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La svolta che aspetti non arriverà mai
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Il titolo è intenzionalmente  provocatorio e cerca di svegliare su una delle illusioni stabilizzanti più diffuse, che da una parte aiutano la persona a non soffrire per la situazione facendo leva sulla speranza, ma dall'altra gli impediscono di focalizzare quello è che un percorso concreto che potrebbe far cambiare loro il decorso esistenziale.

La svolta altro non è che quell'accadimento che la persona aspetta nella sua esistenza, dove la persona si convince che "è solo questione tempo, basta stringere i denti e prima o poi arrivera quell'evento, quasi magico, che cambierà la sua esistenza e farà avverarare ogni cosa che desidera, che avrà l'esistenza come l'ha sempre sognata".

Tranne qualche raro caso (per fare un paragone, vincere al super enalotto è più probabile) questa svolta non arriverà mai perché la realtà non segue questa logica. Probabilmente la persona conserva questa illusione facilitata da ulteriori illusioni come la superstizione o la giustizia (facendo leva sul "me lo merito") ma come già detto la realtà non segue questa dinamica. 

Ed ecco che questo stato illusorio sebbene sia stabilizzante impedisce alla persona di rendersi conto che "o si rimbocca le mani e comincia a costruire il futuro che desidera o non lo avrà".

Le persone che sviluppano questa illusione potrebbelo farlo perché sono cresciute in un contesto così fallimentare da aver generato una personalità che non riesce a reggere il peso di una presa di consapevolezza del calibro "se non mi do da fare per cambiare la mia personalità e costruirmi la vita che desidero passo dopo passo, non arriverò a vivermi l'esistenza che desidero", una visione che li porta a rendersi conto che il lavoro da fare su stessi e sulla realtà in torno a loro è "enorme", cosa che è diametralmente opposta allo stile di vita che hanno adottato fino a quel momento, prediligendo l'aspettativa, il seguire la morale impartita, credere nell'illusione del merito, etc..

Questa "sveglia" potrebbe essere perfino destabilizzante, dato che difficilmente queste persone sono disposte a rendersi così responsabili, a rendersi conto della crescita che ancora non hanno fatto e delle azioni da fare per costruirsi mattone dopo mattone l'esistenza ricercata, d'altronde è difficile rimboccarsi le maniche per costruirsi qualcosa quando fino a poco tempo prima credevi che ti sarebbe stata regalata da un'entità superiore (si pensi all'illusione del merito nella morale).

 

Questa realtà difficilmente produce un cambiamento, proprio perché una persona non essendoci  arrivata da sola ma essendo stata svegliata da qualcuno o da eventi sporadici casuali non ha una personalità tendente al cambiamento. Queste sono persone che preferiscono illudersi e difendersi da questa realtà, da questa "sveglia" che viene percepita come scomoda, preferendo rimanere in un'illusione che almeno non le fa soffrire, che non le mette di fronte ad un percorso che al solo pensiero le fa soffrire. Come se la persona desse per scontato che non intraprenderebbe un percorso del genere e anche se non avrà mai ciò che ricerca, non cambierà mai e non arriverà alla volta tanto desiderata almeno renderà meno destabilizzante e meno sofferente il passare del tempo.

Questo ci ricorda quanto sia potente l'autoconvincimento di una persona e di quanto riesca ad illudersi, perfino di fronte alla possibilità materiale di raggiungere i propri obbiettivi la persona preferisce illudersi e aspettare qualcosa che non accadrà, indicandoci al tempo stesso di come le persone nella loro ignoranza nemmeno riescano a comprendere e percepire a pieno l'occasione e la scelta che stanno avendo di fronte, spiegando uno scenario che viene percepito come assurdo da persone più saggie.

Questo articolo si riferisce sia a quelle persone che hanno uno specifico progetto in mente, che desiderano un'esistenza specifica (a volte nemmeno concretizzabile) sia a quelle che sono insoddisfatte della loro esistenza e desiderano che le cose cambino, in qualsiasi modo ma basta che cambin, criticandone il comportamento dato che hanno la possibilità di essere promotori del loro cambiamento interno ed esterno e invece di rimboccarsi le mani si limitano aspettano questa "svolta".

Qualcuno potrebbe chiedersi "perché si parla di rimboccarsi le maniche?" perché l'azione è il miglior indicatore per separare nettamente le persone che si difendono dietro la scusa del "non so come fare" da chi che anche se non cosa fare o come comunque si butta, tenta di uscire da quella situazione anche a costo di fallire ma dimostra che almeno la sua intenzione è quella di agire e non di difendersi.

 

Una persona che abbandona questa illusione si ritrova di fronte ad un'unica strada, cambiare se stessa, sviluppare una personalità tale che sia completa, che sia saggia, sia autosufficiente e riesca a fissare uno scopo e inseguirlo costantemente e attivamente al fine di arrivare all'esistenza desiderata, alla qualità di vita prefissata. Come già detto

ultima modifica il: 14-10-2015 - 19:36:19
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