Cos'è la clinica? Cosa si intende per esperienza clinica in ambito psicologico?

Con questo termine si evidenzia il contatto che c'è fra il professionista e il paziente, quindi ogni professionista che entra in contatto con la persona e instaura un rapporto si può definire clinico.

La psicologia è inevitabilmente clinica, non c'è altro modo di esercitarla se non instaurando un rapporto diretto con il paziente ma l'utilità di questo termine è un'altra e ha a che fare con la scienza.

Si può definire scienza qualcosa che abbia seguito un iter basato sul metodo scientifico, quindi si parte dall'ipotesi, si fa una dimostrazione quanto più attendibile possibile e poi si passa alla falsificazione da parte degli interessati nella comunità scientifica e solo il tempo ci dirà se quella ipotesi diventerà una teoria accettata e riconosciuta o meno.

La psicologia è una scienza in fasce, una scienza che si può definire congetturale dove nella maggior parte dei casi le dimostrazioni sono scarse e se ci sono hanno uno scarso livello di validità.

Qui il concetto di clinica ci aiuta a capire una cosa fondamentale, uno psicologo/psichiatra/psicoterapeuta che ha passato la sua intesa esistenza in clinica, cioè a rapportarsi con i pazienti, ha inevitabilmente visto un fenomeno reale, ha fatto esperienza su qualcosa che ha visto e che l'ha spinto a domandarsi "perché? Come funziona? Come si risolve? Cos'è", questo ci fa capire che le congetture e le ipotesi di questo soggetto siano comunque il tentativo di spiegarsi qualcosa che è esistito ed è stato osservato.

Perché questo punto è utile? Perché anche quando le tesi e le congetture presentate da un professionista non ci convincono o ci sembrano sbagliate invece di rigettarle completamente conviene chiedersi "ma cosa ha visto questa persona nel corso della sua esistenza che l'ha portato a dire queste cose? Su cosa si è concentrato? Io come me lo spiego?".

Questo produce tre elementi fondamentali:

- ci si rende conto che la psicologia inevitabilmente risente del cambiamento moderno, alcune tesi storiche vanno inquadrate su problemi e personalità storiche, pensate alla personalità media dei "nonni" e la personalità media dei "giovani", siamo in una società mutevole e va tenuto conto del fatto che hanno studiato modi di pensare che forse oggi non ci sono più o sono mutati;

- migliorare l'incomunicabilità, uno dei più grandi problemi della psicologia è che i vari studiosi ci comunicano con termini senza che ci abbiano detto i vari significati, pensare a cosa stavano tentando di spiegare e cosa loro stavano vedendo potrebbe aiutare a decifrare e capirli;

- aumentare la curiosità e lo scetticismo per produrre tesi proprie, andando quindi a favorire un percorso scientifico.

In conclusione potremmo dire che la clinica ci fa capire come il professionista abbia comunque avuto a che fare con qualcosa di reale e maggiore è la sua esperienza maggiore è la rilevanza di quella porzione di realtà presa in esame, invece di liquidare qualcosa che non vi convince tentate di metterla prima in stretto rapporto con ciò che l'altro stava tentando di spiegare.