Home
Psicologia
Raziologia
Puzzle della Comunicazione
Diario
Test
Info & Contatti
 
- Attitudine -
riabilita aiuti

Cos'è l'attitudine?

L'attitudine è ciò che nel linguaggio comune viene definito come "essere portati per". Con questo termine si descrive quel concetto in cui si analizzano le basi di un soggetto per stabilire quali vantaggio abbia nello sviluppare una nuova abilità.

Ogni soggetto può sviluppare un'abilità, qualcuno allora potrebbe chiedersi "a che serve l'attitudine se tanto ogni persona può farlo?" la risposta è nella velocità e facilità di sviluppare tale nuova abilità.

Facciamo un esempio per capire, immaginate due ragazzi, uno ha svolto un percorso universitario fino a laurearsi e specializzarsi in fisica e un ragazzo invece ha lasciato la scuola alle medie per dedicarsi alla vita dei campi, se prendessimo questi due ragazzi e ad ognuno volessimo affidargli il compito di progettare un razzo che arrivi sulla luna, quale dei due farebbe prima a sviluppare tale abilità?

La risposta è praticamente scontata, non perché uno è nato migliore dell'altro, ma perché in un corso che spieghi come costruire il razzo il fisico avrà già numerose basi che velocizzeranno in modo significativo il percorso di apprendimento.

L'attitudine come nasce esattamente? In due modi:

- Si parla di abilità/capacità trasversali per intendere tutto ciò che un soggetto usa e recupera per velocizzare un processo di apprendimento.

- Le basi, cioè quante basi già il soggetto possiede e che quindi non sono da fare per concentrarsi sull'abilità da sviluppare.

Un altro esempio lo hanno vissuto gli universitari rendendosi conto che negli esami i cui temi erano stati già affrontati alle superiori erano avvantaggiati facendo meno lavoro e preparandoli prima.

 

Da qui si arriva al concetto di test attitudinale, cioè creare uno strumento che analizzi il soggetto e trovi delle basi acceleranti nel percorso in cui si intende formarlo. 

La prima cosa da accettare è che un test attitudinale non è perfetto e non c'è la garanzia di successo. A livello di concetto è chiaro che esistono delle basi che accelerano lo sviluppo ma è un'illusione pensare che queste siano perfettamente e totalmente conoscibili senza errori, illudendosi quindi di conseguenza di saper riconoscere senza errori la persona migliore.

Perché all'atto pratico il test attitudinale si riversa prevalentemente nell'ambito del lavoro e dello studio dove si cerca di costruire e applicare dei test che prendano i soggetti migliori.

Questo cosa vuol dire? Che anche se 1000 persone hanno un'attitudine, essendo questa misurabile, si prenderanno comunque ad esempio i migliori cinquanta soggetti con l'attitudine migliore.

Ma esattamente cosa vuol dire attitudine migliore?

Il parametro è essenzialmente uno velocità/spesa, cioè quale soggetto a parità di risorse e tempo speso raggiunga i risultati migliori, un soggetto che costi quante meno risorse possibili e arrivi quanto più rapidamente possibile allo sviluppo delle abilità in questione, un vantaggio per chi assume/forma.

 

 

Ogni test attitudinale va vissuto in modo scettico, accettandone l'utilità anche con i limiti del caso, accettandone che farà errori scartando soggetti migliori ma che grosso modo comunque è un meccanismo migliorabile ma che va utilizzato con tutti i limiti del caso per fini utilitaristici. 

 

 

Dare dell'inetto a qualcuno significa che non si hanno minimamente le basi per compiere un percorso, ad esempio una persona che non ha hai fatto nessuno sport e non ne conosce alcuno sarà giudicabile come inetto perché non ha base alcuna e il suo percorso è probabilmente il più lungo e dispendioso per sviluppare una prima abilità sportiva.

Pagina di disambiguazione nell'articolo adattamento.

 

DA RIVEDERE

Si parla di attitudine nel momento in cui un soggetto si interroga su qualcosa di nuovo, ad esempio una persona che sa giocare a calcio e conosce il suo livello di adattamento ed è conscio della sua autoefficacia potrebbe un giorno interrogarsi sul come sarebbe giocare a basket. Nel momento in cui il soggetto inizia per la prima volta a giocare a basket si scontra con la sua attitudine, cioè il fatto che il soggetto abbia fatto un altro sport o comunque abbia in qualche modo visto qualcosa su basket determinano il suo livello di partenza che non è zero.

Ci sono persone che anche se non hanno mai praticato un'attività partono a livelli diversi proprio perché recuperano o adattamenti simili o qualcosa che hanno appreso indirettamente anche solo guardando tale sport.

Il test attitudinale è particolarmente utile nel caso una persona si chieda "di tutte le attività che non ho ancora praticato chissà qual è quella in cui partirei già a buon livello?".

L'attitudine altro non è che un "adattamento indiretto" che si acquisisce vivendo, frangenti di adattamento che possono venir recuperati o che accelerano un percorso di crescita.

Quest'ultimo punto suggerisce che un test attitudinale non può limitarsi ad una sola prova ma necessità di più tempo per comprendere non solo il punto di partenza ma anche il tasso di crescita che il soggetto presenta.

 

Nel test attitudinale lavorativo viene fatto rientrare anche il concetto di misurare l'adattamento del soggetto ma ciò crea confusione, l'AB proprone di separare i due concetti da una parte il test di attitudine per le nuove attività e il recupero dell'adattamento e dall'altra l'adattamento vero e proprio e ciò che la persona ha costruito e si è formato nel tempo.

 

Le persone usano inetto di incapace o bassa autoefficacia.

 

FINO A QUI

[da aggiungere il ruolo dei cartoni e animati nel trasmettere l'illusione delle attitudini

la persona si chiede in nuovo contesto "ci riuscirò? sarò brava?" invece di avere una visione tesa a sviluppare autoefficacia, cioè pensa per attitudine e finirà per sentirsi inetta]

Nel linguaggio comune il termine attitudine è diffuso e viene usato per descrivere quella credenza secondo la quale ciò che una persona sa fare sia frutto di un percorso prevalentemente innatismo, cioè come se quello che la persona fa sia frutto di un percorso biologico, frutto di qualcosa che aveva dentro dalla nascita e che è uscito fuori.

L'AB ritiene l'attitudine come una visione riduttiva attuata da persone ignoranti che invece di guardare e comprendere quanto sia complicato e lungo il percorso di formazione, quante variabili esistano fra esperienza, fonti di studio, maestri etc.. si preferisce ridurre tutto a "ci sei nato così".

 

L'errore nasce da una percezione distorta dove la persona fra le varie cose che crede si ritrova comunque in una visione che non le fa capire cosa sia il concetto di capacità umano, cioè l'essere umano nasce con delle capacità che sono frutto di un insieme estremamente complicato di variabili a livello biologico. Un bambino che vede, sente o inizia a camminare non ha nulla di speciale, è semplicemente un essere vivente programmato alla nascita per avere tali capacità.

Abbiamo la capacità di muoverci, la capacità di pensare, la capacità di imparare, sono cioè delle "potenzialità" date ad ogni persona (salvo coloro che hanno handicap) alla nascita ed è possibile che qualcosa sia biologicamente diverso di altro, ma da qui a pensare che l'essere umano sia anche in età adulta il frutto di tale meccanismo è un errore grossolano, le persone è come se a partire dal fenomeno inequivocabile di capacità che abbiamo alla nascità per comodità e deduzione arbitraria pensassero che questo fenomeno sia valido anche in età adulta, così da spiegare facilmente ogni cosa.

In età adulta, non ci sono le "simil capacità" cioè le attitudini, queste non esistono le attitudini, esistono invece le abilità che si formano con il tempo in base all'ambiente in cui la persona cresce, in base agli investimenti che farà (più o meno consciamente, una persona che insegue una passione ad esempio non si rende conto che si sta formando su un contesto e si ritroverà questo bagaglio di abilità da adulto) questo determina lo sviluppo di una personalità unica.

In questa realtà non c'è spazio per le attitudini, l'unica cosa che può esistere oltre le capacità e le abilità sono i talenti ovvero un vantaggio biologico che le persone hanno alla nascita, ritrovandosi con capacità leggermente più sviluppate della media, sono persone che nascono con un sistema muscolare più grande, più propenso alla crescita, persone che nascono con un cervello che può andare più veloce di altri, questo essere "oltre la normalitò" è ciò che porta la persona ad essere un campione nel momento in cui svilupperà un abilità sopra questa capacità più sviluppata, sfruttando il vantaggio genetico. Questo non toglie che persone con capacità normali e con abilità sviluppate siano in grado di vivere alla grande, le uniche persone che soffrono di questo sono le persone che tendono alla competizione ma per il resto, chi è saggio si rende pienamente conto di quanto l'unica cosa che conti sia l'abilità dove le necessità, così da potersi costruire senza problemi l'esistenza che desidera.

Comprendere il concetto di attitudine ci aiuta a comprendere anche il concetto di inettitudine, quel sentimento che nasce quando la persona a causa di questa visione ignorante quando si ritrova a non saper cosa fare, a fare degli errori o a venire giudicato si sente come intrappolato in un corpo non altezza delle sue necessità, questo lo porta a sentire un inetto, quel sentimento negativo che le persone descrivono come "non mi sento all'altezza, non mi vedo bravo,etc.." sono persone che nella loro ignoranza e chiusura non vedono oltre, non possiedono il concetto di abilità, non si rendono conto che quello potrebbe essere un punto di partenza per cambiare e sviluppare ciò che serve, ma rimangono bloccate in quella dimensione di pensiero dove l'unica cosa che pensano è che sono condannati, non vanno bene, una ferita aperta che viene stimolata dagli errore e dai giudizi altrui, generando un sentimento più o meno frequente che accompagna la persona nelle sue giornate.

 

Alcune persone nella loro ignoranza pensano che l'esistenza sia "tutta una questione di talento" dimostrando come queste persone cadano in due errori:

- non si rendono conto di quello cheè possibile fare anche con le capacità normali;

- non si rendono conto di quanto conti l'attitudine, non vedono oltre la capacità "sopra la norma" dell'altro, non si rendono conto del percorso che c'è stato dietro e che se anche loro facessero starebbero comunque "alla grande", deducendo arbitrariamente ed erroenametne che se avessero avuto quella "fortuna" ora la loro esistenza sarebbe completamente diversa.

A queste persone c'è poco da dire, fino a quando non comprendono quanto conti l'abilità e quanto la loro esistenza possa cambiare drasticamente nello svilupparle è difficile farle uscire da questa visione della realtà limitata.

Si legga inettudine per approfondire.

 

La metafora con il computer, nello stesso computer potete mettere windows 7, windows 8, linux, etc.. una infinità di sistemi operativi, l'hardware è sempre lo stesso ma il computer migliore sia come funzionalità che come efficienza generale.

 

L'essere umano è lo stesso, ecco perché le attitudini non esistono, esiste un hardware che sono le capacità (è necessario fare attenzione a considerare che gli essere umani nascono più o meno tutti uguali, specialemnte a livello cerebrale, il parallelo con il computer potrebbe far cadere in errore pensando che esistano persone con cervelli lentissimi e persone con cervelli velocissimi) ed esiste un sistema operativo, un software che sono le abilità, in un computer installare le abilità è relativamente un attimo perché lo sforzo lo fanno migliaia di programmatori, ma nell'essere umano questo software queste abilità sono determinate da percorso di sviluppo, da quante persone gli hanno insegnato qualcosa o meno, di quanti errori sono stati fatti, di quante e quali esperienze la persona abbia fatto, andando a determinare in questo modo la personalità e le abilità, ma in qualsiasi momento la persona può comunque continuare a cambiare, soprattutto ad investire per migliorarsi, ciò che vedi non è un prodotto finito ma una persona che cambierà.

ultima modifica il: 26-06-2019 - 13:14:48
Sito Realizzato da Palombizio Valerio Giuseppe