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Cos'è la stima? Cosa si intende per stimare?

(stima e classi. Stima e comparaggio)

Si parla di stima per evidenziare quel fenomeno frutto dei confronti che ogni persona fa nel momento in cui giudica la realtà che la circonda, giudica il valore di ciò che vede e dove inevitabilmente finirà per stabilire una classifica.

La prima esperienza di stima la si fa a scuola, dove il soggetto si rende conto che nella classe ognuno ha giudizi differenti ma non solo scolastici e in questa scala di diversità ci sarà alle estremità il più bravo e meno bravo, più bello e meno bello e così via.

La stima è un fenomeno soggettivo cioè ognuno ha le sue scale, i suoi giudizi ma che diventa oggettivo quando la maggior parte delle persone condivido tale scala.

Riprendendo sempre l'esempio scolastico, se tentate di ricordare vi ricorderete che su alcune cose i giudizi concordavano ad esempio sul più casinaro o il più educato, ma poi discordavano sul più bello (che divenivano i più belli della classe proprio preché non c'era modo di trovare un unico vincitore) o più intelligenti, etc..

Minore il gruppo maggiore è la probabilità di trovare oggettività (la visione maggiormente condivisa) viceversa maggiore è il gruppo minimore è la probabilità sfociando nel concetto di controversia, cioè alcune persone stimano in un modo, altre in un altro e così via.

Comprendere la stima vuol dire rendersi conto di quattro cose fondamentali:

- la sua scala soggettiva è un qualcosa che riguarda solo ste stessi, la persona quindi sa che ciò che vede lei non è universale, ha una sua scala che è solo sua;

- sa che un esterno a sua volta avrà la propria scala di stima dove potrebbe rientrare anche lui, questo vuol dire che se verrà giudicato da qualcuno è probabile che venga anche messo in scala e confrontato con altri; 

- le scale sono soggettive ma a volte possono divenire oggettive, cioè diverse persone concordano su chi è meglio di chi, su chi è il migliore, peggiore, questo vuol dire che se una singola persona ad esempio ci disistima questo non significa nulla socialmente parlando;

- dalla stima nasce l'autostima, cioè il tentativo di mettersi in scala cosa che diviene fattibile quando si hanno dei dati ma che diventa distorta quando si basa su deduzioni o addirittura sull'autoimmagine. L'autostima è valida quando si fissa un gruppo di riferimento, ad esempio la persona dice "Voglio sapere quanto valgo io per Caio, quanto mi stima nei confronti degli altri" quindi sarà sufficiente interrogare Caio per capirlo, oppure la persona dice voglio capire la stima oggettiva della mia classe nei mieiconfronti, voglio conoscere il giudizio più condiviso nei miei confronti per scoprire ad esempio se la maggior parte delle persone mi vede nella media, fra i più scarsi o i migliori. Quando la persona invece si addentra in discorsi assolutistici, di autoimmagine e per deduzioni finirà per fare conclusioni dalla validità nulla;

- comprende la differenza fra piacenza e stima, cioè a prescindere di essere i migliori o i peggiori o di quanto una persona giudichi di valore resta il fatto che esiste una soglia minima per cui il giudizio sia positivo o negativo. Questo vuol dire che una persona potrebbe essere vista come bella nella media, ciò non toglie che comunque piacerà ad alcune persone ed altre no. Separare il concetto di "per quante persone valgo mediamente in un settore" dalle varie stime soggettive e oggettive è fondamentale in termini utilitaristici perché alla fine dei conti mentre con la piacenza la persona ha un dato utile per capire ad esempio quante difficoltà avrà nell'essere apprezzato dagli altri con la stima si entra per lo più in una dimensione di dominio, di confronti, utile solo per le dinamiche in cui si fa selezione e si ha modo di prendere o puntare al meglio.

 

 

 

 

[dopo un percorso di stima la persona che si giudica essere la migliore viene definita idolo

mentre si parla di disistima per intendere che dal confronto una persona giudicata inferiore]

Per poter capire cosa sia la stima è necessario prima avere chiaro in mente che questo termine viene usato come sinonimo di numerosi termini fra i quali:

- Apprezzare, giudizio di valore, ovvero quanto una cosa la si trova piacevole e desiderabile;

- Approvare, giudizio morale, quanto una cosa la si accetta come comportamento e non ci si fa problemi a convincerci;

- Ammirare, un sentimento che si prova quando si apprezza qualcuno specialmente se la persona desidera a sua volta ciò che vede di valore nell'altro (ma in alcuni casi potrebbe anche trasformarsi in invidia);

- Reputazione, la visione sociale di una persona.

 

La stima nel linguaggio comune viene usata per lo più in due modi:

- sinonimo di reputazione, cioè la persona con la frase "ti stimo" tenta di comunicare che apprezza l'altro e/o ne approva le scelte che ha fatto; 

- un giudizio orientato a generare una sorta di classifica dove la persona va oltre il concetto di approvazione e apprezzamento e tenta di comunicare all'altro che non solo gli piace ma che la vede come una delle persone migliori se non la migliore che abbia mai incontrato. Il ti stimo quindi sarebbe frutto di un percorso mentale fatto di confronti e paragone dove la persona non solo reputa positivamente quella persona ma trova che sia la migliore o fra le migliori.

Essendo il primo significato già descritto chiaramente dal concetto di reputazione l'AB preferisce lasciare che la stima descriva questo giudizio dove non si guarda solo alla reputazione ma anche alla classifica dell'altro.

La stima diviene quindi un concetto facile da capire se già si possiedono le nozioni di reputazione e di confronto.

La stima implica che ci sia una reputazione positiva ma ci dice anche come si vede quel soggetto confrontato con gli altri.

 

 

 

Questa definizione di stima ci fa capire chiaramente cosa sia l'autostima, ovvero quella serie di giudizi tesi a confrontarsi e paragonarsi con gli altri i quali daranno luogo ad una serie di conclusioni che sfoceranno in parte anche nell'agenticità. Si legga autostima per approfondire

 

 

La stima è settoriale o globale? Una persona viene stimata in modo circoscritto o su ogni sua caratteristica di personalità? Qui una risposta unica non c'è, esistono grossomodo tre possibili scenari:

- il soggetto usa il termine di stima basandosi su un unico settore o settori circoscritti, quante volte avrete ascoltato frasi come "ti stimo come professore ma sul resto no", la reputazione espressa dal soggetto è circoscritta e la relativa stima;

- il soggetto usa il termine stima basandosi solo su quello che conosce e attribuisce e idealizza il resto, la persona dice "ti stimo" per intendere sei il migliore su tutto anche di fatto la persona conosce solo una parte del soggetto, non sa come sia nelle restanti parti, la stima rimanente è data quindi da un processo di idealizzazione o di attribuzione e la stima non è quindi completa;

- il soggetto usa il termine stima perché conosce ogni cosa dell'altro e può affermare che sia globalmente e nell'insieme la migliore persona che conosca.

 

I primi due punti sono fondamentali perché ci ricordano che la stima non necessariamente avviene quando c'è un soggetto superiore in tutto, cioè una persona può essere meglio in qualcosa e non in altro agli occhi di altri e non si può sapere in anticipo questo come verrà stimato, con chi si verrà paragonati.

 

 

ultima modifica il: 25-03-2017 - 22:49:45
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