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- Accondiscendenza -
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Si legga ignavia per approfondire.

 

Collegare con condiscendenza.

 

condiscendente, la persona fa qualsiasi cosa perché teme le conseguenze del dire no o comunque dell'asserire (assertività) i propri desideri e ciò che non accetta. La persona condiscedente avrà un individualismo "scarso o nullo" a causa di specifiche paure;

accomodante, le comodità degli altri, cosa vol dire "rendere comodo gli altri?" fare in modo che non abbiano emozioni negative, questo perché si teme che se gli altri "staranno male" poi non verranno più con noi, si fa di tutto per evitargli emozioni negative per paura delle conseguenze;

 

(come si definisce quel fenomeno in cui il soggetto anche se non le viene chiesto dà quello che pensa l'altro desideri per tenerselo a sé? Per renderlo soddisfatto. Sempre accondiscendenza?)

 

compiacente, dare piacere all'altro per la propria convenienza (anche se il soggetto potrebbe fare i calcoli in modo erroneo pensando che dando qualcosa riceverà altro ma non accadrà), quale sarebbe poi la differenza con gentilezza? A questo punto a gentile si può dare l'accezione illusoria, che l'altro lo faccia in modo disinteressato?  concetto positivo di "dare per avere", l'uomo che offre la cena alla donna e fa di tutto per farla stare bene per avere poi alla fine il sesso, il compiacente si base sullo scambio temporalmente sfalsato che in apparenza sembra solo un dare, ma è un dare per avere dopo. Si trraduce nel "dare piacere all'altro per poi averlo a propria volta" fargli provare benessere in modo tale che poi sia più propenso a fare lo stesso, dare ciò che si chiede, metterlo in una situazione di essere più propenso a dare anche solo per ricambiare

 

da questi tre termini è possibile definire lo zerbino, un soggetto al tempo steso condiscendente, compiacente e accomodante che crede che annullando se stesso per far stare "bene" al massimo l'altro lo conquisterà, quando in realtà in questo modo è probabile che verrà solo sfruttato;

 

indulgente, persona che diversi motivi tende a perdonare o passare sopra ad un fatto che non accettava e che aveva portato a rabbia;

arrendevole, nella trattativa un soggetto che cede, quali sono i motivi?

condiscedente, la persona cede al suo individualismo per paure e inibizioni varie, non riesce ad essere assertiva a causa di paure varie, che portano a far guadagnare di più l'altro, a cedere alle sue richieste anche quando non lo si desidera o non in quel modo, et..

accomodante, l'utilità di questo concetto serve nel sottolineare una sfumatura diversa di condiscedenza, la persona in questo caso non investe per dare agio all'altro ma quanto più per non dargli disagio, cioè la persona si da da fare affinché l'altro non sia a disagio;

Gentilezza, lo si usa in modo illusorio quando non si comprende le motivazioni dell'altro, il suo tentativo di compiacenza per avere qualcosa e lo si definisce gentile;

conciliante, alla ricerca del compromesso migliore per entrambi?

remissivo, si rimette all'altro perché qualsiasi cosa faccia l'altro alla persona sta bene, questo accade in circostante specifiche quali "basta che si sta con l'altro, la persona fa di tutto per rimanere insieme, sta bene così, darebbe e farebbe qualsiasi cosa e non gli pesa, anche lasciarsi sfruttare, perché l'invidualismo è soddisfatto per il solo avere l'altra persona vicina, remissività perché la persona non sa cosa fare, preferisce che siano gli altri a decidere non è in grado di avere particolari desideri o obbiettivi in quella situazione.

 

Primo problema, l'etimologia di condiscedenza richiama più il concetto di compromesso, si traduce in "scendere insieme".

 

L'accomodamento ci ricorda che quando una persona ci sta dando "molto" chiedersi cosa poi in seguito vorrà da noi, quale è il suo interesse punto di guadagno, etc..

ultima modifica il: 26-11-2018 - 8:45:06
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