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- Buonismo -
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Cos'è il buonismo? Cosa si intende per persona buonista?

 

Per comprendere cosa sia il buonismo è necessario comprendere cosa significhi il concetto di buono, con queste termine le persone giudicano quegli eventi o quelle persone che sono portatrici di benessere.

Ad esempio un figlio definirebbe buono un genitore che lo fa stare bene, che gli dà ciò di cui ha bisogno e desidera e nell'insieme lo porta ad avere una vita di qualità, viceversa una persona ne giudica un'altra cattiva nel momento in cui la vede portatrice di malessere.

Si può giudicare una cosa o una persona buona o cattiva solo nel momento in cui si interagisce con essa e la si conosce, siccome non esiste qualcosa o qualcuno che sarà sempre positivo o negativo solitamente si tende a dare un giudizio sulla base della condotta, un genitore ad esempio sarà definito sufficientemente buono se per lo più si comporta in modo positivo con noi.

Il buonismo descrive quel fenomeno in cui si giudica buono qualcosa senza conoscerlo a fondo, ma con l'intenzione conscia o inconscia di fermarsi a guardare solo gli aspetti positivi non considerando quelli contro, questo porta ad un giudizio di buono distorto che non corrisponde a realtà.

Il termine buonismo ha un'accezione negativa perché la persona invece di essere realista, considera solo gli aspetti positivi ignorando completamente quelli negativi. 

Uno degli esempi più diffusi di buonismo, che è tra l'altro anche il fenomeno che più ha riportato in auge questo termine, è quello sull'immigrazione in cui il buonista è colui che pensa che queste persone che verranno saranno tutte potenzialmente "buone" quando non è così, fa discorsi basandosi solo sugli aspettivi positivi dell'accoglienza non guardando a quelli negativi.

Il buonismo in alcuni casi è favorito dalla compassione o dall'empatia che privano il soggetto di lucidità, viene spinto a pensare in quel modo per pietismo, come se non potesse accettare di arrecare dolore all'altro, quindi guardando solo agli aspetti positivi (buonismo) può comportarsi in modo positivo nei suoi confronti.

Nello stesso errore cade il "cattivista" se così si può definire, che invece ad esempio vede ogni immigrato cattivo e portatore di varie forme di malessere.

L'unico modo per fare scelte valide è quello di conoscere, scavare nel fenomeno ed essere realisti a riguardo facendo delle scelte che implichino ogni aspetto sia negativo e positivo e quindi di conseguenza accettare che prima di dire che qualcosa è buona o cattiva va analizzata a fondo.

Il buonismo cessa di esistere nel momento in cui il soggetto si limita a giudicare buono solo ciò che conosce e caso per caso, sospendendo il giudizio su quello che non può conoscere o su fenomeni più complicati come può essere l'immigrazione. Nessuno può dire che l'immigrazione è buona se non dopo che averla analizza e considerato i vari pro e contro può soggettivamente dire se è buona per lui.

Il buonista sarà anche il genitore che vede solo gli aspetti positivi nel proprio figlio, anche di fronte a casi estremi come il figlio che si ubriaca e uccide qualcuno, il figlio che delinque, etc...

 

 

Il buonista viene confuso con:

- tollerante, persona che è in grado di accettare elementi che presi singolarmente non avrebbe accettato solo perché ne vede un guadagno. L'esempio classico del tollerante è quello nei rapporti o in politica, dove si fa anche largo uso della ricerca del compromesso fra le parti;

- altruista, quando si dona qualcosa a qualcuno per avere qualcosa indietro;

- ottimista, si riferisce a quel soggetto che guarda solo le cose positive di un fenomeno non considerando quelle negative;

- Ingenuo, il soggetto non ha una visione valida della realtà, di come funzionino le cose maturando credenze illusorie su come siano le persone, come vadano le cose, etc..;

- Pietismo, il soggetto non è lucido e a causa dell'empatia viene spinto a non proseguire, non riuscendo ad accettare la sofferenza che si infliggerebbe nell'altro.

- empatismo, il soggetto interviene per migliorare una condizione esterna che gli suscita emozioni empatiche, interviene per sé non tanto per l'altro, anche se potrebbe sembrare diversamente.

 

 

 

Buonismo, ingenuità e pietismo sono nemici di scelte razionali, di scelte in cui il soggetto giudica ciò che è un bene o un male.

 

 

 

 

DA INTEGRARE

"Per quanto una persona possa concentrarsi nel guardare solo le cose positive della propria esistenza, tutto ciò che c'è di negativo non sparirà e non potrà essere nascosto per sempre, essere ottimisti regala piccoli momenti piacevoli, ma solo il cambiamento può renderti felice e migliore" 

Cos'è l'ottimismo? Si legga pessimismo prima di proseguire.  

Essendo l'articolo del pessimismo sufficientemente esauriente è facile rendersi conto che l'ottimismo ha una logica diametralmente opposta, quindi questo articolo proseguirà con degli esempi per chiarire ulteriormente il concetto e analizzare le conseguenze dell'ottimismo nella società.

Un esempio lampante che si potrebbe fare nei confronti dell'ottimismo è nei discorsi di attualità in cui le persone improvvisandosi politici o economisti tentano di dimostrare di avere ragione facendo ricorso all'ottimismo (ma la stessa cosa vale anche per il pessimismo), ad esempio una persona ottimista per dimostrare che l'italia (lettera minuscola intenzionale) è uno dei paesi migliori al mondo potrebbe evidenziare tutte le cose positive che gli vengono in mente, come se negli altri paesi non ci fossero, una persona realista sa che non sono i lati positivi a rendere un paese migliore, ma il rapporto fra cose negative e positive, un conteggio accurato e in proporzione trovare il paese che sta meglio e da queste statistiche esce fuori che non siamo uno dei paesi migliori al mondo, lo eravamo un tempo, ora non più.

Quantificare ogni cosa sia negativa che positiva e avere una visione d'insieme fa comprendere la realtà, per questo ottimismo e pessimismo sono da eliminare in favore del realismo.

Riguardo al futuro l'approccio migliore è quello delle potenzialità, cioè il soggetto sa che qualsiasi cosa desideri fare (nei limiti della concretezza) sarà possibile se investirà tempo e risorse per farlo.

Per quanto riguarda la previsione del futuro, le persone commettono l'errore di pensare a ciò che sarà senza considerare il concetto di potenzialità e controllo, di cambiamento, quindi possono vedere il futuro "nero" perché non sanno controllare alcune cose, non sanno come intervenire, ma questo fenomeno non ha nulla a che fare con l'ottimismo o il pessimismo, sono due concetto e fenomeni differenti.

 

Un altro esempio di ottimismo è "i problemi sono inevitabili non ci pensare, goditi tutte le cose belle che ti capitano" 

 

Quali sono le conseguenze dell'ottimismo a livello esistenziale? Anche se in un primo momento le persone appaiono contente e gioiose, l'essere ottimisti le porta a fare scelte non accurate e non efficaci dato che non considerano tutte le componenti negative portandoli quindi a ritrovarsi comunque con conseguenze negativi e disfunzionali dalle quali non possono scappare.

Un'ottimista (anche se più passa il tempo e più è difficile rimanerlo dato che a furia di soffrire per scelte errate prima o poi si sveglierà o comunque farà fatica ad autoilludersi che è non tutto così positivo come desidera convincersi) quindi si ritrova statisticamente ad alternare momenti in cui è gioioso e sereno perché vede tutto positivo a fasi in cui le scelte che ha preso con quella visione "miope" della realtà lo porteranno comunque a pagare la mancata accuratezza e la mancanta presa visione di alcune variabili e possibilità che invece andavano considerate.

Nella quotidianità e nei siti di crescita personale l'ottimismo viene spacciato come la cura di tanti "mali", questo perché è scontato che se la persona fosse costretta a scegliere solo fra ottimismo e pessimismo, nell'insieme comunque l'ottimista ha un'esistenza migliore, ma la strada migliore resta il realismo, allora perché si consiglia l'ottimismo?
La risposta è semplice, essere realisti implica l'aver sviluppato una personalità critica ed analitica, implica usare la testa puntualmente ma le persone desiderano le euristiche, implica aver superato la componente paranoica, ma mediamente le persone non desiderano pensare "troppo" e conservano tutte queste componenti di personalità che le impediscono di gestire questo genere di contenuti.

Consigliare un metodo del genere equivarrebbe a dire non essere ascoltato da nessuno o quasi, mentre con l'ottimismo si cerca di migliorare l'esistenza delle persone pessimiste o comunque non abbastanza ottimiste, perché come detto prima fra i due è meglio essere ottimisti. 

 

 

 

Qual'è la differenza fra ottimismo e pensiero positivo? Con l'accezione pensiero positivo si pone l'accento sul tentativo di autoconvincersi ed essere buonisti intenzionalmente, una sorta di sforzo  mentale per tentare di guardare solo le cose positive in quanto guardare le negative distrugge il soggetto e lo annienta. Questo tipo di pensiero viene ricercato e consigliato a quelle persone che non sanno essere realiste a causa del loro pessimismo, cioè ogni volta che pensano a cose negative non riescono a vederle come una cosa inerente al presente e in una visione di insieme ma lo vedono come una condanna eterna.

ultima modifica il: 11-02-2021 - 16:27:35
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