Cos'è l'esistenzialismo?
Con questo termine si definisce l'interesse che si pone sul concetto di esistenza umana, dove ci si interroga su cosa sia e come migliorarla.
L'esistenzialista è colui che si interroga in generale sull'esistenza, cerca di capire il funzionamento a livello di singolo e di gruppo, cosa sia meglio da fare o non fare, i possibili nessi causa ed effetto, etc... come funziona l'esistenza umana.
Non c'è un'unica versione riguardo all'esistenza, anche i maggiori filosofi esponenti dell'esistenzialismo hanno fornito visioni differenti sul concetto di esistenza.
La visione dell'esistenza da parte dell'autore di questo sito è chiara leggendo i vari articoli in esso contenuti.
Seguirà ora un riassunto.
Ogni essere vivente nel momento in cui nasce si ritrova con una sorta di imperativi biologici a cui non può sottrarsi, esiste anche se non l'ha scelto e continuerà ad esistere anche controvoglia.
La sua esistenza sarà governata dalle emozioni, come coscienza potrà avere un ruolo regolatorio di tale emozioni, ma questo ruolo non è scontato, regolare le proprie emozioni è un'abilità che va sviluppata e non tutti sviluppano.
Le emozioni che il soggetto proverà saranno frutto della biologia e dell'esperienza soggettiva.
Non esistendo alcuna legge sulle nascite ognuno nasce in contesti differenti, chi nasce in famiglie povere, chi nasce da genitori incapaci nelle abilità genitoriali, chi nasce in contesti violenti, chi nasce da soggetti con visioni ingenue e distorte della realtà, etc...
Questo ci fa capire quanto l'esistenza, allo stato attuale delle cose, sia molto casuale e sebbene l'essere umano come specie abbia raggiunto un progresso enorme, la maggior parte della popolazione non ne fa beneficio, pensiamo alle scoperte filosofiche/psicologiche che aiutan ogni soggetto a vivere al meglio.
Chi cresce non studia questi concetti, non li acquisisce e quando una persona diviene disturbata ecco che va da uno psicologo che, se bravo, gli passa tutti quei concetti già disponibili ma che di fatto non arrivano alla persona, non giovano alle esistenze.
Qualunque esistenzialista a furia di osservare la realtà umana si rende conto di questo paradosso, di come le persone è come se vivessero allo scuro rinchiuso in dimensioni fatte di ignoranza, emotività, distorsione più o meno gravi causate da fallimenti a livello genitoriale e scolastico.
Questo è il paradosso di chi ha vissuto fino ad oggi, nascere in un contesto tale che lo rende schiavo dell'esistenza stessa, mai pienamente consapevole della realtà umana, di chi è, senza usufruire di tutti i benefici delle scoperte umane avute fino a questo punto.
Chi è esistenzialista finisce inevitabilmente per diventare un'umanista, cioè rendersi conto di quanto sia necessario aiutare le persone a capire chi sono, a capire che senso abbia la loro vita, a crescere al punto tale da potersi realizzare e spezzare le catene dell'ignoranza e della distorsione in cui sono nati.
Un'esistenzialista, una volta che comprende il sistema, che comprende come funziona mediamente l'esistenza umana non può fare a meno di domandarsi "come vivere al meglio?" o "cosa fare della propria vita?" e sfociare in una visione umanistica.
A livello statale si potrebbe fare molto ma ad oggi viene fatto poco, sono poche le persone che hanno la fortuna di nascere in contesti ricchi (non solo economicamente) o di avere quella curiosità e sufficiente strumenti cognitivi da salvarsi da soli, da comprendere da sé l'esistenza e procedere per migliorarla.
Il fatto che un soggetto si ponga domande sull'esistenza fa di quel soggetto un'esistenzialista ma questo non vuol dire che il soggetto automaticamente avrà risposte valide su tutto, ogni soggetto arrivato ad una certa età sviluppa domande sull'esistenza ma sarà la qualità delle sue risposte a fare la differenza, per assurdo alcune risposte proprio perché errate non aiutano il soggetto ma lo affondano ancora di più nella sua distorsione e ignoranza.
La filosia fa parte della natura umana, ma la qualità di queste riflessioni non è scontata, anzi.
