire parole che potrebbero farla risentire e destabilizzare. Ma non solo, parlando in continuazione impedisce anche la presenza del silenzio, silenzione che viene visto dal logorroico come "momento del giudizio", ed essendo succube con componente paranoica, tende ad essere destabilizzato da ogni momento di giudizio perché si ha sempre il dubbio di una eventuale "disapprovazione".

E' la paranoia il punto chiave del "logorroico" tanto da poter definire il metodo stabilizzante come "preventivo". Cioè agisce d'anticipo su ciò che potrebbe destabilizzarlo.

Si tenta di impedire il proferire di parole destabilizzanti e di impedire l'avvenimento  di momenti di silenzio/giudizio destabilizzanti a sua volta.

E' evidente come tutto questo avvenga nella mente del "logorroico", o per meglio dire di colui che si difende con la "logorrea".

Lui crede che ogni momento di silenzio sia un momento di giudizio, ma non è sempre così.

Per lo più però la destabilizzazione è una conseguenza del suo approccio distorto con un'elevata componente di sensibilità, una difesa che trova la sua logica nel fatto che la persona in passato è stata enormemente ferita dalle parole e dai silenzi (i genitori in primis?).

Questa sensibilità è tale da mandare la persona in continua paranoia in presenza di colui che ritiene un'autorità.
Ecco che nel momento in cui la persona è anche una di quelle che tende a configurare ogni persona come autorità si arriva quasi ad una forma di disturbo.

Una frase standard che passa nella mente del logorroico potrebbe essere questa: "è come se in quel momento qualcosa mi dica di parlare, prima che siano altri a fare domande che non vorrei, prima che gli rimangano in silenzi di giudizio che non vorrei."

 

All'inizio dell'articolo si è parlato di un metodo stabilizzante che spazia fra il conscio e l'inconscio, questo perché anche come si evince dalla frase descritta, la persona potrebbe non rendersi conto di tutta questa logica descritta dell'articolo.

Anzi si potrebbe arrivare a casi in cui il PDNC è tale che la persona è logorroica senza rendersi conto che tutto questo è una "difesa", parlando appunto di metodo stabilizzante inconscio.

Mediamente una persona si rende conto che con la logorrea si difende, anche se non conosce tutta la logica in modo chiaro, e sopratutto non sa cosa fare per smettere di esserlo.

Per smettere di essere logorroici non conviene intervenire sul metodo stabilizzante, anzi quello è un "aiuto", ma conviene intervenire sulle cause, cioè sulla configurazione dell'autorità, sulla sensibilità e sulla succubanza.

Una volta che la persona smette di vedere una persona come un'autorità, di avere paura del giudizio e annulla la sua sensibilità, non avrà più bisogno di difendersi nei dialoghi e quindi non avrà più bisogno di essere logorroica.

ultima modifica il: 17-10-2015 - 14:17:59
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