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- Adeguatezza -
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Cos'è l'adeguatezza?

Con questo termine in ambito esistenziale si definisce quel fenomeno in cui una persona ha in mente uno specifico standard che ritiene necessario per raggiungere alcuni obiettivi, se non possiede quelle caratteristiche si sentirà inadeguato.

Ma esattamente in cosa consiste questo sentimento? Nellla visione che non avendo ciò che serve allora non sia possibile ottenere ciò che si vuole.

Il senso di adeguatezza è collegato strettamente all'autostima, il soggetto si interroga sul suo valore e sulle sue abilità, ma poi questo risultato lo misura anche in base all'obiettivo e quanto si ritiene sia necessario avere in termini di valore o abilità per raggiungerlo.

Si legga autostima per approfondire.

FINO A QUI

 

Adeguato è un termine che si usa per descrivere il fenomeno della mancanza di qualcosa considerato necessario da parte del soggetto e della sua percezione delle cose.

Da qui nasce il sentimento di inadeguatezza o adeguatezza quando la persona pensa di avere o non avere ciò che serve per fare o non fare alcune cose.

Questo sentimento si va a mischiare con il concetto di autostima, nell'autoefficacia riguardo alle abilità e nell'autoimmagine riguardo ai valori necessari da avere.

La persona sentitizzerà un sentimento di adeguatezza o inadeguatezza nel momento in cui pensa o sente che non ha ciò che invece ritiene necessario per potercela fare, quindi è strettamente collegato al concetto di regolazione che la persona possiede.

 

 

DA RIVEDERE

 

(collegamento fra inadeguatezza e ottimismo)

Si parla di adeguatezza per definire quel fenomeno in cui un soggetto in base alle regole che ha sviluppato nel comprendere la realtà e i suoi effetti pensa di non avere ciò che è necessario o non sapere ciò che è necessario fare per poter raggiungere l'obbiettivo.

L'inadeguatezza di solito viene espressa con il termine "non sono all'altezza", questo sentimento può essere anche indefnito, cioè il soggetto non sa esattamente cosa serve ma sente di non averlo e quindi parlerà di un sentimento generico di inadeguatezza.

L'adeguatezza si può vivere quindi in due modi:

- conscio, il soggetto ha una visione chiara di ciò che è necessario avere

- inconscio, il soggetto lo vive più come un condizionamento inconscio, avverte che manca qualcosa basandosi sui feedback ricevuti durante l'infanzia.

Il sentimento di incapacità è un particolare senso di inadeguatezza che si sviluppa intorno all'agenticità, la persona pensa di non avere la capacità per farlo, si sente inadeguato sotto quel profilo.

L'inadeguatezza è un sentimento negativo che trova spazio nell'assenza di autoefficacia, cioè una persona si sente inadeguata perché pone l'accento su quello che crede che manca invece sulla potenzialità di colmare la carenza, qualsiasi essa sia.

 

 L'inadeguatezza si sviluppa intorno al non posso, questo crea più sofferenza di chi invece ha punto di vista del "ora no ma potrei svilupparlo".

 

 

 

 

 

da rivedere

Si parla di adeguatezza per intendere quel fenomeno che nasce dalla presa di coscienza del proprio valore e del fatto che se non si possiede questo valore per gli altri non c'è modo di raggiungere l'obbiettivo.

Di conseguenza essere inadeguati vuol dire semplicemente non possedere un valore sufficiente per produrre interesse nell'altro.

Il concetto di adeguatezza si complica perché deriva dal concetto di autoimmagine che è a sua volta complicati, qui i punti salienti:

- la persona invece di basarsi su feedback esterni inizia a nutrire un sentimento di adeguatezza o inadeguatezza basato sulla sua autoimmagine e quelle che crede sarà il giudizio dell'altro. C'è un'enorme differenza da essere inadeguati quando qualcuno ci dirà che non gli piacciamo e sentirsi inadeguati perché si pensa qualcosa che non necessariamente ha un riscontro reale;

- non comprendere il concetto di alternativa di valore, cioè per quanto una persona possa essere carente in qualcosa può comunque usare altri suoi valori per raggiungere uno stesso obbiettivo, questo indica una serie di errori riguardo al concetto di controllo che il soggetto ha nei confronti della realtà;

- la persona potrebbe sviluppare un'inadeguatezza statica a seguito di un'autoimmagine statica, cioè se qualcuno le dice che è brutto penserà che sarà brutto e inadeguato per tutti.

 

Nel primo punto scopriamo che le persone potrebbero sentirsi inadeguate solo per un loro viaggio mentale, deducendo arbitrariamente di non avere il valore sufficiente quando invece potrebbero averlo, nel secondo punto scopriamo che le persone si sentono o pensano di esserlo perché sono convinte che per raggiungere quell'obbiettivo sia necessario solo quel valore e nient'altro.

Il primo compito è quindi quello di comprendere se la persona è realmente inadeguata in qualcosa o se invece è caduta in uno di questi due errori.

 

Quando l'adeguatezza e l'autoefficacia coincidono? Nel momento in cui il saper fare (autoefficacia) è il valore che serve per l'obbiettivo sociale.

L'inadeguatezza viene usata erroneamente per descrivere altri concetti, seguirà un breve elenco di disambiguazione:

- inadattato / mancanza di autoefficacia, il soggetto comprende che ha potenzialità ma che al momento una cosa non la sa fare;

- incapacità, il soggetto non comprende il concetto di potenzialità e pensa che qualcosa non la può fare e non la potrà mai fare;

- inferiorità, superiorità e autostima. La persona si confronta con gli altri e si sentirà inferiore o superiore a seconda del suo valore e quello che vede negli altri.

 

 

L'adeguatezza descrive soltanto il fenomeno in cui un soggetto si rende conto che il proprio valore non è sufficiente per l'obbiettivo che si è posto.

All'inadeguatezza possono seguirsi quattro strade:

- la prima è la compensazione, la persona investe o usa qualcos altro di valore per interessare l'altro;

- la seconda è rivalsa, la persona tenta di aumentare quel valore insufficiente;

- la terza è la rassegnazione, la persona accetta questa cosa come un dato di fatto.

 

DA RISCRIVERE

 

Viene confuso continuamente con il senso di inferiorità, la persona dice che si sente inadeguata in quanto confrontandosi con gli altri potrebbe sentirsi inferiore se vede che qualcosa non l'ha fatta, non può farla, etc.. vedere chi ha di più chi ha di meno, etc..

Il senso di adeguatezza e inadeguatezza descrivono un altro fenomeno, quello che si potrebbe definire come fenomeno del controllo operativo. Di cosa si sta parlando? Il concetto di controllo ci suggerisce la visione consequenziale degli eventi, cioè la persona sa che per fare questo è necessario quello, se desidera fare quello serve quell'altro etc..

Per controllo operativo la persona pensa che per fare qualcosa in termini di azione per raggiungere un obbiettivo sia necessario avere determinate cose, se la persona crede di averle allora si sentirà adeguato e agirà senza problemi se pensa di non averlo allora si sentirà inadeguato e probabilmente non agirà.

La maggior parte di queste credenze sono errate, sono riduttive e portano la persona in una dimensione distorta finendo per agire quando poteva farlo.

Facciamo un esempio, una persona crede che per avere un rapporto sia sufficiente avere un determinato livello estetico, se pensa di averlo ecco che agirà sentendosi adeguata viceversa si sentirà inadeguata. Chiunque abbia compreso la logica dei rapporti sessuali si rende conto che non è così semplice, che ogni persona è storia a sé e sono numerose le variabili in gioco per interessare e avvicinare qualcuno da un punto di vista sessuale e non c'è una semplice regola del "se sei così allora si se no no", con alcune persone potrebbe essere così ma l'errore è quello di pensare che questa regola di controllo sia totale portando il soggetto in una dimensione scoleggata da quella che è la dinamica degli eventi.

L'adeguatezza e il senso di adeguatezza sono da considerare delle illusioni in quanto la realtà è eccessivamente complicata per poterla prevedere con delle credenze sul controllo operativo, l'unica cosa che si può fare è quella di mettersi in gioco, vedere se si è sufficientemente adattati per arrivare all'obbiettivo, vedere quante sono le strade possibili che portano a quell'obbiettivo e poi scegliere cosa fare, se investire per migliorare un frangente, per cambiare qualcosa o lasciar perdere.

Il senso di adeguatezza e di inadeguatezza sono la conseguenza di illusioni che trovano terreno fertile nelle persone che non hanno compreso quanto sia complicato il mondo, quante strade alternative esistono per raggiungere un determinato obbiettivo, sviluppando delle credenze errate che li portano a sentirsi adeguati o inadeguati quando il sentimento migliore per comprendere il mondo è quello di autoefficacia e potenzialità.

Cioè invece di chiedersi cosa serve per fare qualcosa la persona cambia ragionamento e si sposta sul "questo lo so fare? l'ho già fatto? Se si lo faccio se no imparo a farlo e/o trovo il modo di farlo", l'autoefficacia risponde alla quasi totalità degli obbiettivi esistenziali, poi starà al soggetto fare scelte concrete o meno, uscendo fuori da una visione di agenticità distorta e disadattativa che è il controllo operativo ed entrare in una dimensione del "trovo un modo per farlo, imparo come si fa e lo faccio".

e che non possediono qualcosa non vuol dire nulla in quanto si può crescere, investire e cambiare seguendo un percorso di autoefficacia. 

 

Questo si traduce nel fatto che per eliminare il senso di inadeguatezza o il senso di adeguatezza è necessario prima di tutto eliminare le credenze sul controllo operativo, come secondo passaggio entrare nella dimensione di quanto sia complicato e numerose le variabili e solo mettendosi in gioco si può comprendere come si procede, cosa manca, cosa va migliorato, quali strade prendere sviluppando una visione improntata all'autoefficacia e al non temere errori e fallimenti.

Qual è il collegamento fra incapacità e inadeguatezza? L'incapacità evidenzia l'assenza di visione sull'autoefficacia, una persona che si sente inadeguata perché afferma di essere incapace per l'obbiettivo in atto dimostra non solo di essere inadeguata sulla base di quelle che sono le sue credenze operative (posso farcela solo se) ma anche invece di entrare in un'ottica di "quello che non so fare posso impararlo" pensa in termini "non so farlo e non posso farlo, punto".

Quando una persona comprende come va il mondo il senso di inadeguatezza o adeguatezza scompaiono immediatamente lasciando spazio al "imparerò a farlo, facendo esperienza e riconoscendo i miei limiti senza presumere in anticipo cosa serva o meno".

FINO A QUI

[sentimento che nasce da una visione distorta della realtà e dal condizionamento che produce confidenza, surrogato dell'autoefficacia

dietro il senso di inadeguatezza si potrebbe nascondere un reale problema di mancanza di autoefficacia]

Si parla di adeguatezza per evidenziare qualsiasi credenza il soggetto sviluppi nei confronti di quello che crede o non crede di poter fare senza che abbia capito esattamente come funzioni la dinamica di quel settore e non abbia capito il concetto di autoefficacia.

Una persona di conseguenza si sentirà adeguata o inadeguata a seconda di come si rappresenta quello scenario, di cosa crede serva e non ha, rappresentazione che in alcuni casi potrebbe essere anche variabile dove la persona a periodi si sentirà adeguata o inadeguata.

 

 

Adeguatezza da autostima, il soggetto si confronta con altri e in base a tale confronto penserà di poter fare o meno qualcosa

Adeguatezza da risultato (crea un momentaneo senso di confidenza o alimenta la visione del soggetto portandolo a credere che allora può farlo o se riceve feedback mirati riguardo a quelle credenze e i requisiti che è necessario avere).

 

 

Quando l'inadeguatezza diventa impotenza appresa?

 

Ci si sente inadeguati in tre casi:

- il soggetto in base agli ultimi risultati pensa di non avere ciò che serve e quindi si sente inadeguato;

- il soggetto in base agli ultimi confronti pensa di non essere all'altezza e quindi si sente inadeguato;

- il soggetto in base a ciò che prova sente di non poterlo farlo e quindi si sente inadeguato.

 

 

L'adeguatezza invece di basarsi sulla logica di "non so farlo, imparo a farlo, capisco come farlo, trovo un modo per farlo" che riguarda l'autoefficacia, entra in una dinamica di "per farlo è necessario avere queste caratteristiche, essere così, nascere così, aver vissuto così, etc..." e da qui il soggetto in base a come si sente, quali risultati ottiene o come si confronta con gli altri arriverà a delle conclusioni che potranno farlo sentire adeguato o inadeguato, a volte in modo definitivo altre volte in modo provvisorio.

Sentirsi inadeguati potrà portare il soggetto a smettere di agire o agire in modo frenato e impacciato proprio per la paura di fare errori, perché pensa che li farà.

 

 

"Ormai non riesco a prendere più alcuna decisione importante. Che senso ha andare avanti così?

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...e anche se ci riuscissi, bastano alcuni giorni, un dubbio che si insinua nella mente, un ostacolo e le mie ambizioni volano via come sabbia al vento, crolla tutto e non restano altro che domande del tipo: "Perché mai mi è venuto in mente di prendere in considerazione una tale scelta?", "Ma non hai ancora capito che sei un perdente? Non devi neanche pensarci di voler dimostrare il contrario!", "Hai già fallito in passato, lo hai dimenticato?", "Non ricordi che più ci hai riprovato e più pesantemente hai fallito? Fai male ad insistere!"
ultima modifica il: 01-12-2018 - 13:46:11
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