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- Decondizionamento -
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Cos'è il decondizionamento?

(http://www.lescienze.it/mente-e-cervello/2019/04/03/news/neuroni_estinzione_paura_giro_dentato_ippocampo-4355446/?rss ricerca che evidenzia come il decondizionamento non sia totale, a volte c'è un recupero spontaneo)

Il decondizionamento è un evento inconscio che può accadere in seguito al condizionamento, ovvero un elemento che è stato condizionato a produrre uno stimolo può attraversare un processo inverso e tornare ad essere neutro.

Pensiamo nuovamente all'esempio del cane che associa l'elemento campana all'arrivo del cibo, questo produce il condizionamento ma questo processo può essere reversibile, come? Se nel tempo il cane ascolterà la campana ma non troverà più cibo con il passare del tempo si arriverà a riportare l'elemento campanello ad essere uno stimolo neutro.

Questo significa che il nostro inconscio è più adattivo di quanto si possa pensare con il solo condizionamento, non solo ci adattiamo agli elementi più vividi intorno a noi condizionandoli e usandoli come ulteriore difesa immediata ma il nostro è inconscio è in grado di annullare quel condizionamento quando accade l'evento per cui quell'elemento non arriva più in associazione con l'emozione passata.

Se in natura questo evento è abbastanza lineare nell'essere umano e nei contesti sociali il decondizionamento potrebbe non verificarsi, spiegando perché molte persone rimangano intrappolate in dinamiche che a volte loro stesse dichiarano illusorie ma a cui non riescono a sottrarsi.

Facciamo l'esempio dell'istrietismo, per molte persone il giudizio è così condizionato che il solo fatto che si pensi di poter essere giudicati crea emozioni negative, questo accade perché la persona nel corso del suo sviluppo ha subito numerosi giudizi di disapprovazione al punto che l'inconscio li ha associati.

La persona cresce, esce dall'ambiente familiare fallimentare e nel momento in cui inizia a entrare in una situazione più leggera con meno giudizi, meno disapprovazioni comunque tende a mantenere lo stesso istrietismo senza che avvenga un decondizionamento, perché?

Perché le dinamiche umane non sono così esplicite e manifeste come possono esserle il suono di un campanello o la visione del cibo, specialemente quando intorno ad un condizionamento si radicano delle specifiche credenze e dei metodi deduttivi fallaci. Dall'esterno ci si rende conto che la persona sta vivendo in un ambiente meno pressante sui giudizi, ma quella persona potrebbe continuare a sentirsi continuamente giudicata decudendo arbitrariamente da ogni sguardo che è stata disapprovata.

Questo spiegherebbe perché il decondizionamento nelle dinamiche umane a volte non avvenga, perché è la persona con la sua coscienza distorta a mantenere attivo quel condizionamento dentro di lei, perché nei scenari analitici, la persona continua a vedere le cose in quel modo distorto che rispecchia i suoi condizionamenti del passato e non per come realmente sono, non ci sono eventi così manifesti da arrivare fino all'inconscio, ma la persona continua a vedere una realtà e quel modo di vederla alimenta il condiziomamento passato

Questo fenomeno è stato definito in psichiatria come paranoia (l'AB l'ha ridefinito con un altro significato), cosa pensereste di una persona che è in allerta per qualcosa che invece non c'è, una persona che pensa che voi la state disapprovando ogni volta che la guardare? Questi meccanismi nascono perché ricevuti nell'età dello sviluppo e potrebbero perdurare perché la persona di fronte ad una realtà non manifesta (come appunto uno sguardo non specificato) continua a vedere e dedurre cose che esistono solo nella sua mente.

Ecco perché in terapia quando si parla di decondizionamento si parla anche di esposizione, perché è necessario che la persona faccia delle esperienze significative che dimostrino sia alla sua coscienza e sia al suo inconscio che in realtà quegli eventi che l'hanno condizionata in passato ora sono cessati nei nuovi contesti in cui si trovano, senza l'esposizione la persona continuerebbe a pensare cose che in realtà non esistono, pensieri che alimentano il vecchio condizionamento.

Ad esempio un terapeuta suggerisce ad una persona di farsi coraggio e affrontare ogni persona che la guarda ma che non dice ciò che pensa, e ascoltando il pensiero reale si rende conto che non era come l'aveva immaginato, ed era quel modo di immaginarlo, di simularlo che l'aveva mantenuta in quello stato, se esistessimo in un modo diverso dove ognuno dice ciò che pensa questo non accadrebbe, ma il nostro mondo è fatto così e se una persona deduce erroneamente una cosa non detta continua a pensare che il mondo vada in un modo invece che in un altro.

Solo se la persona si espone e affronta la realtà può iniziare il decondizionamento, questo dimostra quanto il fallimento educativo sia distruttivo nel versante condizionamento sul futuro delle persone che finiscono per rimanere intrappolate in una prigione in cui sono loro stesse ad alimentare e mantenerlo attivo sia perché le emozioni negative tendono ad attivare uno stile evitante, sia perché la percezione distorta delle cose che ereditano continua ad alimentare tale condizionamento, come se la persona continuasse a simulare scenari che confermano le sue emozioni e i stimoli condizionati.

 

Il decondizionamento è efficace in tutti quei contesti dove la persona ha alla base della sua sofferenza e delle sue azioni e scelte disfunzionali delle specifiche emozioni, emozioni che potrebbero essere anche accompagnata da specifiche credenze, in questo caso decondizionare vuol dire aiutare la persona a comprendere che quelle credenze sono errate e aiutarla nell'esposizione alla realtà in modo che abbia dei feedback reali che cambieranno lentamente anche tutte quelle emozioni condizionate, facendo ritornare vari stimoli ad essere neutri, prendiamo l'esempio della risata, come può una persona avere una esistenza serena e felice se ad ogni risata altrui prova sofferenza e pensa che questi la stiano deridendo? Ecco che far ritornare la risata ad essere uno dei tanti elementi neutri dell'esistenza è un passo fondamentale per tornare a vivere.

 

E' necessario fare attenzione a non confondere ciò che necessita di condizionamento da quello che invece sono problemi di personalità, problemi di deduzione e di credenze in generale dove non c'è alcun condizionamento da eliminare, ad una persona ciò che serve prevalentemente è una persona che la aiuti a comprendere la realtà e se stessa, poi in caso di condizionamento a questo va accoppiata l'esposizione ovvero spingere la persona a confrontarsi con la realtà affinché l'inconscio lentamente abbandoni un condizionamento avvenuto in un contesto disfunzionale che non ha più alcuna validità nella nuova realtà della persona.

 

Gli effetti del decondizionamento nell'istintività e nell'influenza delle emozioni

Decondizionare vuol dire che la persona tenderà a provare statisticamente meno emozioni perché quello che prima gli rievocava un'emozione ora non lo farà più, questo vuol dire ad esempio che una persona istintiva una volta decondizionata su un elemento, questo non stimolandole più nulla non porterà più ad alcuna influenza o scelta istintiva; pensiamo ad una persona che provava paura per i cani a causa di un condizionamento, questo la portava ad evitare tutte le situazioni in cui c'erano questi, spinta dall'istinto o da scelte influenzate da questa paura, una volta decondizionata questa persona vede i cani come un evento indifferente perché questi non suscitano più quell'emozione negativa che veniva usata istintivamente o che influenzava le scelte.

 

 

Nella quotidianità alcune persone si rendono conto il solo "sforzarsi" di non avallare alcuni pensieri aiuti a diminuire l'effetto condizionante che si comette nel continuare a vedere e pensare in quel modo, come se la persona si rendesse conto che la sua personalità e il modo di percepire la realtà è distorto e errato ma non sa come cambiarlo, e per questo prova l'unica strada che le viene in mente, quella di "sforzarsi di non pensare". 

Nel web ci sono diverse testimonianze di questi metodi come questa: 

"Passo n. 1 smettere di insultare te stesso. sia a parole che nel pensiero, quello che metti in atto insultandoti e' una forma di autocondizionamento molto potente...cessalo. non dirti niente, rimani completamente neutrale. se senti emergere un'emozione negativa riguardo a te stesso rimani con quell'emozione senza trasformarla in pensiero, in un discorso, tienitela li' come pura sensazione fisica e basta. esercitati in questa cosa per un po' di giorni, nel frattempo fai le tue cose; non commentare. attenzione non ti sto dicendo di raccontarti che sei bello e bravo solo di astenerti dal giudizio. prova, poi mi dirai. (se perseveri questo dovrebbe essere gia' sufficiente a creare un po' di "spazio" in te stesso, una parziale disidentificazione dal racconto di te che abitualmente metti in atto, ricorda che tu non sei i tuoi pensieri, sei l'osservatore dei pensieri e su di essi hai molto piu' potere di quanto tu creda, sviluppa l'osservatore neutrale, e se un pensiero o giudizio negativo su te stesso emergono in automatico senza che tu lo voglia, cosa che probabilmente avverra' considerata l'inveterata abiutdine che hai sviluppato, ricorda che tu puoi decidere di non "toccare" quel pensiero, non abbracciarlo, non devi neanche combatterlo invero, solo osservarlo...l'osservatore neutrale in te compie questa operazione). comincia da questo, e' un modo per iniziare a lavorare sull'attitudine interna che e' fondamentale. la mente molesta certamente entrera' in gioco con le sue obiezioni - si pero' non ho soldi - si pero' vivo ancora con i miei - si pero' non ho la ragazza - si pero' sono brutto ...ecco, di fronte a cio' ricorda a te stesso di rimanere nella posizione dell'osservatore neutrale, ovvero: ne' abbracci il pensiero dandogli ragione, ne' opponi resistenza lottando contro di esso, lo osservi e basta, non lo tocchi, non ti fai contaminare, non gli dai potere... di nuovo non opprre un pensiero positivo, solo osservare...."

 

Appare evidente che questo metodo sia scarsamente efficace, una persona finirà comunque per pensare ed alimentare il condizionamento, ma dimostra come ci si renda conto dell'effetto condizionante che hanno i pensieri e che modificare la propria percezione delle cose alimenta il decondizionamento, aiuta la persona a vedere la realtà per come è e iniziare da qui un decondizionamento sopratutto sulle proprie emozioni più disfunzionali e illusorie.

ultima modifica il: 04-04-2019 - 8:35:21
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