Home
Psicologia
Raziologia
Puzzle della Comunicazione
Diario
Test
Info & Contatti
 
- Misantropia -
riabilita aiuti

Cos'è la misantropia?

 

Si definisce misantropo un soggetto che ha sviluppato emozioni negative verso la società come entità astratta.

La misantropia può essere inteso come un sentimento di sfiducia verso il prossimo che si può manifestare in tanti modi differenti, ma più o meno tutti sono conditi dal pensare in negativo, vedere l'altro come probabilmente manipolatore, stronzo, bastardo e quindi si ha bisogno di numerose prove per potersi aprire agli altri.

La misantropia ha sfumature differenti, c'è chi pensa che tutti siano così, chi pensa che sia una percentuale media, chi bassa, etc... in ogni caso la misantropia modifica il rapporto con l'esterno, la voglia di uscire o incontrare gente, il modo con cui ci approcciamo agli altri per la prima volta.

Non esiste il profilo di misantropo, ognuno la vive a modo proprio, ad esempio qualcuno potrebbe indossare una maschera e fare buon viso a cattivo gioco, facendo tutto l'amico per poi liquidare quel soggetto appena conosciuto con la speranza di non vederlo più, c'è invece chi manista questo odio e chi addirittura chiude tutti i ponti con l'esterno in tutte o alcune circostanze.

La misantropia generalmente ha tre possibili condotte:

- evitamento, il soggetto tende ad evitare direttamente luoghi con le persone, luoghi di conoscenza, di scambio;

distruzione, il soggetto matura un desiderio di distruggere o punire quella parte di mondo che gli suscita emozioni negative;

- sfruttamento, il soggetto vede queste persone come qualcuno da sfruttare, qualcosa che secondo la visione del soggetto merita solo di essere sfruttato.

 

Uno degli errori più comuni che si fa con la misantropia è di pensare che il soggetto sia uno stronzo, antipatico, intrattabile quando invece è altamente probabile il contrario, il misantropo odia un tipo di persone, una fetta della società, ma non odia tutti, anzi tenderà a farsi un gruppo di persone selezionate con cui sta bene e se ne incontrerà di altre, per casualità, è probabile che tale gruppo possa anche aumentare nel tempo.

Un altro errore comune è quello di di confondere la misantropia con la sociofobia, nella sociofobia il soggetto ha paura degli altri, è avvolto da un continuo senso di vergogna, ci sta lontano per paura ma desidera vivere gli altri, stringerci amicizia.

Perché le persone diventano misantrope? Per tre motivi prevalentemente:

- sottocultura incompatibile. Il soggetto si rende conto di essere abbastanza unico e di non uniformarsi alla massa. Ad esempio un soggetto altamente sensibile che vorrebbe vivere rispettando tutti, facendo attenzione agli altri e ritrovarsi immerso in una società in cui prevalentemente le persone sono egoiste e impulsive pensando solo a loro stesse;

- livello di intelligenza, una delle realtà più scomode da accettare è che la maggior parte della popolazione non si rende conto di non sapere abbastanza e non si rende conto di quanti errori fa, di quante credenze distorte possiede. Persone con bassa intelligenza emotiva, logica o acquisitiva o carente in numeri aspetti dell'intelligenza cristallizzata (capacità). Un soggetto che ha investito per essere intelligente potrebbe non trovarsi bene con persone che mediamente non lo fanno o l'hanno fatto male;

- rifiuto della natura umana, ad esempio il fatto che tutti sono motivati a fare qualcosa per interesse, che si piace a qualcuno solo quando si ha un valore, che la realtà umana è fondata sul lavoro e sui soldi, etc...

 

Questi sono i tre grandi aspetti che possono spingere un soggetto a provare sentimenti noia per parte o gran parte della società. Ricordando che il misantropo non odia tutti gli uomini, questa è una visione distorta della misantropia.

Il soggetto misantropo sa benissimo che ci sono poche persone che gli possono piacere, statisticamente parlando ci sono persone simili o compatibili a lui, il misantropo si rende conto che la maggior parte della popolazione è fatta in un modo che lui odia e questo lo spinge a comportarsi in modo schifoso verso chi non conosce, verso la massa. 

Il misantropo può avere amici, può amare, non è un'eremita sopra una montagna, è qualcuno che pensa che le persone per lo più facciano schifo o gli siano indifferenti.

Questo fa si che il mistrantropo quando va in posti dove c'è gente o dove si può conoscere gente pensa "si ma tanto già so che la maggior parte delle persone mi annoierà o non mi piacerà, quindi che senso ha?" manifestando un comportamento di disinteresse, di odio, di antipatia verso chi non conosce, almeno che non nasconda il tutto con un finto sorriso e una maschera sociale.

Il misantropo tende a preferire la propria cerchia di conoscenze, a rifiutare occasioni sociali specialmente quando pensa il fine ultimo è conoscere gente e non diversi con quelle persone che già conosce e apprezza. 

Il misantropo tende ad evolvere in due comportamenti:

- il primo è quello della ricerca di persone che non odia, specialmente se trova canali o sottoculture specifiche dove sa di avere maggiore possibilità di incontrare persone non odiabili. Ad esempio una persona sensibile che trova un gruppo su facebook di persone sensibili, lo frequenta volentieri perché sà che lì sono più o meno tutti simili a lui;

- il secondo è quello del limitarsi a vivere con quelle poche persone che gli piacciono, ignorando tutto il resto e ponendo una sorta di muro fra lui e tutto il restante mondo. Solitamente questo accade quando il soggetto ha comunque già trovato una serie di rapporti significativi che lo appagano.

 

In sintesi alcuni misantropi hanno la fortuna di trovare dei gruppi organizzati compatibili a lui, un piccolo mondo che corrisponde al paradiso per questo misantropo, altri invece non hanno questa fortuna e si limitano a tenersi vicino quelle persone che incontrano casualmente e con cui sta bene insieme.

 

Come per ogni pensierio umano anche i pensieri alla base della misantropia potrebbero essere distorti, si parlerà quindi di misantropia razionale o irrazionale a seconda dei casi.

Il misantropo razionale è colui che non ha commesso errori, il suo odio è logicamente corrette, ciò che pensa è reale, si parlerà invece di misantropia irrazionale se il soggetto ha una visione distorta del mondo e le emozioni negative che prova sono frutto di distorsioni.

 

 

Due esempi di misantropia irrazionale:

 

- La misantropia da disadattamento, la persona ha problemi ad interagire con la maggior parte delle persone e conclude che la colpa è degli altri che sono fatti male. L'irrazionalità consiste nel non rendersi conto che è sufficiente migliorare la propria visione del mondo, le proprie abilità sociali per eliminare il dolore che gli altri ci procurano e quindi smettere di odiarli. 

- Misantropia da fallacia statistica, "una serie sfortunata di eventi" la persona deduce arbitrariamente che ciò che le è capitato fino a quel momento è sufficiente a bollare il mondo come "schifoso", la persona non riesce ad analizzare la questione da un punto statistico. QUesti soggetti tendono a smettere di essere misantropi nel momento in cui viaggiano o cambiano circolo sociale e si rendono conto che in realtà non era l'umanità a fare schifo ma solo la maggior parte delle persone che aveva conosciuto fino ad allora. 

 

La misantropia irrazionale si manifesta in più forme, anche il solo convincersi erroneamente di essere una sottocultura rara quando in realtà non lo si è affatto.

 

Misantropiacrescita personale

Le persone che investono nella crescita personale possono rischiare di diventare misantrope perché finiscono per migliorarsi in un mondo in cui pochi si migliorano, finendo per trovare difficoltoso interagire con persone altamente irrazionali e impulsive. Diventa difficile poi relazionarsi con persone che giudicano in modo irrazionale, istintive, perché ci rendiamo conto dei danni che queste possono fare.

Diventa sempre più difficile stare con persone che sono sempre più lontane da noi.

 

 

ultima modifica il: 20-06-2020 - 9:57:02
Sito Realizzato da Palombizio Valerio Giuseppe