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- Rimprovero -
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Cosa si intende per rimproverare?

Il rimprovero è il tentativo di generare una punizione tramite le parole, facendo provare al ricevente emozioni negative in modo che venga disincentivato a ripetere quel tipo di comportamento.

Rimprovero non intenzionale, la persona senza che se ne accorga quando è arrabbiata tende a rimproverare.

collegare con punizione

[aggiungere il rimprovero nei toni, usare toni negativi, rimprovero tramite minaccia, tramite critica,

rimprovero come mezzo per cambiare il comportamento altrui

rimprovero inconscio, ripetere atavicamente la propria educazione negli altri]

Nel linguaggio comune il termine rimprovero tende a produrre fraintendimento a causa di diversi significati attribuiti, elenchiamoli:

- rimprovero come sinonimo di disapprovazione, un giudizio negativo espresso;

- rimprovero come punizione verbale, la persona in questo caso di solito tende a disapprovare e attuare un comportamento negativo teso a suscitare emozioni negative come se fosse una punizione corporarle, ad esempio la persona inizia ad offendere la persona o sottolineare quanto quello che ha fatto fosse sbagliato o che la persona è un inetta, qualsiasi cosa tenda in modo anche solo generico a far soffrire qualcuno colpendo i punti deboli più diffusi.

 

 

Perché le persone riproverano? Per moralizzare le persone, la persona giudica e punisce in modo che alla persona rimanga impressa quella regola e smetta di attuare un comportamento che la violi.

Questo può avvenire in tre modi:

- la persona trasmette la propria morale, quando vede una persona fare ciò che va contro la propria morale si risente e punisce e disapprova questi comportamenti facendo in modo nella sua transigenza che la persona esterna diventi come lei;

- la persona vede dei comportamenti che la infastidiscono, che la fanno risentire e quindi rimproverando tenta di innestare una morale nell'altro così da far finire questi comportamenti scomodi;

- la persona rimprovera in modo automatico, in modo impulsivo si comporta allo stesso modo di come si sono comportati con lui.

 

Il rimprovero è ciò che, specialmente nell'adolescenza, tende a fare più danni perché la persona per punire il comportamento altrui fa leva su cose che sanno fanno soffrire l'altro e quindi va a prendere i suoi punti deboli, una persona che sa che l'altro si vede brutto e ha fragilità intorno all'autostima potrebbe andare a colpire lì come forma di punizione (di solito quando le persone fanno questo in modo istintivo si pentono amaramente ma sono stati cresciuti così e potrebbero andare a colpire lì perché il loro inconscio è stato registrato in questo modo) anando a peggiorare o alimentare delle fragilità.

L'uso del rimprovero, così come delle punizioni psicologiche è rischioso perché si vanno a colpire le fragilità di una persona che nella sua ignornaza, potrebbe non rendersi conto del perché è stata giudicata in quel modo e potrebbe crederci o comunque usare quel giudizio per formare delle sue credenze (si pensi ad una persona che ha l'autostima da giudizio o che è comunque così sensibile e insicura che basta un giudizio per crollare a pezzi) non riesce a difendersi dai giudizi che non sono validi ma ognuno di loro è qualcosa che alimenta i dissidi, disturbi e fragilità di personalità. Per insegnare qualcosa ad una persona è sufficiente spiegarle le cose, spiegare le conseguenze e che nella loro esistenza saranno responsabili di ciò che avranno e la vita non si limita all'ambiente famigliare. Imprigionrare una persona dentro la morale con i vari danni che quelle punizioni psicologiche possono fare sia la scelta migliore in termini esistenziali è uno dei modi per portare una persona allo sviluppo di fragilità, alcune così rilevanti in ambito esistenziale da alterarle profondamente l'esistenza (si pensi ad una persona che per bassa autostima smette di apprendere dal mondo perché inizia un profilo evitante inibitorio).

 

Se una persona si limita a giudicare (disapprovando) evidenziando i fatti, senza fare alcuna punizione aggiuntiva, si tratta di rimprovero? No, una persona che si limita a giudicare senza fare alcuna punizione non sta rimproverando ma sta giudicando per esprimere il suo pensiero ed eventuali problematiche che potrebbero nascere da questa condotta, specialmente se il giudizio non è completamente morale soggettivo ma potrebbe essere anche di altra natura come legale ma anche più pratico. La disapprovazione fa soffrire e potrebbe essere percepita come una punizione ma questa è una dinamica interna del soggetto e non un tentativo esterno di far soffrire. Le persone che tendono a soffrire in modo eccesseivo per una disapprovazione perché istrietiche o che tendono a vergognarsi in modo esagerato (quando concordano con la disapprovazione) facendo anche scattare senso di colpa e rimorsi potrebbero erroneamente pensare che quello sia stato un rimprovero ma non è così. Un rimprovero esiste perché la persona intenzionalmente disapprova e punisce per generare una morale o rafforzare una presistente.

 

ultima modifica il: 05-08-2018 - 13:09:11
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