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- Solipsismo -
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Cos'è il solipsismo?

L'accezione originale del termine è alquanto superflua e si limita a definire il fatto che ogni essere vivente esperisce la realtà tramite dei densi e una ricostruzione soggettiva e questo virtualmente gli impedisce di vedere la realtà per come è, ma solo reinterpretata in minima o larga scala.

In questo sito il termine solipsismo viene ridefinito per descrive un concetto più utile in ambito esistenziale. 

Si definisce solipsismo quel fenomeno in cui un soggetto rifiuta di mettere in discussione tutto ciò che sa perché pensa che, anche se la sua visione del mondo potesse avere errori, comunque può vivere e raggiungere ugualmente i suoi obiettivi, che la sua visione del mondo al netto degli errori non è un problema.

Il soggetto pensa che il suo intuito, ciò che gli hanno insegnato e tutto il suo sistema di rappresentazione sia, anche se non valido, sia comunque "sufficientemente buono" per vivere.

Il solipsismo è fondamentale perché ci fa capire che non tutte le persone sono presuntuose.

Per intenderci il presuntuoso è colui che crede che ciò che pensa sia vero anche se non l'ho dimostrato in alcun modo e non ho seguito il percorso di validazione scientifica, mentre ci sono persone che percepiscono che non hanno modo di dimostrare con la loro mente ciò che pensano ma allo stesso tempo si rifiutano di seguire il metodo scientifico e di fare lo sforzo di validare ciò che dicono o pensano.

Il soggetto è come se dicesse "si lo so che ciò che penso sono solo opinioni, opinioni che provengono da un sistema di credenze che non ho mai revisionato, non hanno nessuna validità ma sono comunque qualcosa che si può usare e io le uso ugualmente" e di conseguenza si rifiuta di validare ciò che pensa.

Perché le persone sono solipsiste? Sono tre le principali motivazioni:

- percezione di quanto sforzo mentale e di tempo sia necessario per ricercare sistematicamente la validità delle proprie conclusioni e credenze, questi soggetti si rendono conto che si può vivere anche per tentativi, prendendo la propria opinione come qualcosa da usare e poi limitarsi ad usare i feedback della realtà per regolarsi;

- avere carenza nel metodo scientifico e difficoltà in generale nel risolvere i problemi, il soggetto anche volendo non saprebbe come validare qualcosa, avendo carenze nel dimostrare, come falsificare, dove trovare i dati, etc..;

- non percepire chiaramente i svantaggi nel futuro di scelte basate su dati non validi, quanti danni possano fare scelte basate su dati non validi e quanto invece sia conveniente ricercare la validità, di fondo c'è la credenza che avere una percezione distorta della realtà non faccia poì così tanti danni, anche se si sbaglia poi si corregge il tiro, che non ci saranno poi molte conseguenze, illudendosi che possa funzionare. Questo punto rinforza il terzo.

 

Il primo e terzo punto non sono collegati, anche se sono apparentemente simili. Il primo punto ci suggerisce che una persona è conscia che si può vivere anche senza la validità, nel senso che se si pongono obiettivi, a furia di tentare, a furia di provarci, anche se si parte con dati sbagliati prima o poi alla meta ci si arriva. Questo modo di fare ha un prezzo da pagare, a volte può essere basso e a volte alto, ma c'è e chi non se ne rende conto è un ingenuo.

Questo ci porta a capire che il solipsismo può essere suddiviso in:

- solipsismo razionale, il soggetto si rende pienamente conto di ciò che sta facendo, si rende conto che c'è un modo di vivere la vita alla ricerca della validità, ma comunque accetta questa vita con tutti i pro (spendere poche energie) e contro (problemi causati dal fatto che molto spesso si sbaglierà) perché al netto di tutto preferisce vivere così, ricordandosi puntualmente che la sua visione delle cose mai messa in discussione e quei modi veloci di vivere possono contenere errori, anzi è praticamente certo che contengano errori ma allo stesso tempo non ha voglia di sbattersi. Il solipsista razionale è come se desse per scontato che avrà problemi ma li accetta;

- solipsismo irrazionale, il soggetto crede che la sua visione della vita, sebbene non sia mai stata valida possa funzionare, solo perché non vede particolari errori allora crede che non ci siano oppure pensa che anche se potrebbe avere qualche credenza distorta questa non faccia chissà quale danno, illudendosi che andrà sempre tutto bene

 

Per capire se una persona è solipsista è sufficiente chiedergli se ha mai messo in discussione tutto ciò che è, tutto ciò che ha appreso durante il corso della sua esistenza, cosa le è stato insegnato, specialmente se è vissuta per anni senza metodo scientifico. Chi risponde di no è un solipsista di fatto, rimane da capire se questo soggetto è un solipsista razionale o irrazionale e per questo è sufficiente chiedergli se pensa che questa sua visione della vita non valida potrebbe mai portargli problemi, se il soggetto risponde di no è un'irrazionale.

Se invece risponde di si allora c'è una persona che riconosce tutti i suoi limiti del suo sistema di pensiero, lo usa consapevolmente anche se all'atto pratico non c'è nessuna differenza fra solipsista razionale o irrazionale, se non che quello irrazionale per assurdo rimarrà sorpreso di tutti i guai che la sua visione gli porterà mentre il solipsista razionale è pienamente conscio di ciò che potrebbe avere e non ne rimane sorpreso.

 

Il solipsismo necessario

Non sempre nella realtà si può agire ricercando la validità, in questo caso il solipsismo non è solo una scelta ma una necessità, ricercando un solipsismo razionale.

 

Qual è la differenza fra nichilismo e solipsismo?

ultima modifica il: 24-06-2019 - 14:30:00
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